È il monumento più caratteristico della città, tale da significarne il passato di centro di grande importanza strategica e commerciale. Esempio di architettura fortificata, fu costruita sopra un precedente fortilizio. Di un nucleo fortificato, attestato all’incrocio di due aree della centuriazione romana (cardo e decumano) si ha notizie a partire dal X secolo. Il complesso fu distrutto dai Faentini nel 1218 e ricostruito a più riprese nei secoli XIII-XIV. Tra le scarse notizie pervenuteci, gli storici pongono in evidenza l’iniziativa del condottiero ghibellino Uguccione della Faggiola negli anni 1298-1300, al cui nome viene tradizionalmente associato il mastio di nord-ovest, l’aspetto attuale del quale, in realtà, sembra dovuto alle sistemazioni quattrocentesche. Il periodo più significativo per lo sviluppo della fortificazione corrisponde comunque alla dominazione estense durante la quale i connotati dell’apparato difensivo vennero modificati e ristrutturati più volte: gli interventi degli Estensi riguardarono soprattutto le bastionature ed il rafforzamento delle torri. Nella seconda metà del Quattrocento, per iniziativa di Ercole I, la piazza d’arme antistante la Rocca fu trasformata in cittadella, provvista di una cinta muraria dotata di torri rotonde e completamente racchiusa da un fossato. Di questa fase rimangono oggi leggibili l’impianto quadrangolare articolato sul cortile interno, alcuni tratti della cortina muraria e la cosiddetta Torre di Uguccione. Sotto il profilo urbanistico, la fortezza estense fu il fulcro attorno al quale la città ricevette un forte impulso di sviluppo, nel senso dell’occupazione stabile del territorio. Il complesso quattrocentesco, tuttavia, appariva troppo legato alla prassi guerresca medievale e poco funzionale rispetto alla potenza distruttiva delle bombarde e artiglierie moderne, per cui fu interamente ristrutturato. Nel 1568-1570 il duca Alfonso II fece abbattere la cittadella, divenuta superflua ai fini difensivi: parte del materiale di risulta venne probabilmente impiegato per dotare la Rocca di bastioni sui versanti sud, est e ovest, oltre che per ispessire la cortina nord e le basi delle torri. L’area liberata fu poi destinata alla Fiera verso la metà del ‘600. Mediante questo intervento, la Rocca di Lugo venne assumendo un aspetto peculiare a metà fra il tipo quattrocentesco della rocca a pianta quadrangolare e il tipo tardo-cinquecentesco della fortezza bastionata. Dopo la devoluzione del Ducato Estense allo Stato Pontificio (1598), la fortezza ha perso rilevanza strategica ed è stata adibita a sede delle attività del governatore pontificio. Le modifiche alla Rocca sono continuate nei secoli seguenti, con degli ampliamenti e l’inserimento di un palazzo, parzialmente bruciato nel 1775, che divenne sede dei governatori pontifici. Fa eccezione il torrione posto a nord-ovest, il cosiddetto "mastio di Uguccione della Faggiola" (Signore di Lugo nel 1297), che ha invece mantenuto il suo aspetto originale. Nello stesso periodo, si adattarono a prigioni le parti ormai non usate a scopo militare, in particolare la torre circolare di nord-ovest e quella quadrata di sud-est, mentre i bastioni a sud-ovest furono trasformati per dar luogo al Giardino Pensile che ancora oggi ammiriamo, e a cui si accede dal cortile interno. Esso occupa un’area di circa 1000 mq ad una quota di circa 7 mt. rispetto al piano delle attuali piazze del centro storico; la composizione arborea comprende specie con foglie aghiformi, squamiformi e latifoglie, naturalmente con caratteristiche sia sempreverdi che caduche; il giardino non presenta particolari disegni architettonici. Nell'Ottocento l'edificio venne leggermente amplificato con la costruzione di nuove sale di rappresentanza. In una di esse è conservato un ritratto di Gioacchino Rossini, che fu consigliere comunale per alcuni anni. La Rocca fu sede del governatore pontificio fino al 1859; poi fu incamerata dal Regno d'Italia. Verso il 1860 la Rocca divenne sede dell’Amministrazione Comunale (lo è tuttora). In precedenza erano stati progressivamente trasferiti in essa gli uffici e servizi che nei secoli precedenti si trovavano nell’antico palazzo del comune, demolito a fine ‘800, ubicato