SGURGOLA (FR) – Rocca e Torre di Mola Colonna
Il suo nome sembra derivi dall'antico termine italiano "Scolca" (posto di guardia). Il primo nucleo abitato sorse attorno alla rocca posta a guardia della sottostante vallata, nel periodo delle grandi invasioni barbariche. Nel 1253 Sgurgola era in possesso dei Conti di Ceccano; da questi fu venduta ai Torelli che a loro volta, nel 1319, la cedettero ai Caetani. Dalla fine del XV secolo divenne possesso dei Colonna che la tennero fino al 1806, data di abolizione dei feudi. Dalla Piazza dell'Arringo, nel centro storico di Sgurgola, si ammira il panorama della valle ed in questo luogo si riunirono i congiurati che poi oltraggiarono il papa Bonifacio VIII nel 1303 ad Anagni. Non vi sono più rilevanti tracce dell’apparato difensivo, se non qualche torre appena visibile e qualche cortina inglobata negli edifici. La Rocca di Sgurgola, con i suoi ruderi costituiti dalle mura perimetrali in parte oggi restanti, era al tempo un fortilizio dalle caratteristiche di rocche medievali poste a scopo difensivo. L’attuale basamento era un tempo sormontato da un pino a ombrello, la cui sagoma era visibile fin dall’autostrada. I vicoli attorno alla rocca sono molto caratteristici, stretti, tortuosi, spesso con scalinate, e per le loro dimensioni il quartiere è detto “bùcio pellìccio” cioè “buco del setaccio”. La bella torre Balestra domina la collina ricca di vigneti, lecci secolari e cedri. Un'altra torre, massiccia ed imponente, la Mola Colonna, si trova a ridosso del fiume Sacco, posta a guardia del ponte che attraversa il corso d'acqua, nel punto in cui il fiume produce una suggestiva cascata. Fa parte di un piccolo complesso architettonico composto da un casale, da locali adibiti a macina, le cui caratteristiche rientrano in quella che è comunemente chiamata "archeologia industriale", da un ponte di origine romana e da opere di sistemazione idraulica della cascata sul fiume Sacco, anche esse di origine romana. E' un edificio quadrangolare di m. 7 di lato e m. 17,50 di altezza, sviluppato su tre piani di cui uno solo è esistente. Dell’antico uso militare conserva feritoie sormontate da finestrelle quadrate. Coronato all'estremità da merli, l'edificio, forse, doveva avere la funzione di difesa del ponte e controllo del transito. In seguito fu adibita a mulino (da cui il nome), sfruttando la forza motrice delle acque del Sacco. La mola ha subito nel tempo numerosi restauri realizzati tra il 1670 ed il 1900. Per qualche tempo era divenuta una modesta centrale di energia elettrica per l'illuminazione di Sgurgola, Morolo e Supino. Dal 2003 fa parte del patrimonio Comunale e sarà presto ristrutturata e adibita a museo delle Bande Musicali. In questo video, di Andrea Pace, si vede molto bene il basamento della Rocca che è rimasto ai nostri giorni…. https://www.youtube.com/watch?v=a03PHawJA24
Fonti: https://www.comune.sgurgola.fr.gov.it/storia-del-paese, http://www.andreagaddini.it/sgurgola.html, http://www.laciociaria.it/comuni/sgurgola_storia.htm, http://www.viaggiareinlazio.it/monumenti-zona-frosinone-sgurgola.php, http://www.internetting.org/citta/Lepini/paesi/sgurgola.htm
Foto: le prime due foto, alla rocca e alla torre di Mola Colonna, sono state scattate da me durante la mia visita a Sgurgola del 16 agosto 2017.. Infine, la terza foto, riguardante ancora la torre di Mola Colonna, è di Andrea Gaddini su http://www.andreagaddini.it/MolaColonna.jpg
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