ZUCCARELLO (SV) – Castello Del Carretto
Il borgo medievale di Zuccarello fu fondato con atto notarile del 4 aprile
(o 30 aprile) del 1248 - con firma dal notaio Martino di Bossoleto presso il
castello zuccarellese (citato per la prima volta nel 1233) - dai marchesi di
Clavesana Bonifacio III, Emanuele I e Francesco I, e dai rappresentanti locali
(procuratori e sindaci) della popolazione della val Neva, l'antica
Vallis
Cohedani; l'atto di fondazione è ancora oggi conservato presso l'archivio
storico comunale. Gli stessi marchesi dotarono il nuovo feudo di regolamenti e
statuti datati al 1281, tra i più antichi del ponente ligure dopo Sanremo ed
Apricale. Già in epoca medievale, a causa della strategica posizione
geografica, fu più volte conteso tra le varie fazioni nobiliari. Il matrimonio
nel 1326 tra Enrico Del Carretto e la figlia di Enrico II di Clavesana,
Caterina, portò per la famiglia carrettesca al possedimento di metà dei
territori di Zuccarello e Castelvecchio di Rocca Barbena; nel 1335 la restante
parte dei due feudi fu ereditato con il matrimonio tra Argentina, altra figlia
del marchese di Clavesana, e Giacomo Saluzzo. Con Carlo I Del Carretto, nel
1397, Zuccarello divenne sede dell'omonimo marchesato che assoggettò tra i
territori, villaggi e fortificazioni il castello di Balestrino, Castelvecchio
di Rocca Barbena, Erli e Nasino, quest'ultimo nel 1420. In questa fase storica
nacque dal ramo carrettesco finalese il nuovo ramo dei Del Carretto di
Zuccarello. Già con atto del 18 maggio 1449 i marchesi zuccarellesi Carlo e
Giorgino Del Carretto fecero atto di vassallaggio alla Repubblica di Genova,
ma, successivamente, non sdegnarono un rapporto di dedizione pure verso il
Ducato di Milano. La repubblica genovese acquistò nel corso del 1567 dal
marchese Gio Andrea Del Carretto un terzo del feudo (più il locale castello e
la sua giurisdizione) concedendo a Genova, tra l'altro, il diritto di
prelazione. Un nuovo scenario politico avvenne nell'aprile del 1588 quando il
marchese di Zuccarello Scipione Del Carretto vendette la parte del suo feudo al
duca Carlo Emanuele I di Savoia per la somma di 60.000 scudi d'oro (e ottenendo
altri privilegi monetari pure per la sua famiglia), una cessione che certamente
avrebbe giovato e consolidato il dominio sabaudo sul ponente ligure. Tale
trattativa, però, fu impugnata a stretto giro da Genova che inviò alla corte di
Praga dell'imperatore Rodolfo II un proprio ambasciatore affinché il sovrano
annullasse tale decisione. Sovrano che, su consiglio del gentiluomo di corte Ottavio
Del Carretto, fratello minore del marchese Scipione, decise sul finire dello
stesso anno di "congelare" il passaggio di proprietà tra la famiglia
carrettesca e lo stato sabaudo nell'attesa di un responso giuridico da parte di
un'apposita commissione. La "causa di Zuccarello" si protrasse a
lungo nel tempo, nonostante gli appelli dei vari ambasciatori sabaudi e
genovesi che nell'ordine si recarono a Praga, e solamente all'inizio del 1593
l'imperatore pronunziò un diploma ufficiale in favore di quel Ottavio Del
Carretto che ottenne l'investitura sul feudo zuccarellese. L'ambasciatore per i
Savoia Manfredo Goveano ottenne solamente da Rodolfo II che all'estinzione del
ramo Del Carretto di Zuccarello, il duca di Savoia avesse il diritto di
prelazione all'acquisto del feudo, diritto che venne annullato nel 1622. Diviso
nelle proprietà tra il marchese Ottavio Del Carretto e la Repubblica di Genova,
il feudo di Zuccarello si consolidò nel 1624 quando per la somma di 200.000
fiorini il primo decise di vendere la sua parte a Genova. La vendita provocò un
nuovo scontro tra lo stato genovese e il vicino ducato sabaudo che nel corso
del 1625 sfociò nella cosiddetta "guerra del sale". Dopo una lunga
controversia legale tra le parti, che vide tra l'altro il controllo del
marchesato da parte di commissari imperiali, con atto del 1633 lo stato
genovese poté assumere pieno controllo di Zuccarello e della sua ex
giurisdizione marchionale. Zuccarello vide altre battaglie nei suo territori:
nel 1672; nel 1746-1747 nei fatti d'armi correlati alla guerra di successione
austriaca dove il paese fu difeso e riconquistato dai soldati genovesi e corsi
dall'assedio piemontese; tra il 1795 e il 1797 durante la Campagna d’Italia di Napoleone
Bonaparte. Il borgo medievale fu sede del quartier generale delle truppe
francesi del generale Andrea Massena durante la battaglia di Loano del 23 e 29
novembre 1795. Con la dominazione francese il territorio di Zuccarello rientrò
dal 2 dicembre 1797 nel Dipartimento del Letimbro, con capoluogo Savona,
all'interno della Repubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 fece parte del III
