BAGNO A RIPOLI (FI) – Gualchiere di Remole
Le Gualchiere di Remole erano un importante opificio medievale appartenuto
alla potente famiglia fiorentina degli Albizi fino al 1541, poi proprietà
dell'Arte della Lana, che gestì l'attività fino al 1728, quando, in seguito
alla sua soppressione, gli impianti entrarono a far parte dei beni di Santa
Maria del Fiore. In età napoleonica le Gualchiere di Remole vennero prese in
consegna dalla Camera di Commercio di Firenze, mentre attualmente sono di
proprietà del Comune di Firenze, pur sorgendo nel territorio di Bagno a Ripoli.
Tale complesso è l’unico esempio ancora visibile dell’antica arte del gualcare
il tessuto di lana.
La
gualcatura della lana è la
fase più complicata e onerosa nel processo di produzione della lana,
richiedeva, infatti, l’utilizzo dell’energia idraulica che era convogliata ai
macchinari attraverso una serie di opere di ingegneria idraulica. Una sequenza
di canali e meccanismi articolati e coordinati con lo scopo di convogliare
l’acqua per trattare il tessuto. La tipicità delle Gualchiere di Remole sta nel
fatto che questi elementi si sono conservati nel tempo e sono tutt’oggi
visibili. Posto sulla riva sinistra dell'Arno a pochi chilometri a monte di
Firenze, l'edificio era strutturato in modo da sfruttare al massimo la forza
motrice generata dalle acque del fiume, usata per trattare i panni di lana. La
sua costruzione risale alla metà del 1300, anche se la prima notizia certa è
datata 1425.
Nel 1333 Firenze fu
colpita da una grande alluvione la quale, oltre ad arrecare danni alla città,
distrusse tutti i mulini e le gualchiere che all'epoca erano collocate su
grandi zattere di legno ancorate alle sponde dell'Arno. Una delle cause della
calamità furono proprio queste che, insieme alle pescaie che le alimentavano,
impedirono il libero corso del fiume. Il comune deliberò quindi che nessuna
nuova gualchiera o mulino potesse essere ricostruito per 400 braccia a valle
del Ponte alla Carraia e per ben 2000 a monte del Ponte di Rubaconte (l'odierno
Ponte alle Grazie). La decisione aveva in realtà carattere igenico sanitario,
il continuo battere dei magli giorno e notte erano di disturbo alla quiete
pubblica e il grande uso di orina come ammorbidente delle fibre di lana non
rendeva l'aria molto salubre. Il complesso è costituito, oltre che dal
corpo di fabbrica principale (raggiungibile attraverso una serie di ponti in
muratura) dotato di due torri merlate, da una pescaia posta monte, cateratte
per indirizzare l'acqua verso la gora e un porticciolo (distrutto
dall'alluvione del 1966) per l'approdo del traghetto che portava i panni
dall'antistante Nave ai Martelli, ove giungevano da Firenze a dorso d'asino. Il
tutto era circondato da mura e vi si accedeva attraverso due porte (distrutte
dai Tedeschi nel 1944 insieme ad una porzione del fabbricato). Dopo aver
cambiato varie destinazioni d'uso (mulino, colorificio) dal 1980 l'edificio è
in disuso. Pur essendo considerato uno dei maggiori esempi di archeologia
pre-industriale d'Europa, lo stato attuale delle Gualchiere è di enorme
degrado, sebbene da anni si parli di un progetto di musealizzazione, finora
nemmeno avviato. Sembra ormai innescato un processo di scempio che tende ad
aumentare in modo esponenziale, tanto che il complesso è in pratica inagibile. La
presenza delle due torri merlate, che ricordano un antico castello medievale,
ha generato una diatriba sulle origini del complesso di Remole: un castello
medievale del X secolo poi convertito oppure un edificio costruito ex novo nel
XIV secolo? Altri link suggeriti:
http://www.gazzettinodelchianti.it/articoli/primopiano/11552/notizie-su-bagno-a-ripoli/gualchiere-di-remole.php#.VsgubEBjm25,
video di Renzo Fancelli:
https://www.youtube.com/watch?v=GKENDjwqoQg,
http://digilander.libero.it/cccbaripoli/gualchiere.html
3 commenti:
Complimenti per l'immensa raccolta di castelli, è meraviglioso curiosare tra i tuoi post!
ciao Anna, ti ringrazio per il bel commento. Continua a leggere il blog e, se volessi aiutarmi a scrivere qualche post su castelli italiani, sei la benvenuta.
Saluti.
Tynovalen
Ciao Lenny, se capiterà d'imbattermi in qualche castello che ancora manca all'appello ti darò volentieri il suggerimento (e, se ne ho fatte, qualche foto), di più non riesco proprio a fare, già riesco a scrivere molto poco per un altro blog a cui collaboro...
Anzi, se hai tempo e voglia ti invito a visitare sia quello (I Viaggiatori Ignoranti) che il mio personale (Tra Realtà e Fantasia), trovi i link nelle info del mio profilo!
P.S. per caso sei anche su facebook? Condividerei volentieri il tuo blog taggandoti!
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