domenica 21 agosto 2016

Il castello di lunedì 22 agosto






BEREGUARDO (PV) – Castello Visconti

Le prime notizie storiche riguardanti Bereguardo si possono ascrivere al periodo delle invasioni nel territorio prima dei longobardi e poi dei franchi ed a tal proposito sono state fatte delle ipotesi etimologiche sul nome del borgo come la forma francese "Beauregarde". Appartenente alla Campagna Soprana di Pavia, l'abitato si sviluppò attorno al castello costruito dai Visconti di Milano all'inizio del XIV secolo per il controllo di un passo del Ticino, e diventato ben presto luogo di svaghi e cacce per i duchi di Milano, da cui il nome di bel riguardo per la posizione panoramica dominante la valle alluvionale del Ticino. A tal proposito sappiamo che il 16 febbraio 1386 il duca Gian Galeazzo Visconti decise di estendere ai confini del comune anche una grande parte verso il Ticino di modo da potervi creare una grande riserva. A quest'epoca è ascrivibile inoltre la costruzione del locale porto sul Ticino, con un tradizionale ponte sostenuto da chiatte (appartenente alla Strada Provinciale 185), che ancora oggi viene mantenuto e che collega il comune di Bereguardo con la vicina frazione Boscaccio, questa appartenente al comune di Zerbolò. Nel XV secolo, il castello e l'abitato di Bereguardo vennero infeudati a Matteo Mercagatti di Bologna (capostipite degli Attendolo Bolognini) che era già castellano di Pavia. Nel 1447 il conte Francesco Sforza, con l'intento di impadronirsi del Ducato di Milano, pose assedio al castello di Bereguardo facendosi in breve tempo consegnare il borgo grazie alla complicità di Agnese Del Maino (amante del duca Filippo Maria Visconti) per poi ricompensare lo stesso Mercagatti col titolo di conte e con il feudo di Bereguardo. Il ruolo politico del Mercagatti, ad ogni modo, divenne secondario quando Francesco Sforza riuscì a raggiungere il proprio intento nel 1450 con l'elezione a duca del milanese. Fu in quell'anno, infatti, che il castello e il borgo di Bereguardo vennero concessi in usufrutto a Giovanni Tolentini della Stacciola, originario di Urbino, suo capitano delle guardie e consigliere personale nonché sposo di Isotta Sforza, figlia naturale del duca. Quest'ultima donazione, ad ogni modo, fu un semplice usufrutto in quanto i diritti feudali vennero mantenuti da Francesco Sforza. Nel XVIII secolo era infeudato agli Eleiizander. Il castello di Bereguardo si presenta come una struttura imponente che sorge al centro dell'abitato, circondato da un fossato che un tempo traeva la propria acqua dal vicino Naviglio. Il grande quadrato dell’edificio, cinto a sua volta da un più grande quadrato recintato (bassa corte), riprende la classica tipologia a impianto quadrangolare dei castelli viscontei di pianura. Il castello venne iniziato verso la metà del XIV secolo da Luchino Visconti per poi essere ampliato da Bernabò Visconti nel suo progetto di rafforzamento dello stato di Milano, anche se tale residenza ricalcava maggiormente l'impianto di una villa di piacere che di un elemento militare difensivo. Ciò spiega, probabilmente, la mancanza di torri angolari. La parte più importante del complesso è oggi caratterizzata da una splendida bifora gotica in cotto presente sulla facciata a sud che secondo alcune fonti sarebbe attribuibile al Bramante e realizzata durante gli ampliamenti che volle realizzare sulla struttura Filippo Maria Visconti nel XV secolo. Con Filippo Maria Visconti la tradizione vacanziera del castello di Bereguardo continuò: il terzo duca di Milano ne fece persino dono (conservandone le caratteristiche di signorile residenza di campagna) all'amante Agnese del Maino, dalla quale ebbe nel 1425 l'unica figlia Bianca Maria. E non solo: per raggiungere indisturbato l'amata Agnese, fece tracciare un nuovo canale artificiale che partiva dalla darsena di Abbiategrasso e raggiungeva Bereguardo. Dal castello milanese di Porta Giovia (oggi noto come castello Sforzesco), attraverso il fossato e un breve canale di raccordo con il Naviglio Grande, Filippo Maria poteva dunque, a bordo della personale barca di nome "La Magna", recarsi rapidamente e senza soste da Milano a Bereguardo. Il maniero conserva ancora traccia della presenza di Filippo Maria Visconti: su una delle finestre dell'ala settentrionale è apposta la sigla FM. La pianta generale della costruzione, un tempo quadrangolare, si presenta oggi di forma ad "U" per la mancanza dell'intera ala nord che venne demolita in tempi successivi (in analogia a quanto successo al castello di Pavia) e anche il portale è oggi frutto dei rimaneggiamenti settecenteschi che intaccarono l'originaria struttura. Il maniero, interamente realizzato in laterizi a vista, mostra resti di un ponte levatoio sull’ingresso. È rimasta anche la merlatura bifida, con spazi intermerlari molto ridotti. Dopo diversi passaggi di proprietà il castello giunse nelle mani dell'ingegnere milanese Giulio Pisa esponente della nota famiglia Pisa il quale nel 1897 decise di donare la struttura al comune di Bereguardo il quale ancora oggi ne è proprietario e che al suo interno ha posto gli uffici amministrativi e la Biblioteca Civica. Una serie di restauri negli anni '80 a opera del Comune su progetto degli archittetti Rizzini e Carminati, ha rivitalizzato e valorizzato il monumento. Altro link suggerito: http://www.comune.bereguardo.pv.it/paginehome_item.asp?id=2.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Bereguardo, http://www.comune.bereguardo.pv.it/galleria_gruppo.asp?g=CAST (ricco di belle foto da ammirare), scheda di Giacomo Turco su http://www.icastelli.it/castle-1271871140-castello_di_bereguardo-it.php, http://www.paviaedintorni.it/temi/arteearchitettura_file/artearchitettura_castelli_file/castelli_bereguardo.htm, http://www.visitpavia.com/it/poi/1912

Foto: la prima è di Solaxart 2012 su http://www.preboggion.it/CastelloIT_di_Bereguardo.htm, la seconda è presa da http://www.bellitaliainbici.it/bereguardo/IMG_8208.jpg


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