CECCANO (FR) - Castel Sindici
Conosciuto popolarmente come Castel Sindici,
questo elegante palazzetto dalle forme di castello medievale, venne realizzato
solo nel tardo XIX secolo. L'edificio venne costruito per volontà del celebre
enologo nonchè Cavaliere Del Lavoro ceccanese Stanislao Sindici e realizzato
inizialmente con il solo scopo di cantina per la conservazione del pregiato
vino bianco da lui prodotto. Presumibilmente, venne commissionato dal Sindici
al conte Giuseppe Sacconi (1854-1905, uno degli architetti che lavorarono alla
progettazione dell'Altare della Patria in Roma) e realizzato su modello di una
fortezza medievale con la caratteristica merlatura. Fu costruito interamente
utilizzando la pietra calcarea locale e al centro di un parco di circa tre
ettari (comprendente numerose specie arboree, quali ippocastani, lecci e
abeti) che tuttora lo circonda e lo isola dal paese. Con gli anni, Castel
Sindici divenne residenza di famiglia e a poco a poco anche un "salotto
buono" dove venivano ospitati gli artisti che gravitavano attorno alla
famiglia Sindici, come ad esempio i pittori Aurelio e Cesare Tiratelli. Proprio
da una tela di Cesare del 1887 raffigurante Caterina Gizzi Sindici, moglie di
Stanislao, nel parco di famiglia con sullo sfondo il castello
addobato a festa, permette di collocare la costruzione del palazzo negli
anni immediatamente precedenti alla data del dipinto stesso. La tradizione, non
confermata, vuole che nell'elegante dimora fu ospitato per una notte lo
scrittore Gabriele D'Annunzio, intimo amico della pittrice Francisca Stuart e
di suo marito, Augusto Sindici molto probabilmente cugino di Stanislao. A
partire dal 1928 la tenuta di Castel Sindici venne dichiarata "Zona di
Interesse Artistico Nazionale" grazie all'interessamento di Luigi
Morosini, ingegNere di Ferentino, cognato dell'architetto Sacconi. Nei
sotterranei adibiti a cantina, veniva prodotto un vino chiamato "Castel
Sindici" venduto non solo in Italia ma anche in Francia e Germania. Questo
bianco frizzante era divenuto negli anni '30 talmente apprezzato da essere
menzionato tra i vini pregiati, alla pari del bianco di Frascati, nella prima
edizione del 1931 della "Guida Gastronomica d'Italia" del Touring
Club Italiano. A partire dal novembre 1943, durante l'occupazione nazista,
l'edificio ospitò il comando militare di zona delle S.S. Il castello fu abitato
fino agli anni '90 dai discendenti della famiglia Sindici. La struttura fu
poi venduta ad una società privata, in seguito fu messa all'asta e
acquistata dal Comune di Ceccano. Attualmente, dopo una serie di lavori di
messa in sicurezza, l'edificio è ancora in fase di restauro, tuttavia è stato
aperto al pubblico il parco circostante (dalle 10:00 alle 20:00 tutti i giorni,
entrata gratuita). Dal palazzo comunale e dalla biblioteca comunale si può
godere di una splendida visuale di questo caratteristico edificio. Per
prenotare una visita guidata del castello (solo dall'esterno) contattare
l'associazione Cultores Artium sul numero di telefono 329/1486018, via mail
all'indirizzo cultores.artium@gmail.com, oppure via facebook sul profilo
Cultores Artium. Sempre su Facebook troviamo la seguente pagina https://www.facebook.com/CastelSindici,
dedicata al castello. Ecco un interessante video trovato in rete: https://www.youtube.com/watch?v=BVlFg55HeXY,
mentre qui trovate altre belle foto: https://pietroalviti.wordpress.com/2013/07/20/ceccano-castel-sindici-preservare-quella-favola/
Fonti: testo di Cultores Artium su http://www.icastelli.it/castle-1298813130-castel_sindici-it.php,
http://www.castellodeicontidiceccano.it/luoghi/castel-sindici.aspx, http://www.ciociariaturismo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=13925:ceccano-castello-sindici&Itemid=1613&lang=it,
Foto: tutte realizzate da me sul posto
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