ARNAD (AO) – Castello Valleise
Il Castello Vallaise è posto a
metà
della collina che sovrasta Arnad, sopra la frazione Ville. Definita in
vari documenti anche come
" Palais
nouveau de la Costetta ", è considerata la più significativa
dimora signorile Seicentesca della Valle
d'Aosta. A lungo
diviso in due
distinte porzioni, appartenenti ai due rami della famiglia
Vallaise, i Vallaise-Romagnano e i
Vallaise-Montalto, il castello è il risultato di più fasi costruttive
che si sono susseguite nel tempo
senza
soluzione di continuità. Certamente di
origine medievale, ampliato nei secoli successivi, fu trasformato
dal 1660 al 1670 dal barone
Félix-Charles-François della potente famiglia valdostana
Vallaise-Romagnano. Il barone dopo il matrimonio in seconde nozze con
Giovanna Maria Gibuti, esponente di
una ricca famiglia di mercanti eporediesi, diede alla dimora l'aspetto di un
vero e
proprio castello,
sia dal punto di vista architettonico sia per quanto riguarda le decorazioni
pittoriche interne.
L'ultima discendente della
famiglia Vallaise che lo abitò morì nel 1852: essa aveva venduto il maniero nel
1848 al commerciante torinese
Giacomo
Giacobini, al quale è da ricondurre l'ultimo intervento di
restauro. Il castello passò poi alla
famiglia De Bernardi e nell’estate del 2010 venne acquisito dall'Amministrazione
regionale che sta procedendo ai restauri, nell'ottica della
Restitution
dei castelli valdostani agli abitanti della regione e ai turisti.
L'amministrazione, a restauro completato, prevede di aprire alle visite una
parte del castello, e di adibire parte degli ambienti a museo, mentre un'altra
parte sarà a disposizione di operatori privati e operatori commerciali del
territorio che potranno usufruirne per promuovere le proprie attività. Attualmente
è dunque chiuso al pubblico. L'aspetto da villa patrizia
ha deviato a lungo l'attenzione degli
studiosi da questo castello,
complice
l'assenza di documenti anteriori al
XVII secolo. Ad uno sguardo più attento
non sfugge la presenza di
sette torri merlate disposte agli angoli di una vasta corte ad
ovest e di una più
ristretta
zona di comando ad est. Le torri sono prive di
scarpa e bertesche e i terrazzamenti intorno al castello
suggeriscono la presenza di
cinte
esterne. Il blocco edificato dai Vallaise e tutt'oggi esistente
venne realizzato su 3 piani fiancheggiati da 2 torri quadrangolari. La facciata
interna si apre sul cortile, sul quale si affaccia un doppio loggiato con
leggere colonnine in pietra. Tra gli elementi decorativi di spicco
un portale di pietra lavorata,
numerosi affreschi e una
cappella
esterna, di forma esagonale, dedicata a S. Giuseppe, Sant’Antonio e alla
Vergine Maria, con altare barocco in marmo policromo. In particolare nel Salone
d'Onore e in una delle camere da letto è stato
raffigurato il castello con due vedute diverse. Quella del Salone
d'Onore è
ripresa da un punto di
vista sud e mostra la lunga galleria coperta che porta alla
casaforte della Costa (un castello ora
ridotto a rudere), mentre quella della camera da letto è presa da un
punto di
vista più frontale.
Insieme al castello superiore e alla Casaforte della Costa, questo castello era
il vertice di un sistema
fortificato
triangolare a monte del paese. Interessanti, sempre nel Salone d’Onore,
gli affreschi raffiguranti dieci vedute di località, in passato feudi
appartenuti alla famiglia Valleise. Elementi in pietra da taglio
quattro-cinquecenteschi affiorano in
diversi corpi di fabbrica. L'aspetto attuale e il suo arredamento risalgono ai
lavori promossi da
Alessandro Vallaise,
morto nel 1823, il
personaggio più
illustre della famiglia in quanto ministro degli esteri del
re Vittorio Emanuele I di Sardegna.
Egli trasformò il castello in
residenza
di villeggiatura. La
decorazione
pittorica interna pare riconducibile all'intervento voluto, tra il 1660
e il 1670, dal barone
Félix-Charles-François
Vallaise-Romagnano, finalizzata all'autocelebrazione dinastica e
collegata alla promozione sociale
raggiunta atttraverso le sue
seconde
nozze con la figlia di un alto funzionario sabaudo. Altro
elemento interessante nelle
sale
del primo piano è il continuo rimando
all'epopea femminile, come testimoniato dalle storie dalle eroine
bibliche
Agar e Tamar e dalle
donne forti che
troneggiano
nella galleria. Intorno al castello si sviluppa un parco a terrazza, a dominare
la vallata sottostante.
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