cantone, come capoluogo, della Giurisdizione di Centa e dal 1803 centro
principale del IV cantone della Centa nella Giurisdizione degli Ulivi. Annesso
al Primo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento
di Montenotte. Nel 1815 Zuccarello fu inglobato nel Regno di Sardegna, così
come stabilì il Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno
d’Italia dal 1861. Secondo alcune note storiche l'edificazione del castello di
Zuccarello, citato per la prima volta nel 1233, è antecedente alla fondazione
del borgo medievale (1248) e fu nei secoli successivi più volte restaurato. Le
motivazioni che portarono alla sua fondazione risalgono al periodo in cui i
Clavesana, preso possesso della costa e della piana albenganese, pensarono a
come difendere il Marchesato nella parte meridionale della valle, creando un
ponte con il castello di Castelvecchio, che svolgeva la medesima funzione. Le
vicende del castello non sono indicative di un feudo indipendente, risultano
infatti assorbite dalla lotta tra i propri feudatari e il marchese di Ceva,
Giorgio il Nano, che era alleato con Albenga. Passato ai Del Carretto nella
prima metà del XIV secolo, ne divenne forse la residenza, per poi essere
sostituito da Castelvecchio. Il suo utilizzo come abitazione, testimoniato dai
resti di una raffinata cornice di finestra decorata in cotto di gusto padano e
dai resti di affreschi quattrocenteschi, cessò comunque già dalla fine del
sec. XV. Da quel momento, l'utilizzo del castello fu esclusivamente a scopo
militare (i Marchesi possedevano un palazzo nel borgo sottostante), come nel
caso della guerra di successione al trono d'Austria, durante la quale il
castello fu assediato e invaso dai piemontesi malgrado la strenua difesa degli
abitanti del borgo. Tra gli ultimi interventi conservativi e di rinforzo vi
furono quelli ordinati dal generale francese Andrea Massena delle truppe
napoleoniche verso la fine del XVIII secolo. Il torrione laterale è la parte
meglio conservata. Il castello di Zuccarello ci offre l’opportunità di
conoscere gli arredi di un castello rinascimentale, poiché possiamo usare come
riferimento due elenchi relativi ai suoi arredi, uno del 1567 e uno del 1617.
Il primo elenco fu ordinato quando nel 1567, in seguito a contrasti all'interno
della famiglia carrettesca, Genova lo occupò insediandovi un castellano con
alcuni soldati per il presidio. Il secondo serve principalmente a capire il
declino che ormai investiva il castello a soli 50 anni di distanza dalla prima
perizia, si limita infatti a un elenco delle armi di cui Genova dotò la
struttura per garantirne almeno la funzione di presidio militare. Nel primo
elenco vengono visitati 12 vani, ma non sappiamo se questo fosse il numero
complessivo delle stanze del castello perché i commissari avrebbero potuto
escludere dalla loro perizia le stanze vuote, dato il loro interesse esclusivo
nei confronti dei beni mobili. Per capire l'arredamento di un castello
rinascimentale, bisogna riflettere sulla provvisorietà delle destinazioni dei
locali come elemento caratteristico della casa rinascimentale. Ogni vano poteva
essere adeguato all'utilizzo di cucina o camera da letto, in base a cosa
venisse messo al suo interno. I mobili nel rinascimento e tardo medioevo non
erano molti perché nel XV secolo la vita movimentata dei castelli, con relative
fughe da assedi o partenze improvvise, avevano dato grande semplicità
all'arredamento, ridotto a pochi elementi che portavano l'appellativo di
mobili, poiché trasportabili. L'oggetto più ricorrente all'interno dei castelli
era il cassone, o forziere, oggetto che poteva trovare posto in ogni stanza ed
esser utilizzato come contenitore, e all'occorrenza anche come giaciglio per la
notte. Il Castello, collegato a vista con quelli di Conscente e Castelvecchio
di Rocca Barbena e con l'abitato di Vecersio, formava con il borgo sottostante
un unico sistema fortificato a sbarramento della via di fondovalle e consentiva
il controllo pressoché totale della media Valle Neva. Nei pressi del castello
vi è l'antico attraversamento boschivo denominato il "Sentiero di
Ilaria" (dal nome della marchesa Ilaria del Carretto) che, in 3 km,
permette di raggiungere il territorio di Castelvecchio di Rocca Barbena; il
percorso è inserito nel parco culturale della Riviera Ligure delle Palme.
Fonti:
http://it.wikipedia.org/wiki/Zuccarello,
http://www.inliguria.it/zuccarello/castello.htm,
http://www.borghidiriviera.it/borgo-di-riviera/zuccarello/,
www.liguriaheritage.it, http://www.comunezuccarello.it/index.php/stori/12-monumenti-e-simboli-storici
Foto: da
www.liguriaheritage.it
e di giada su http://www.gulliver.it/gita/60357/
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