GAGLIANO ATERNO (AQ) - Castello Conti di Celano
I primi
fondatori di Gagliano Aterno furono i de Aquila, che furono anche i primi
costruttori del castello. Storicamente Gagliano Aterno è stato un centro molto
importante il cui valore era testimoniato dalla presenza del monastero di San
Matteo, da quello di S. Scolastica e quello di S. Maria le cui pietre furono
usate per la costruzione della chiesa di S. Martino; nel secolo IX risulta
edificato un monastero benedettino il quale, in seguito, fu inglobato, per
alcune strutture, dal successivo convento di S. Chiara. E a proposito di tale
convento si può sicuramente asserire che fu tra i primi e più antichi conventi
di Clarisse dell’Abruzzo. L’importanza a cui pervenne il convento di S.Chiara è
documentata anche dalla lettera che Sancha, regina del Regno di Napoli,
consorte di Roberto d’Angiò, scrisse nel 1326 ad Isabella d’Acquaviva, contessa
di Celano, raccomandando la sua protezione per il convento. Nel 1328 fu edificato
(o sarebbe meglio dire ampliato su una precedente costruzione innalzata dai
Conti di Celano tra XII e XIII secolo) il Castello di Gagliano Aterno per
volontà di Isabella d’Aquino, contessa di Celano e discendente dei de Aquila
per parte materna. La stessa Isabella d’Acquaviva fece costruire la fontana
medioevale nel 1344 mentre edificò la primitiva chiesa di S. Martino, a navata
unica, in seguito portata a tre navate per desiderio di Jacobella nel XV
secolo; i due stemmi apposti sul portale trecentesco, quello degli Acquaviva,
con il leone rampante, e quello dei conti di Celano, uno scudo con banda,
confermano questi interventi. Distrutto nel 1462 da Braccio da Montone, in
seguito passò ai Piccolomini che adattarono il castello alle nuove esigenze
militari, aggiungendo due cerchie di mura difensive ed altri impianti, sempre
di difesa. Gli stemmi dei Barberini Colonna (che ne conservarono la proprietà
sino al 1806), degli Sciarra e dei Lazzaroni, esposti nel cortile del castello,
documentano la vita di Gagliano Aterno. La non
regolarità della pianta del maniero, imposta anche dal adattamento necessario
alla tipica conformazione montuosa del luogo, è testimonianza delle fasi di
perfezionamento avvenute successivamente che dall’impianto in prevalenza
militare hanno portato al presente castello-dimora, cui è ispirato il colonnato
su due piani che chiude il lato che dà verso il paese. La struttura,
come oggi si presenta, è ritenuta uno dei castelli meglio conservati d'Italia,
un organismo architettonico stratificato e complesso, caratterizzato da una
doppia cinta muraria a forte scarpatura, che ne ricorda l'origine militare. L’entrata situata a nord-est è anticipata da un notevole
muro estremo di difesa al quale si giunge dalla piazza di fronte tramite uno
dei pochi ponti levatoi sopravvissuti in Abruzzo, che scavalca il fossato,
tuttora individuabile, che difendeva i fronti più indifesi dell’edificio. La
cinta più interna, raggiungibile tramite un ingresso sopraelevato al di là di
quello che era il fossato, è coronata da merlatura guelfa e assume, in
corrispondenza degli angoli, forma di torrioni di rinforzo cilindrici e in un
caso, di torre poligonale, simile ad un puntone. Oltre la cortina muraria
merlata, si sviluppa l'edificio palazziale caratterizzato dall'accostamento di
più corpi di fabbrica gravitanti intorno ad un suggestivo cortile con pozzo
quadrato, circondato da portico e loggetta al piano nobile, sul quale si
affaccia la scenografica scalinata a giorno che conduce agli appartamenti del
primo piano. Sui prospetti esterni si notano bene gli interventi effettuati per
trasformare il castello, da costruzione militare a dimora aristocratica;
l'edificio è stato oggetto infatti di interventi di sopraelevazione e ampie
finestre, sia monofore che bifore, di dimensioni ed epoche diverse, sono state
aperte lungo tutto il perimetro della costruzione, per adattarla all'uso
residenziale. Di particolare grazia architettonica è la loggia su due ordini
del prospetto verso il borgo, con archi acuti alla quota del cortile e a pieno
sesto al piano superiore. Il castello, di proprietà privata (appartenente ai marchesi Lazzeroni), è tuttora usato come residenza. Un altro
link per approfondire è: http://www.gruppoarcheologicosuperequano.it/artegagliano.htm.
Ecco un video (di Inviaggiocongiuliana) che parla del castello: https://www.youtube.com/watch?v=D_k3PBnyODE
Fonti: http://www.comune.gaglianoaterno.gov.it/arte-e-storia.html,
http://www.regione.abruzzo.it/xCultura/index.asp?modello=castelloaq&servizio=xList&stileDiv=monoLeft&template=intIndex&b=menuCast2158&tom=158,
http://www.inabruzzo.it/gagliano-aterno-castello.html, http://inviaggiocongiulianaa.blogspot.it/2013/05/il-castello-di-gagliano-aterno-aq.html,
Foto: di sirente su http://www.naturamediterraneo.com/forum/pop_printer_friendly.asp?TOPIC_ID=29290 e da http://www.micoadriatica.it/L'Abruzzo%20dei%20parchi/Gagliano%20Aterno%20AQ.jpg
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