PIEDIMONTE MATESE (CE) – Castello Ducale
Appare citata soltanto nel 1168 come possesso di Novellone di Bussono. Federico
II la concesse in feudo a Landolfo d’Aquino, che nel 1229 vi resistette
vittoriosamente all'assedio del cardinale Pelagio, comandante delle truppe
pontificie. Passata ai Della Leonessa nel XIV secolo, nel 1383 fu ceduta
definitivamente ai Gaetani d’Aragona. Nel Quattrocento, il piccolo borgo di
Piedimonte crebbe e vi vennero fondate nuove chiese. Assediata e conquistata
dal cardinale Vitelleschi per conto del papa Eugenio IV nel 1437, fu nuovamente
assediata dalle truppe del re di Napoli durante la congiura dei baroni e nel 1504
fu invasa e saccheggiata dagli spagnoli. In seguito prese a svilupparsi
rapidamente come centro commerciale e manifatturiero (tessuti di lana e
cotone). Fu così eretta a principato nel 1715, confermata in feudo ai Gaetani
d'Aragona e nel 1730 ottenne il titolo di città dall'imperatore Carlo VI.
Assediata e saccheggiata nuovamente dai francesi nel 1799, nel 1860 subì
persecuzioni da parte dei Borboni, tornati in città dopo la proclamazione della
caduta del Regno di Napoli. Il palazzo ducale dei Gaetani d’Aragona, rifatto
agli inizi del secolo XVIII, conserva della precedente costruzione alcune
finestre ogivali, un portale del Seicento, uno del secolo XV in stile
durazzesco e stucchi e dipinti del secolo XVII. La storica dimora, che affaccia
sul campanile della chiesa di San Tommaso d'Aquino (detta anche di San
Domenico) e su quella del San Salvatore, è un immobile di indiscusso valore
architettonico. All'interno, il Cortile delle Aquile, con la bella fontana in
travertino, divide diagonalmente i due rami del palazzo, di proprietà, appunto
della Provincia e di un ramo della famiglia Gaetani. Sul cortile si apre il
porticato cinquecentesco, dal quale si accede agli appartamenti ancora visitabili
e solo in rare occasioni aperti al pubblico per concerti o eventi d'arte. L’edificio
sorse dove prima insisteva un antico nucleo fortilizio del 1000, uno dei primi
e dei più importanti, in un luogo strategico e panoramico. Una strada in salita
conduce alla piazzetta in pietra dove si apre il portale in stile durazzesco.
La via che ci conduce all'interno percorre delle scalette, ricavate da un
vecchio passaggio del castello. Salendo, si possono vedere i resti dell'antico
teatro di corte, ricoperto negli anni cinquanta. Il palazzo conserva fiero le
sue rughe che lo rendono suggestivo e autentico. Lo spazio interno è suddiviso
in vari ambienti, ognuno caratterizzato da elementi originali. Particolare il
soffitto a cassettoni della sala pompeiana, decorati con allegri girasoli. Per
chi ama i grisailes, c'è poi la sala grigia, dove figure femminili in rilievo
movimentano le pareti. Nella sala degli amorini allegri festoni si alternano a
puttini, mentre più in alto fanno sorridere le smorfie dei grotteschi volti in
stile Vasari. Il camino conserva tuttora l'antico bracere intorno al quale è
facile immaginare donne antiche, la sera, riscaldarsi tra chiacchiere e ricami.
In questa stanza si apre un piccolo spazio arredato da un armadio del 700 il
cui interno riserva una sorpresa, un piccolo altare. Un recente studio
iconografico ad opera di Anna Barbiero ha permesso di individuare gli artisti
che hanno lavorato alle decorazioni del palazzo nelle diverse epoche, quali
Franceso Solimena, che replicò per donna Aurora Sanseverino “L’Aurora” dipinta
per l’elettore di Magonza, Nicola Maria Rossi che lavorò a Vienna e per il
conte Harrach, Bernardo De Dominici che fu nominato pittore di corte. Il cortile
interno, calmo e raccolto, è decorato da una fontana centrale e circondato da
arcate. Pochi mesi fa è nato un
Comitato civico per iniziare una serie
di azioni concrete volte al recupero del Palazzo Ducale Gaetani d’Aragona di
Piedimonte Matese. L’iniziativa è nata dal crescente bisogno, da parte dei
cittadini piedimontesi, di riappropriarsi di un luogo lasciato da troppo tempo
in uno stato di completo e vergognoso abbandono. E così, nel mese di febbraio
2016, è partita la prima petizione popolare per chiedere alla Provincia di
Caserta, proprietaria da 15 anni del cosiddetto “piano nobile” della dimora,
circa la mancata spesa di 2.500.000 euro in favore del restauro conservativo e
della messa in sicurezza del Palazzo. Infatti, dopo il terremoto del 2013, fu
siglato un protocollo d’intesa fra Regione Campania e Provincia di Caserta, e
quest’ultima avrebbe dovuto avviare la gara d’appalto per i lavori e
rendicontare le spese entro il 31 dicembre 2015. Ma ciò non è avvenuto e molto
probabilmente quei soldi sono andati persi. Per questo motivo, il Comitato ha
inviato diverse richieste di chiarimenti all’Ente, ma ad oggi non si è ricevuta
alcuna risposta. Nel frattempo, la delegazione cittadina si è data da fare e ha
colto l’occasione di sensibilizzare maggiormente l’opinione pubblica, aderendo
alla campagna promossa dal FAI “I luoghi del cuore”. In questo modo, tutti hanno
potuto dare il proprio contributo votando
Palazzo Ducale,
fino allo scorso novembre,
direttamente sul sito FAI o firmando i moduli cartacei. Per approfondimenti
suggerisco questi due link: http://asmvpiedimonte.altervista.org/Palazzo_ducale_Piedimonte/Palazzo_ducale_indice_studi.htm
e http://www.rterradilavoro.altervista.org/articoli/08-04.pdf. In questo video
di Umberto Cimorelli si possono apprendere molte informazioni sul Palazzo:
https://www.youtube.com/watch?v=1VBKEGdmTeM
Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Piedimonte_Matese,
http://iluoghidelcuore.it/luoghi/14779,
http://www.bancacapasso.it/la-nostra-terra/i-paesi/piedimonte-matese/il-palazzo-ducale/,
testo di Annabella Ciardiello su
http://www.clarusonline.it/2016/07/05/piedimonte-matese-palazzo-ducale-tra-i-luoghi-del-cuore-del-fai-ce-tempo-fino-a-novembre-per-votare/,
Foto: la prima è di Michele Menditto su
http://www.bancacapasso.it/la-nostra-terra/i-paesi/piedimonte-matese/il-palazzo-ducale/,
la seconda è presa da
https://altocasertano.wordpress.com/2010/04/21/piedimonte-matesece-il-palazzo-ducale-abbandonato-al-degrado-e-senza-futuro/
Nessun commento:
Posta un commento