LACONI (OR) – Castello Aymerich
La tradizione storica e popolare individua nell'insieme dei corpi murari
ancora oggi evidenti all'interno del Parco Aymerich, i resti del castello
medioevale di Laconi. Lo studio delle stratigrafie murarie ha consentito di
rilevare l'opera di maestranze che hanno operato in questo sito in tempi e modi
differenti. L'analisi denota certamente la presenza di un corpo più antico
rispetto agli altri, un edificio a pianta rettangolare, forse una torre,
attraversato da un passaggio monumentale con volta a botte e preceduto da un
ingresso ad arco a tutto sesto che in origine immetteva in un' ampia corte. Sul
lato destro del passaggio è murata un' epigrafe parziale su più conci, che cita
la presenza di una porta e una data: 1053. L'iscrizione, pur essendo chiara nel
testo, presenta notevoli problemi interpretativi sia epigrafici che
archeologici e non è escluso che in origine fosse in un'altra sede, qui posta
in opera quale materiale da costruzione. I caratteri salienti di questa
architettura l'avvicinano ad altre simili restituiteci dalla prolifica arte
fortificatoria romanica che in Sardegna ha trovato condizioni ideali per
esprimere esempi eccezionali. Fu poi ampliato nel XII secolo, e infine
ricostruito nel XV secolo in stile gotico-catalano. Alcuni particolari
architettonici testimoniano l’influenza gotica, in particolare nelle finestre. Purtroppo
oggi sono visibili solo i resti dell’edificio, ma le prigioni e la sala d’armi
sono rimaste parzialmente integre. Il castello fu di proprietà dei Giudicati,
poi dei Signori di Castelvì ed infine per via ereditaria passò alla famiglia
degli Aymerich. Sembra che anche la Giudicessa Eleonora D’Arborea, fosse solita
trascorrere i suoi periodi di riposo presso il castello. Adiacente alla porta
fortificata esposta a sud-ovest, sorge il palazzo vero e proprio, un corpo
murario nobile, impreziosito da porte e finestre delle quali si conservano
eleganti cornici gotico-catalane, residenza degli Aymerich, marchesi di Laconi,
fino alla prima metà dell'800. Di notevole interesse è anche il porticato che
precede un vano rettangolare lungo circa 35 m, diviso in diversi ambienti e
aperto sull'ampia corte. Diversa e più recente è la storia del Parco Aymerich almeno
nella configurazione attuale; tuttavia si può affermare che questa pregevole
pertinenza del castello sia stata un autorevole testimone della storia moderna
di Laconi. Il Parco (il più grande giardino urbano della Sardegna) si estende
su una superficie di quasi 22 ettari e può essere suddiviso in due parti. La
prima storica, nella quale insistono le architetture del castello e dove è
possibile osservare le tracce di un impianto boschivo già notevole in passato
(come pare suggerire un esemplare di Cedro del Libano di eccezionali
dimensioni). La seconda corrispondeva all'area ricreativa, le cui peculiarità
sono di natura ambientale: una ricca rete di sentieri attraversa il bosco di
lecci, incontra spesso sorgenti e laghetti, e consente di ammirare angoli
alquanto suggestivi che nel tempo hanno reso famosa quest'oasi verde. Di
estremo interesse è inoltre la collezione di piante esotiche e di pregio che si
estende su un'area cospicua del parco, opera del marchese Don Ignazio Aymerich
che curò l'impianto durante la prima metà dell'800. Dal luglio del 1990 il
Parco di Laconi è di proprietà della Regione Autonoma della Sardegna che l'ha
acquistato dalla famiglia Aymerich. Successivamente le competenze della
gestione sono state trasferite prima all'Azienda Foreste Demaniali e poi
all'Ente Foreste della Sardegna. Ecco un interessante video, dedicato al
castello e al parco:
https://www.youtube.com/watch?v=Q-lMSJwIIPc
(di The Sparrowminer)
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