SANDIGLIANO (BI) - Castello La Rocchetta
Nel 999 il paese passò nelle mani dei Vescovi di Vercelli, che lo diedero in feudo ai Signori di Sandigliano e alla Famiglia dei Vialardi. Nel XIV secolo il feudo venne occupato dai Visconti. Nel XV secolo una parte di esso passò agli Avogadro, che fecero atto di sottomissione ai Savoia. La famiglia Sandigliano, che era rimasta fedele ai Visconti, venne privata delle proprietà. Periodicamente Sandigliano fu sottoposto a saccheggio, costringendo gli abitanti a trovare rifugio nelle vicine montagne. Per scongiurare tali pericoli già nel XIV secolo si iniziò a fortificare il paese, mediante la costruzione di due castelli e del ricetto. Oggi parliamo della Rocchetta, dimora dei Signori di Sandigliano, costruita nel 1400 con la funzione di baluardo difensivo del ricetto cittadino, luogo in cui erano custoditi prodotti agricoli e bestiame. Singolare per la sua forma circolare, il Borgo di Sandigliano era delimitato da alte mura, in parte conservate ancora oggi, e da un fossato che nei secoli venne parzialmente riempito. Le origini del castello, Posto in Piazza Don Minzoni, risalgono al XIV secolo. L'esistenza del suddetto ricetto è attestata nell'atto di dedizione, datato 1404, degli Avogadro ai Savoia. La fortificazione collettiva fu costruita su una motta artificiale che la pone su una posizione leggermente rialzata rispetto al terreno circostante. Un fossato separava la piazza dal rivellino, un secondo separava questo dalla torre-porta del ricetto la quale era munita di ponte levatoio e di pedanca. Entro il ricetto, le cellule sono addossate alla cinta muraria di pianta circolare, fatta eccezione di quelle situate in prossimità della torre-porta. Nella parte nord-orientale, circondata dalle mura, si ergeva la “rocchetta”, dimora dei Signori di Sandigliano. Il castello rimaneva quindi in posizione autonoma rispetto al Borgo e disponeva di una propria torre di ingresso con ponte levatoio, di un locale di guardia e di una torre osservatorio. La costruzione ha impianto irregolare, con un lato convesso. L'apparato a sporgere compare intorno all'unica torre e sul lato sud-ovest. La torre della prigione al centro dell'impianto fortificato, è indizio di un'origine remota, probabilmente precedente allo stesso ricetto. Essa presenta alla base l'originaria tessitura lapidea in ciottoli con blocchi squadrati di spigolo. Tra le modifiche apportate all'aspetto originale del castello, è significativa l'apertura di alcune finestre. Dopo essere rimasto per parecchi anni chiuso al pubblico, il maniero è stato sottoposto ad una grande opera di restauro che ha saputo valorizzare al meglio questa splendida dimora. Un sapiente intervento ha permesso di riportare all’antico splendore gran parte della struttura originaria, rimasta in ottimo stato di conservazione nonostante il passare del tempo. Altre sezioni, hanno richiesto un intervento architettonico più importante, che si è integrato armonicamente con l'edificio antico e il risultato, oggi, è di sorprendente eleganza. L'edificio è oggi impiegato come struttura ricettiva con 16 alloggi adatti a brevi soggiorni e permanenze più lunghe. Nel suo insieme comprende 12 unità interne e 4 esterne. La gestione è stata affidata al Gruppo Gatti e Zanone, protagonista nel settore alberghiero da più di 20 anni. Vi è un sito dedicato alla "Rocchetta": http://www.castellolarocchetta.it
Fonti: http://www.castellolarocchetta.it/modules/smartsection/item.php?itemid=1, http://fotobiellese.blogspot.it/2011_08_01_archive.html, http://www.comune.sandigliano.bi.it/on-line/Home/Canalitematici/Turismo/Luoghidiinteresse.html, testo su pubblicazione "Castelli in Piemonte" di Rosella Seren Rosso
Foto: di max37 su http://fotobiellese.blogspot.it/2011_08_01_archive.html e di Giuseppe1950 su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/378579/view
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