Nel Medioevo il comune venne compreso nella Castellania di Pietralata Superiore, legando la sua storia medioevale al vicino comune di Prelà. Divenne dominio feudale dei signori di Ventimiglia e successivamente della famiglia Lascaris. Passò alla famiglia reale Savoia, quindi nel Regno di Sardegna e definitivamente nel Regno d’Italia. Il castello venne innalzato, nel XIV secolo, dai Conti Lascaris sopra una larga superficie rocciosa (petralata) a pianta quadrata, con quattro torri angolari e con le mura perimetrali aperte da feritoie. Subì numerosi assalti a seguito delle lotte feudali e venne ceduto ai Savoia nel 1576. Il castello è legato ad una romantica storia d’amore vissuta da Ludovico, secondogenito del conte Guglielmo II Lascaris di Ventimiglia e Tenda, e da Tilburgia, contessina di Boglio. Ludovico, aitante cavaliere e colto trovatore, era stato costretto, suo malgrado, ad entrare in convento, ma conobbe Tilburgia, di cui s’innamorò. Il padre fece rapire la ragazza e l’affidò ai parenti castellani di Pietralata col compito di tenerla per un certo periodo sotto controllo, ma Ludovico riuscì a liberarla ed a fuggire con lei. Dopo varie peregrinazioni, la coppia ottenne rifugio presso Giovanna, regina di Napoli, che fece sospendere i voti al giovane per 25 anni. Tornati a Briga, Ludovico nel 1376 divenne il primo signore del luogo, riprese a dedicarsi alla composizione di poesie e canzoni in lingua d’Oc e, come vuole il lieto fine, visse a lungo felice e contento con la sua Tilburgia. Edificato su un poggio a picco sulla valle del torrente Prino, il castello di Pietralata versa oggi in condizioni alquanto negative; la struttura si intuisce piuttosto massiccia, con un mastio turrito sovrastante il borgo, cinto da una cerchia di mura appoggiate ad un possente sperone roccioso. Purtroppo, l'intero corpo di fabbrica è talmente eroso dai crolli subiti in secoli d'abbandono da rendere difficoltosa una lettura analitica della forma originaria del tutto. Il lato delle mura a valle è adiacente ad abitazioni private, mentre a monte le strutture murarie sono letteralmente annegate in un mare di ulivi, tanto da essere quasi inavvicinabili. Altri link consultabili: http://www.studio-raccanello.it/index.php/it/castello-di-pietralata-vasia, https://www.youtube.com/watch?v=3uwkVGoi9v8 (video di Sanremo drone).
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Vasia, http://www.icastelli.it/it/liguria/imperia/prela/castello-di-petralata, http://www.giorgiorigon.it/magazin/evocazioni/vestigia/pietralata.htm
Foto: la prima è di giancamonty 42 su http://www.panoramio.com/photo/50290138, la seconda è presa da http://www.valprino.it/elenco-paesi/prela-castello/.
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