PODENZANO (PC) – Castello in frazione Altoè
Alto (località Podenzano) aveva gli antichi toponimi “Al
tho” ed “Oto” ai quali successe “Octavum”, per via della sua distanza da
Piacenza di otto miglia. Il primo documento che accerta l’esistenza della
località è un atto di donazione che il Sigifredo vescovo di Piacenza, fece alla
chiesa di Sant’Antonino. Esso riguardava la cessione di un mansione da 144
pertiche. La località, poco distante dal capoluogo, si trova lungo una strada
che congiungeva la città di Piacenza con la Val Nure, a breve distanza da un
facile guado. Il fortilizio venne edificato sulle basi di un precedente
insediamento romano, per il quale testimonianza è data da diversi reperti
recuperati entro il recinto del castello. Dell’edificazione conosciuta ne è la
data ma si ha riscontro della sua esistenza tra il 1385 ed il 1386, quando era
di proprietà dei Salimbene. La famiglia Piccinino (prima con Nicolò e
successivamente attraverso i suoi figli) ne prese possesso nel 1440 su
concessione del Filippo Maria Visconti duca di Milano. Successivamente
appartenne alle famiglie Tedeschi e Gonzaga di Castiglione. Ferrante Anguissola
(poeta dell’Arcadia Trebbiense e diplomatico dei Farnese) diventando Conte di
Alto nel 1650, prese possesso del forte che restò da allora di proprietà della
sua famiglia. Tra gli ospiti che hanno alloggiato a corte, vi sono stati
Antonio membro del Governo Provvisorio nel 1848 e Sanvitale, vescovo di
Piacenza. Costituito da una struttura muraria in pietra e mattoni, il
fortilizio si presenta a pianta rettangolare, particolarmente irregolare.
L'irregolarità è dovuta alla posizione dei corpi circostanti: sul lato di sud
est, una torre inserita al centro fungeva in origine da ingresso ed era dotata
di ponte levatoio, come testimoniano le tracce degli attacchi; sul lato
meridionale, un'altra torre fuoriesce dal profilo dell'edificio, assumendo le
caratteristiche del Mastio. Nel cortile affaccia un portico a cinque fornici
arcuati, con i due laterali tamponati per soddisfare le esigenze residenziali. Degno
di nota è l’ingresso con portoni a volta, molto bello. L'intero apparato
architettonico-decorativo è il risultato del restauro ottocentesco, eseguito
dall'architetto Angelo Colla, che coordinò anche quello del Castello di Riva a
Ponte dell'Olio. Attualmente il complesso fortificato è di proprietà privata
con destinazione residenziale.
Fonti: http://www.altavaltrebbia.net/castelli/val-nure/2139-castello-di-altoe.html,
http://www.emiliaromagna.beniculturali.it/index.php?it/108/ricerca-itinerari/9/200,
http://wunnish.altervista.org/gevpc/castnure/castellinure1.htm
Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, le
altre due sono entrambe di Solaxart 2011 su http://www.preboggion.it/Castello_di_Altoe.htm
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