L'antico centro abitato, che appartenne a Teofilatto e Marozia e poi ad Alberico II, fu costruito su una ripida altura che emerge dalla valle del Treja. Uno stretto ripiano congiunge l'altura con le pareti della vallata che si eleva e nasconde l'insediamento. Il 14 gennaio del 945 d.C. il potente principe romano Alberico - padre del futuro papa Giovanni XII – la donò a Benedetto, abate del convento romano dei Santi Andrea e Gregorio al Celio, che rimase proprietario del feudo sino al 1526, quando il paese venne acquistato dalla potente famiglia degli Anguillara. Nel 1599 Flaminio Anguillara vendette Mazzano al Cardinale Lelio Biscia (per estinguere un’ipoteca che gravava su Calcata) e nel 1658 il feudo passò per eredità alla nobile famiglia dei Del Drago, che lo amministrarono fino alla riforma fondiaria dell’Ente Maremma. Oggi si accede al castello, che ha avuto varie fasi d'espansione, da un arco d'ingresso a volta inglobato nel palazzo baronale dei Biscia, sul quale c'è ancora lo stemma, che costituisce una più recente fase di difesa (XVII secolo) insieme a delle casette del '500, una delle quali riporta sugli architravi in peperino del camino e di una finestra l'iscrizione del nome del proprietario: Cristoforo Cenci 1573. All'interno una via ad anello percorre il castello attraverso un'irregolare massa di case tagliate da strade strette e tortuose sulle quali s'impone l'antico palazzo baronale di Everso e Dolce degli Anguillara (XV secolo). Il palazzo è maggiormente conosciuto con la denominazione di “Tocchi”, famiglia che recentemente ne ha posseduto una parte considerevole. Dal momento in cui i Biscia acquistarono Mazzano, eressero una nuova residenza, il palazzo con l’arco ubicato sulla destra di Piazza Umberto I, per cui si deduce che l’abitazione degli Anguillara venne venduta ad altri proprietari, e dal catasto del 1715 si definisce l’antica residenza signorile “Palazzo Vecchio”. La facciata che si erge su Via Roma si presenta imponente, con i suoi complessivi cinque piani dalla strada e le piccole finestre riquadrate. Girando attorno al palazzo lo scorcio più interessante è dato sicuramente dalla facciata interna su Via delle Scuole, con il portale sovrastato dalla loggetta a due piani con pilastrino centrale. Sulla parete della loggia restano le tracce di un affresco decorativo, mentre si scorgono le coperture a voltine a crociera del primo piano e a cassettoni del secondo. Anche in questo caso, come per il castello di Faleria (http://castelliere.blogspot.it/2011/03/il-castello-di-domenica-6-marzo.html), l’interno dell’antica residenza Anguillara non è visitabile. Sempre in territorio mazzanese sono i resti del castello dell’Agnese, un sito medievale a cui si riferiscono alcuni documenti pubblicati nel 1427, che lo descrivono come “tenimentum castri inabitati vocati Agnese”. Il castello era edificato su un basamento roccioso in cui si aprivano numerose grotte comunicanti tra loro. Nel 1668 fu autorizzata da Clemente IX la vendita del castello che, nel 1786 divenne proprietà della famiglia Del Drago. I ruderi del castello sono posti su uno sperone ovoidale a controllo del Treja.
Fonti: http://www.mazzanoromano.info/turismo/luoghi-da-visitare.html, http://www.parcotreja.it/public/it/ambiente/comuni_mazzano.asp, http://www.culturalazio.it/sites/risorse/Raccolta%20Documenti/ItineRari_-_CalcataMazzanoFaleria.pdf, http://www.parcotreja.it/public/it/vivere/visite_2015/schede.asp?id=2,
Foto: si riferiscono al Palazzo Anguillara, mentre del Castello dell’Agnese non ho trovato nulla in rete…..La prima è presa da http://www.mazzanoromano.info/turismo/luoghi-da-visitare.html, la seconda è presa da http://www.visitlazio.com/en/dettaglio/-/turismo/1192230/mazzano-romano-storia-di-un-crocevia;jsessionid=F11961E24125324FB0D727DA942C8641
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