ANTRODOCO (RI) – Castello di Piscignola
Tra Rocca di Corno e
Rocca di Fondi , a quota m. 1050, percorrendo una comoda strada di montagna in
terra battuta, si arriva all'altopiano di Piscignola. Al centro della valle, su
una collinetta, i ruderi di un vecchio castello con chiesa incorporata, che
domina tutta la terra intorno, un tempo non tanto remoto, coltivata a frumento,
grano e patate. Un tempo il castello apparteneva alla nobile famiglia
aquilana dei de Nardis, e di fatto partecipò nel 1254 alla fondazione della
città dell’Aquila. Il toponimo aveva subito nel tempo diverse variazioni: da Rocca Piscinale a Piscigna a Piscinola
(diminutivo del termine latino piscina
= vivaio di pesci) andava a cogliere il significato che un tempo ribadiva lo
stemma lapideo del castello raffigurante dei pesci, apposto sull’architrave
dell’ingresso e purtroppo trafugato nell’autunno del 1980. Un’antica sorgente
ai piedi del castello alimentava stagionalmente il Ruscello Corno: una profonda
erosione del suo fosso segnava l’abbondanza che un tempo avevano le sue acque,
sicuramente ricche e pescose, ridotte ai nostri giorni soltanto a rivoli
stagionali. Quelle poche mura rimaste in piedi erano in completo disfacimento,
ormai la loro funzione protettiva era rivolta unicamente agli arbusti che vi
crescevano all’interno. Si salvava soltanto una piccola volta a botte che
fungeva da ricovero ad un gruppo di asini. I pascoli in quota animavano
quell’interessante conca di natura carsica, i loro campanacci risuonavano nella
vallata dando vitalità ad uno dei più bei pianori della zona. Di questo “castrum” abbiamo notizia nel
Catalogus Baronum (siamo nell’anno 1167) dove si dice: Todinus de Colimento
tenet […] Roccam Piscinalem (CATALOGUS BARONUM, a cura di E. Jamison, in “Fonti
per la Storia d’Italia”, Roma, 1972, n:1172). L’Antinori ci fa sapere che Nel
1185 Gentile Vetulo aveva Rocca Piscinale in Valle d’Antrodoco” e che Nel 1384
Piscignola risulta ancora abitata (A.L. ANTINORI, Corografia, ms. – metà
sec.XVIII – in Biblioteca Provinciale dell’Aquila, vol. XXXVII, p. 38). Ma
successivamente da un diploma di Re Ladislao del 1408 apprendiamo che a tale
data il Castrum Piscignolae doveva considerarsi distrutto e abbandonato dagli
abitanti (vedilo in A. CLEMENTI, Momenti del medioevo abruzzese, Roma, 1976, p.
106); tanto che nel 1488 Piscignola e Racino non formavano che un castello
(ANTINORI, op. cit. vol. XXXVII, p. 40). (Il testo riportato in corsivo è
una citazione tratta dalle Note Illustrative dei Sentieri Montani della
Provincia dell’Aquila, 1996). Il castello di Piscignola, che attualmente si
trova nel territorio comunale di Antrodoco, passato nel 1927 alla Provincia di
Rieti, in questi ultimi anni è stato oggetto di una disputa legale in quanto il
Comune di L’Aquila vuole che sia riconosciuto suo (partecipò, insieme ad altri
castelli oggi diruti, alla fondazione della città - http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2011/01/17/news/l-aquila-battaglia-legale-per-il-castello-di-piscignola-1.4749880)
Fonti: http://naturagrezza.blogspot.it/2014/08/il-castello-di-piscignola-da-rocca-di.html,
http://giornale.ilsettimosenso.com/SMM/Pubblicazione/VisualizzaArticolo.php?idArticoli=464
Foto: la prima è presa da http://giornale.ilsettimosenso.com/SMM/FotoArticoli/464-Piscignola.jpg,
la seconda è di venturino55 da http://www.panoramio.com/photo/14869729
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