MISTRETTA (ME) – Castello arabo-normanno (di Mimmo Ciurlia)
Il Castello, già conosciuto in epoca romana (Polibio lo
definisce “vetustissimo”), fu edificato, maestoso, su un monte roccioso a guisa
di fortezza e domina la città. Rapporti visivi si potevano intrattenere con il
castello di Serravalle, con le vedette collocate in località Santa Croce di
Mistretta e Santa Croce di Santo Stefano di Camastra e con le cime dei rilievi
verso l’entroterra. Distrutto da una frana nel lato orientale, fu ricostruito
dai saraceni che dominarono dall'827 al 1070. Le prime notizie sulla fortezza
si hanno da un privilegio del 1101 con il quale il conte Ruggero donò al
Demanio Regio e infeudò a se stesso Mistretta con il suo castello. Fu teatro di
grandi avvenimenti per circa 300 anni, infatti lì si rifugiò Matteo Bonello
durante la rivolta contro Guglielmo Re dei Normanni, vi si stabilì Federico
D’Antiochia durante la rivolta contro Re Pietro D’Aragona nel 1337. Nel 1360 vi
si trattenne Re Federico D’Aragona prima del matrimonio con Costanza. Altre
notizie si riferiscono al 1474, quando era castellano regio Sigismondo De Luna,
che aveva il compito della riscossione delle gabelle e che lasciò nell’incuria
il castello. Nel 1520 il maniero era già in rovina e ridotto a carcere. Il personale
era costituito da due sole persone, il castellano e il portiere. Nel 1608, il
castello era completamente in rovina. Nel 1633 i mistrettesi distrussero quanto
rimaneva della fortificazione simbolo delle angherie del potere regio. Nel 1686
una grande frana, che interessò tutta la vallata, distrusse il versante
nord-est della rocca del castello che cambiò per sempre la sua morfologia.
Dall’epoca della sua distruzione, i ruderi del castello e le rocce vicine
vennero usati come cava di pietra per la costruzione delle case dei
mistrettesi. Nel 1863 il Sindaco proibì con una ordinanza di “ fare pietra al
castello “. Di forma rettangolare è circondato da tre cerchia di mura, quattro
torri merlate con feritoie e bertesche; è alto 20,50 mt e le torri
dovevano superare 27 mt e sul lato nord si configura ancora
uno degli ingressi. I ruderi che sopravvivono consentono di riconoscere la
parte sommitale di un complesso che, in origine, doveva estendersi anche lungo
i fianchi della vetta e di cui sopravvivono altre strutture all’interno di un
perimetro murato più ampio. Il presumibile mastio oggi è accessibile da una scalinata
che approda ad un’apertura ricavata nelle sue murature che, a loro volta, sul
fronte ovest, sono caratterizzate dalla presenza di tre feritoie. Fra i resti che emergono da
uno spesso strato di detriti sono stati identificati tracce di una chiesa, di
una cisterna e di ambienti ipogei. I pochi frammenti delle murature superstiti
sono realizzati con pietrame legato da malta di calce. Con gli scavi archeologi
effettuati nell’area sottostante i ruderi, negli anni ’80, sono state rinvenute
le fondamenta di una piccola chiesa triabsidata, di probabile epoca normanna
impiantata in uno strato di materiale bizantino.
Fonti:
http://www.bandw.it/gallery%20foto/castelli/Castello%20di%20Mistretta/album/index.html
http://www.comune.mistretta.me.it/pages/storia.htm
http://www.icastelli.it/castle-1234882528-castello_di_mistretta-it.php
http://www.bandw.it/gallery%20foto/castelli/Castello%20di%20Mistretta/album/index.html
http://www.comune.mistretta.me.it/pages/storia.htm
http://www.icastelli.it/castle-1234882528-castello_di_mistretta-it.php
Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la
seconda è da http://www.vivisicilia.it/2014/03/20/comune-di-mistretta/
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