nell’area ora occupata dalla Banca di Romagna. Infine, ricordiamo che verso gli anni ’30 dell’800 era stato costruito il loggiato e soprastanti piani sul lato est della Rocca per ricavare uffici, in particolare quelli giudiziari e postali. Negli anni successivi al Duemila è stato restaurato tutto il piano nobile. Una curiosità: sulle pareti esterne della Rocca crescono una rara e particolare varietà di piante di capperi (Capparis Spinosa). Nell'Ottocento, grazie alla raccolta affidata a privati e alla rivendita, rientravano fra le entrate del bilancio comunale. Attualmente i capperi vengono raccolti da incaricati del Comune, conservati in salamoia e offerti in dono agli ospiti e alle delegazioni ufficiali in visita alla città. L'aspetto attuale della fortezza è tuttora quello del tempo degli Este, alla metà del Cinquecento. Il monumento si presenta attualmente costituito dall’intreccio di due componenti: una parte emergente, corrispondente alle sovrapposizioni di epoca moderna, e una parte seminascosta, che rappresenta il residuo dell’antico organismo fortificato. Il fossato che cingeva il complesso è stato colmato a più riprese tra il XVIII e il XIX secolo. Il portone che chiude l’accesso è stato realizzato con il legno dell’antico ponte levatoio, e l’antica lamiera che lo ricopre riporta ancora segni di colpi di fucile, risalenti probabilmente al periodo di dominazione francese iniziato nel 1796 (i lughesi avevano opposto una dura resistenza e la città venne saccheggiata dopo la sconfitta dei rivoltosi). Da notare sopra l’ingresso lo stemma recentemente restaurato della prima Repubblica Italiana istituita da Napoleone nel 1802. Al centro del cortile si trova una pregevole vera da pozzo con le insegne di Borso d’Este, e pertanto databile al XV secolo. Nel vasto locale al piano terra sul lato nord della Rocca, già sala delle artiglierie nel XV-XVI sec., a fine’800 furono collocate le Pescherie, dopo il rovinoso crollo dell’edificio in stile neogotico che in precedenza ospitava il commercio del pesce, costruito nel 1846 a ridosso della antica cortina muraria ad ovest. Attualmente ospita mostre di arti figurative e mostre documentarie. Sui muri esterni della Rocca sono da notare le numerose lapidi, testimonianza di avvenimenti storici significativi e spesso tragici: due in onore di Garibaldi a nord, sotto l'antico balcone, una riguardante la fine del potere temporale pontificio (1859) sul bastione sud/ovest, una lapide in ricordo delle famiglie ebraiche lughesi deportate, una dedicata ad alcuni patrioti lughesi del Risorgimento, una in onore di Giuseppe Compagnoni “inventore del tricolore”, una a ricordo della Liberazione dal nazifascismo vicino all’ingresso; infine una lapide ricorda il rogo decretato dall’Inquisizione per l’eretico luterano Relencini nel 1581. Altre lapidi dedicate alla Resistenza e alle vittime civili della guerra di liberazione sono nel cortile interno, mentre lungo le pareti dello scalone d’onore sono collocate le lapidi dedicate a patrioti risorgimentali e ai caduti lughesi nella grande guerra. Di particolare interesse e importanza è inoltre il Salone Estense, nell’area nord della Rocca. L’edificio ospita interessanti sale di rappresentanza: Sala d'attesa, Sala Giunta, Saletta Rossini, Studio del Sindaco, Antisala Consigliare, Sala Consigliare e Salone Estense. Tutte le sale sono visitabili previo appuntamento telefonico. Altri link consigliati: http://prolocolugo.racine.ra.it/rocca-estense-storia.htm, https://www.youtube.com/watch?v=l__o51c3LjU (video di fesremiliaromagna), https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDUcV8i2QBMEYXiYyv9EM-J5v1JYAPb_3FU4LAa3KVgAOieRVXIksbGltfuvZpLsA3Klvukr51Y3ZMAQsK8xFmJkGYoy_yyiQtzQn0kYZsFbWAKKQF-vWmPbxWjvSB1xe9ci3y09r8Ppg/s1600/lugo+aereo.JPG (foto aerea).
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Lugo_(Italia)#Rocca_estense, http://www.comune.lugo.ra.it/Citta-e-territorio/Arte-e-Cultura/Rocca-Estense/Cenni-Storici,
Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la seconda è di Clara D su https://www.tripadvisor.it, la terza è presa da http://www.bollettinosystema.it/article/bassa-romagna-fiera-buona-la/
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