BUCINE (AR) – Castello di Cennina
Sorge su un poggio di 477 metri a
dominio della Valdambra, nel
medioevo importante luogo di transito tra il
Valdarno superiore fiorentino
e la
Valle
di Montaperti nel senese e strategica via d'accesso a Firenze
da sud. Il borgo di Cennina è racchiuso dai resti di un'imponente, per
spessore e consistenza (alta in alcuni punti fino a 15 metri),
cinta muraria su
cui svetta il
possente cassero a pianta rettangolare con la
bella porta d'accesso al
cortile interno con al centro il
pozzo,
attorno al quale sono sorte diverse
case rurali, quasi tutte erette nei
secoli scorsi
utilizzando le pietre del castello. Sulla destra della
bella piazzetta sorgono i
resti del Palazzo, residenza del
castellano, in parte restaurato e adibito ad abitazione privata. E' ancora
facilmente riscontrabile quello che era il perimetro delle mura: sul lato di
nord-est sono praticamente intatte, a sud-ovest possiamo notare la
torre d'angolo crollata,
ora adagiata sul terreno. Dai suoi resti si deduce che era quadrata e aperta
sul fronte interno come la torre orientale della vicina rocca di Civitella in
Val di Chiana. Sia le mura del cassero sia quelle della cinta sono in bozze di
pietra squadrata legate da malta di calce, mentre all’interno e all’esterno
delle medesime murature, si hanno non pochi rifacimenti con elementi in cotto e
misti, risalenti a ristrutturazioni databili al secolo XIV. Nel ‘68 lo scultore
e ceramicista italo-francese Osvaldo Righi, innamoratosi delle rovine del
castello di Cennina (in quel momento sia il villaggio sia il castello erano in
vendita) decise di dedicarsi al suo restauro, in cambio di vitto e alloggio.
Giovani studiosi arrivarono da tutto il mondo a dare una mano e dopo un
paio di anni nacque un centro culturale per mostre, seminari, e concerti –
ancora attivo oggi. Il castello fu costruito nel
1167 dal
conte ghibellino
Brandaglia Alberigo d'Uguccione, che fu investito signore di Cennina
da Federico II. La famiglia del Brandaglia controllò il castello durante il XII
secolo, anche se la zona era sotto l'influenza dei conti Guidi, ma in seguito Cennina
dovette più volte cambiare feudatari: fu occupata a vicenda dai
Tarlati, Ubertini e gli stessi conti
Guidi. La
Valdambra, della quale Cennina era il
punto strategicamente più importante,
era
terra di
confine fra i domini fiorentini, aretini e senesi, e il
castello fu di conseguenza
assediato, distrutto e ricostruito più volte, coinvolto
nelle guerre fra la guelfa Firenze e le ghibelline Siena ed Arezzo. Nel
1307
Cennina fu distrutta per mano dei senesi, alleati con i guelfi neri di Firenze
che erano in guerra contro i guelfi bianchi alleati con i ghibellini di Arezzo.
Gli incroci delle alleanze continuarono a mantenere Cennina al centro di
passaggi di mano: nel 1349 furono di nuovo gli Ubertini a contendere al Conte
Roberto di Battifolle il possesso del castello. La reazione fiorentina fu
determinata: vennero inviate truppe al comando di Albertaccio Ricasoli e Giovanni
Alberti, con l’ordine di riconquistare il castello a ogni costo e così Cennina
tornò sotto la sfera fiorentina. Nel
1360, dopo alterne vicende, Cennina
entrò definitivamente a far parte del territorio fiorentino, che stabilì nella
valle un proprio avamposto fortificato. Dopo quasi un secolo, nel
1447,
sempre in mano ai fiorentini, subì un devastante assedio da parte delle truppe
Aragonesi, alleate di Siena. L'esercito di Alfonso re di Napoli espugnò le
difese del castello nonostante la strenua resistenza, ma dopo soli quindici giorni
il maniero fu riconquistato e rafforzato. L'ultima occupazione militare di
Cennina avvenne nel
1529, ad opera dell'esercito del principe d'Orange, di
passaggio sulla strada verso Firenze. Persa importanza con il consolidarsi del
potere dei Medici a Firenze, Cennina subi un lento declino; l'abitato sorto sui
resti della rocca fu inglobato, con la riforma leopoldina del 1772-74, nella
comunità di Bucine. Per approfondire suggerisco il sito
www.castellodicennina.com (ma è in
inglese….)
2 commenti:
Castello meraviglioso, ho potuto visitarlo e conoscere Osvaldo che con tanta cura ha passato la sua vita a restaurarlo: un persona meravigliosa!
Ciao John, grazie per la testimonianza e...per essere passato per il mio blog ;-)
Valentino
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