MACCHIA VALFORTORE (CB) – Palazzo Ducale Gambacorta
Il paese si colloca in una posizione molto
suggestiva, a metà strada tra Pietracatella e Sant’Elia a Pianisi, dominando il
lago artificiale di Occhito, trait d’union con la Puglia. Il palazzo baronale
poggia le sue fondamenta su un antico castello di epoca medievale, ricostruito
e riadattato a residenza signorile nel Cinquecento. L’intero borgo di Macchia
Valfortore ha infatti origini castrensi: già nel 1150 come “dominus”
dello stesso viene nominato un certo Gualterius Gentilis. Notizie
successive riguardano la dominazione aragonese, quando il feudo di Macchia
Valfortore risulta appartenere ad Antonio Colla. Per circa tutto il Cinquecento
signori di Macchia furono i de Regina. Probabilmente a loro sono dovuti i
lavori di riadattamento a residenza signorile del castello. Il secolo
successivo per Macchia fu il secolo dei Gambacorta, che rimasero titolari del
feudo dal 1618 al 1701. Dopo il fallimento della congiura di Macchia contro la
corona spagnola, Gaetano Gambacorta, uno dei suoi più accessi sostenitori e
capeggiatori della rivolta, fu costretto a devolvere la sua proprietà al
Demanio Regio, che cedette Macchia a Giuseppe Ceva Grimaldi: la sua famiglia
rimase titolare del feudo e del castello sino all’eversione della feudalità. Il
castello ha continuato ad essere identificato come il palazzo Gambacorta. La
struttura, che indiscutibilmente ha subito diversi rimaneggiamenti nel corso
del tempo, si sviluppa su tre livelli. É possibile accedervi attraverso
l'ingresso posto sul lato più corto; da qui, poi, attraverso una scalinata si
giunge al cortile interno. Con un'altra scalinata, di recente realizzazione, si
arriva al piano nobile. Senza dubbio ciò che colpisce maggiormente è la torre,
utilizzata in passato per la guardia al borgo e al palazzo stesso, incassata
parzialmente nelle mura del palazzo e posta sulla destra dell'arco d'ingresso,
che si sviluppa su tre diversi livelli.
Fonti: http://turismo.provincia.campobasso.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/407, http://www.amicomol.com/Palazzi%20Molisan%20i02.html
Foto: dal gruppo Facebook “Castelli del Molise” e da http://www.mondimedievali.net
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