GROPPARELLO (PC) – Castello di Veggiola
Veggiola è una frazione della Val Riglio nel
comune di Gropparello, dal quale dista circa 3,5 km. Il Castello nel ‘300,
durante la lotta anti-viscontea condotta da Alberto Scoto, fu uno dei centri
maggiormente ostile al duca Galeazzo Visconti. Il feudatario dell’epoca,
Galluccino Fulgosio, ospitò nel suo castello parecchi fuoriusciti guelfi da
Piacenza tra i quali le cronache ricordano il temerario Guglielmo Ripaltone,
distintosi per le sue incursioni notturne alle mura della città di Piacenza e
del castello di Montechiaro, durante le quali catturava numerosi soldati del
“nemico” addetti alla vigilanza; catturato venne impiccato nel marzo del 1314 a
Piacenza. Nel 1315, al fine di porre fine alle feroci contese in atto tra i
Guelfi e i Ghibellini locali, Galluccino concluse un accordo parziale di pace
con Galeazzo Visconti. La tregua era destinata a durare qualche anno ma le
continue violazioni da ambo le parti provocò una nuova ripresa delle ostilità
nel 1322. In questo contesto il Duca ordinò di “portare sterminio nei
luoghi tenuti e posseduti dai ribelli (i Guelfi)”. Le operazioni di
rappresaglia, comandate da Oberto del Cairo, Bernabò Landi e Bernardo
Anguissola, si rivolsero contro il castello di Veggiola, tenuto da Bardello
Fulgosio, che venne saccheggiarono ampiamente. Dopo un mese l’operazione
venne ripetuta direttamente dalle milizie viscontee che infersero un altro
durissimo colpo al castello. Nel 1385 morì Bianca
Fulgosio, signore dei castelli di Veggiola, Gropparello, Fiorenzuola d’Arda e
Groppo Ducale senza lasciare discendenti maschi; le subentrarono i nipoti. Nel
Maggio 1515, quando i francesi s’impadronirono di Piacenza, il castello
di Veggiola e altre proprietà dei Fulgosi ospitava “diversi soldati
spagnoli…con molti altri fuoriusciti e banditi… essi soldati sono usciti
dal castello e hanno arrecato danni grandissimi ai proprietari
delle campagne e abitanti delle ville vicine (i borghi rurali)
commettendo omicidi, rapine, incendi e altri nefandi eccessi e di più,
fatti alcuni uomini prigionieri, li condussero al castello obligandoli a pagar
e grosse somme per il riscatto. Tali nefandità furono commesse come risulta con
intelligenza dei signori Fulgosi nemici acerrimi dello conte Giacomo Anguissola
di Montesanto“. L'attuale fisionomia della costruzione (un bell’edificio
affiancato da un solido mastio rettangolare) è il frutto di numerose
trasformazioni che ne fecero una dimora signorile, ma è ancora riconoscibile,
sul fronte anteriore, il portale antico sovrastato dagli incastri del ponte. All’interno
sono presenti vari ambienti con soffitti lignei a cassettoni e una ampia sala
con camino decorato dallo stemma dei Barattieri. La realizzazione del loggiato
principale è collocabile nella seconda metà del XVII secolo. Fu Gian Francesco
della Veggiola, che verso il 1550 commissionò il progetto del castello
all'architetto e ingegnere imperiale Domenico Gianelli di Siena. La costruzione
fortificata conserva memoria del fondatore nell'epigrafe in latino sulla facciata.
Con rogito del 14 settembre 1563 Bernardo della Veggiola vendette, per 36.000
lire, la quasi totalità della proprietà a Francesco Visconti dei marchesi di
Brignano che nel 1566 divenne proprietario di tutto il castello. La vedova del
Visconti vendette tutto, l’8 agosto 1572, a Ludovico Casati. Nel 1633 il
castello passò ai conti Paveri Fontana. Dopo un periodo controverso (cause
legali) nel 1696 i Barattieri ottennero conferma dell’investitura su Veggiola
nella persona del conte Carlo Francesco. I Barattieri della Veggiola si
estinsero nella prima metà del ‘700 con il conte Paolo, il quale nominava erede
universale il nipote Fabio Petrucci. Ai discendenti del Petrucci il castello
restò fino al 1850 circa quando la contessa Bianca, moglie del marchese Emilio
Malvezzi Campeggi, alienò il bene. In epoche più recenti ne furono proprietari
i fratelli Ghirardelli, i signori Gasperini e, infine, l’avv. Vincenzo Cairo
che ne promosse importanti restauri. L’edificio è stato recentemente oggetto di
un accurato restauro alle strutture portanti ed a tutte le coperture.
L’immobile, per il suo valore storico, è sotto la tutela della Soprintendenza
per i beni ambientali ed architettonici dell’Emilia. Una curiosità: il castello
fu negli anni '60 scenario per un film di guerra con Rock Hudson e la Koscina
," I lupi attaccano in branco".
Fonti: http://www.altavaltrebbia.net/castelli/valli/2239-castello-di-veggiola.html,
testo di SE su https://quadernivaltolla.wordpress.com/2014/03/23/veggiola-di-gropparello-un-castello-rifugio-dei-guelfi-piacentini/
Foto: la prima è di Sergio Valtolla su https://quadernivaltolla.files.wordpress.com/2014/03/2014-03-castello-veggiola-gropp.jpg,
la seconda è presa da http://www.turismoapiacenza.it/castello_di_veggiola.html
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