giovedì 3 agosto 2017

Il castello di giovedì 3 agosto




BOSSOLASCO (CN) - Castello Del Carretto e Castello dei Balestrino

Le origini di Bossolasco risalgono al II secolo a.C. Secondo la "Cronistoria dei Comuni dell'antico Mandamento di Bossolasco con cenni sulle Langhe" di Don Pio Giovanni Battista, il primo nucleo del paese sarebbe sorto nel 173 a.C., anno in cui il console romano Mario Pompilio effettuò una spedizione contro i liguri, allora abitanti della Langa. I primi documenti che parlano di Bossolasco risalgono al 1077 ma è presumibile che sia stato coinvolto nelle vicende storiche del Piemonte più rilevanti: la dominazione romana prima, quella barbarica poi, per arrivare all'epoca feudale, alle lotte tra i Marchesi del Monferrato e i Marchesi Del Carretto, alla dominazione francese ai tempi di Napoleone, all'appartenenza al Regno di Savoia e infine, dal 1861 a quello d'Italia. Il castello di Bossolasco risale al 7 settembre del 1324 quando il marchese Manfredo Del Carretto lo fece erigere con una cinta muraria difensiva e ponte levatoio. Grazie alle descrizioni documentate all’interno di atti notarili per le successioni e per le divisioni, sappiamo che era un importante e imponente castello, di notevoli dimensioni con agli angoli i caratteristici torrioni di cui uno ancora in fase di costruzione nel 1486. Di questo antico maniero non ci resta più nulla, neppure i ruderi, in quanto il terreno su cui sorgeva nei secoli è stato venduto a privati e poi riedificato. Al suo posto oggi ci sono abitazioni private costruite intorno alla seconda metà del 1900. Il castello era caratterizzato da:
• Un cunicolo che correva sopra le mura.
• Una cella, costruita sulla sommità di una delle torri, destinata alla guardia.
• Un carcere di forma quadrata con lato pari a un trabucco (circa tre metri). Al di sopra della quale venne costruita una cappella sormontata a sua volta dalla camera per il castellano.
• una cisterna sotto il rivellino, ritrovata negli anni settanta del 1900, quando vennero scavate le fondazioni delle abitazioni private in fase di costruzione
• Un ponte levatoio e un ponte di scalata,
• un fosso,
• un pozzo e un orto
La sala al piano terra del castello, chiamata salam magnam, veniva messa a disposizione della comunità di Bossolasco per le adunanze consigliari quando il tempo o il freddo non permettevano loro di riunirsi nella piazza davanti alla chiesa. Tra il 1644 e il 1647 il castello cadde in rovina a causa delle numerose guerre che si susseguirono, ultime delle quali le guerre di successione al Monferrato per le quali, nel 1616, riportò gravissimi danni e venne definitivamente abbandonato. Tra il 1664 e il 1667 il marchese Domenico Donato Del Carretto di Balestrino, signore di Bossolasco, fece costruire un nuovo edificio, nei pressi del castello caduto in rovina e della chiesa parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista. La nuova costruzione seicentesca, esiste ancora oggi ed è chiamato affettuosamente dai Bossolaschesi Palazzone per la sua imponente mole che lo distingue dagli edifici vicini. Si affaccia su via Umberto I, un tempo denominata contrada del Poggio che significava altura o cresta della collina, detta anche via Principale o della Piazza (perché era la via centrale del paese e si estendeva fino al Pian della Croce). Le pietre utilizzate per la costruzione del nuovo edificio vennero in parte recuperate dai ruderi dell’antico castello e in parte raccolte nel letto del torrente Belbo. Esteriormente si presenta come un massiccio e regolare parallelepipedo a pianta rettangolare con muratura a vista. Ha un paramento murario molto rustico, in materiale lapideo e cotto. L’edificio è composto da tre piani fuori terra e da un piano seminterrato scavato nel vivo della roccia un tempo destinato alle carceri oggi a cantina. Il piano terra è caratterizzato da un’interessante atrio d’ingresso e da un’elegante scalone d’onore che conduce al primo piano dell’edificio, il piano nobile. All’atrio d’ingresso, coperto da volta a padiglione, si accede attraverso un portale in legno con borchie incorniciato da una serie di mattoni in rilievo. All’esterno il portone è sovrastato da un’aquila stilizzata, in mattoni, simbolo dei Marchesi Del Carretto. La distribuzione interna delle sale è tipica delle case e dei palazzi nobiliari: i saloni sono disposti uno accanto all’altro con le porte di comunicazione allineate; il corridoio, sia al piano terra che al primo piano, ha posizione mediana con affaccio sul prospetto secondario (lato sud) e contiene la scala di servizio, in muratura, che collega tutti i piani del palazzo. Le sale del primo piano hanno in prevalenza volte a padiglione a parte una sala coperta da volta planteriana. Il palazzo appartenne ai Del Carretto di Balestrino fino al 1828 anno in cui lo cedettero al notaio di Bossolasco Luigi Cabutti. Come i marchesi anche il notaio e i suoi discendenti non si stabilirono nel palazzo e continuarono ad affittarlo alla comunità di Bossolasco e al suo mandamento per gli uffici della pretura, per l’archivio, il tribunale mandamentale, le carceri, ecc.. Infine verso la metà del novecento alcune stanze del piano terra ospitarono l’asilo e le scuole elementari.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Bossolasco, testi di Stefania Cagnasso di su http://www.comune.bossolasco.cn.it/Home/GuidaDettagli/tabid/8828/Default.aspx

Foto: la prima è di mattiatravaglio su https://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/archive/b/b1/20120916193629%21Castello_Balestrino.jpeg, la seconda è di mpvicenza su https://www.flickr.com/photos/36102477@N04/8012172588

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