SOLFERINO (MN) - Castello Gonzaga
Era un'antica roccaforte risalente al XVI secolo, situata nel centro di Solferino,
che conserva inalterato l'originario impianto urbanistico, oltre ad alcuni
edifici e opere difensive, tra cui la torre di guardia. Edificato su una
collina che domina il lago di Garda per volere del marchese di Solferino Orazio
Gonzaga intorno al 1565, divenne la residenza del principe. Orazio si pose come
obiettivo quello di far costruire una piccola corte che fosse chiaro segno del
suo potere. L'intervento riconfigurò completamente l'assetto della zona alle
pendici dell'altura sulla quale si trovava l'antica rocca, che Orazio tentò
ripetutamente di acquisire dal duca di Mantova senza successo, in quanto il
sito era considerato inalienabile per il suo fondamentale valore strategico. Il
giovane marchese procedette alla costruzione del nuovo complesso,
deliberatamente chiamato castello, sebbene nato non come la ristrutturazione
cinquecentesca di antiche strutture castellane, quanto piuttosto come la
razionalizzazione con forme di eco castellana, di un insediamento rurale
formatosi ai margini del più antico e vasto complesso fortificato. Il progetto
di Orazio Gonzaga comportò l’abbattimento di tutti gli edifici esistenti ai
piedi della Rocca, lo spianamento della sommità della collina e l’ampliamento
della superficie utilizzabile tramite la costruzione di una muraglia a sostegno
di un terrapieno. Ciò comportò probabilmente la ristrutturazione del vecchio
palazzo degli Uberti, successivamente inglobato nella nuova residenza, e
implicò l'abbattimento della piccola chiesa dei Disciplini. Il castello, a
pianta rettangolare, risultava chiuso su tutti e quattro i lati. Su quello nord
occidentale, dove era situato un ponte levatoio, in origine unico ingresso,
sorgevano il posto di guardia, i locali per i soldati, la cancelleria e la
loggia. Il tutto fortificato da un fossato e una muraglia esterna. Il lato sud-
orientale, che dava verso la Rocca, era occupato da stalle, cantine e dalla
torre di guardia. Dopo il 1859, su questo lato venne ricavata una seconda
apertura. Il lato lungo di nord-est, che era stato lasciato quasi completamente
libero per permettere la visuale dell’ampio panorama, era occupato solo da
cantine, portici e una bassa muraglia. Il lato sud-ovest invece era occupato
per la prima metà circa dalla residenza signorile e il resto da abitazioni di
privati, una parte delle quali cedute dagli stessi ad Orazio Gonzaga. Questo
lato, maggiormente esposto a pericoli, era stato fortificato da una cortina
merlata. Del castello cinquecentesco, probabilmente progettato da Pompeo Pedemonte
(con il probabile contributo anche di Bernardino Facciotto), sono sopravvissuti
al tempo e soprattutto alle due battaglie del 1796 (battaglia di Castiglione) e
del 1859 (battaglia di Solferino e San Martino) soltanto: la porta di ingresso,
una parte di mura, la torre di guardia e la chiesa di San Nicola, che ha subito
diversi rifacimenti nei secoli. La Torre di Guardia, posta all’angolo destro
del fronte meridionale e che termina con una cupola, è considerata la minore e
la sola sopravvissuta di un probabile complesso di quattro torri, poste a
sicurezza dell’intera costruzione. La torre, dotata di orologio, doveva servire
con ogni probabilità anche da campanile alla vicina chiesa di San Nicola. Era
posta a controllo della via e del borgo sottostante. Con la morte di Orazio
Gonzaga si aprì la lunga questione dell'assegnazione del feudo (anni di lotte
tra i Gonzaga per il potere e il possesso delle proprietà), che si concluse con
la definitiva assegnazione al ramo dei Gonzaga di Castiglione delle Stiviere. Marta
Tana, moglie del marchese di Castiglione Ferrante Gonzaga e quindi cognata di
Orazio, assunse la reggenza del castello in cui trascorse lunghi periodi di
riposo e tranquillità. Nella notte tra il 18 e il 19 agosto 1597, un gruppo di
congiurati, prezzolati per abbattere il potere di Francesco Gonzaga, signore di
Castiglione, penetrarono nel castello e rapirono Marta Tana e l'ultimogenito Diego,
allora solo quindicenne, con l'intento di utilizzarli per farsi aprire le porte
di Castiglione e uccidere Francesco. Marta Tana rifiutò con fermezza di
assecondare i loro piani contro il figlio Francesco. I congiurati uccisero
quindi Diego con un colpo di archibugio e infierirono su Marta Tana con varie
pugnalate. L'assalto al castello fallì e Marta Tana, dopo alcuni giorni di
agonia, riuscì miracolosamente a salvarsi. Qui trovate diverse fotografie del
monumento: http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MN360-02059/
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Orazio_Gonzaga,
http://www.parcodelmincio.it/pun_dettaglio.php?id_pun=1496, http://reggedeigonzaga.it/catalogo/it/sirbec/nome=castello_di_solferino%7cid=2%7ctipo=MSCH_ARCH
Foto: la prima è presa da un opuscolo turistico realizzato
dalla Pro Loco di Solferino (stampato nel 1994), seconda è di Massimo Telò su https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Orazio_Gonzaga#/media/File:Solferino-Castello.JPG
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