BEVERINO (SP) – Castello in frazione Bracelli
Le prime testimonianze storiche citano il borgo di Bracelli nel diploma
imperiale di Ottone II di Sassonia del 963 quale possedimento terriero della diocesi
di Luni. La proprietà sul feudo per volontà dello stesso vescovo lunense passò
quindi alla famiglia Oldoberti, originaria di Pontremoli, in Lunigiana, e
ancora ai conti Fieschi di Lavagna nel 1245 o nel 1247, secondo altre fonti. Nel
XIII secolo in un'azione spontanea della comunità locale, Bracelli si sottomise
alla Repubblica di Genova, governo che amministrò il borgo e gli altri centri
del territorio beverinese fino alla dominazione napoleonica di fine Settecento.
Dal 2 dicembre 1797 la municipalità di Bracelli fu inserita nel Dipartimento
del Golfo di Venere, con capoluogo La Spezia, all'interno della Repubblica
Ligure. Dal 28 aprile 1798 rientrò nel V cantone, con capoluogo Beverino, della
Giurisdizione di Golfo di Venere. Dal 1803 fu uno dei centri principali del III
cantone del Golfo di Venere nella Giurisdizione del Golfo di Venere e, con
l'annessione nel Primo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 inserito nel
Dipartimento degli Appennini. Con l'ingresso nel Regno di Sardegna, dal 1815,
probabilmente l'allora municipalità di Bracelli fu soppressa e aggregata al
comune sparso di Beverino seguendone le sorti storiche. Edificato nel XII
secolo e venduto nel 1251 da Nicolò Fieschi alla Repubblica di Genova, il
castello di Bracelli è considerato uno dei più antichi e robusti presenti in val
di Vara. Il complesso era dotato di ottimi sistemi difensivi, costituito dalla
presenza di ben sette porte che via via raggiungevano la sommità del paese dove
si ergeva il maniero; gli archi delle suddette porte sono tuttora visibili e
perfettamente conservati. Sono ancora perfettamente visibili, ed in parte
abitate, le alte e robuste case appoggiate sulla sommità che, saldamente unite
una all'altra, formano un unico blocco difensivo, questo a somiglianza di altri
paesi della vallata. Sulla sommità del colle, dove sorgeva il castello, vi è un
cortile chiuso tutt'intorno da abitazioni. La popolazione tradizionalmente
applica a questa cittadella il nome di Castello. E' invece scomparsa ogni
traccia della torre che venne demolita per ordine del Capitano della Spezia, che
dovette multare i Bracellesi per il ritardo con cui venne attuata la sua
demolizione; il ritardo era dovuto alla non ben valutata consistenza della
struttura che richiese più tempo di quello concesso per obbedire
all'ingiunzione. La funzione di controllo che il Borgo svolgeva sulla collina
che sovrasta il fiume Vara nella sottostante piana di Padivarma è ancora oggi
perfettamente riconoscibile.
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