giovedì 1 ottobre 2020

Il castello di giovedì 1 ottobre



TEULADA (SU) - Torre del Budello e Torre di Sant'Isidoro

Nel Medioevo Teulada, rifondata nei pressi della chiesa di Sant'Isidoro, nella piana di Tuerra, in una zona più interna, entrò a far parte del giudicato di Cagliari, nella curatoria del Sulcis, rimanendo nella sua sfera di influenza politica e culturale fino alla metà del XIII secolo, quanto il territorio fu assegnato ai della Gherardesca e in particolare al conte Ugolino e agli eredi. Finì poi per essere occupato dal comune di Pisa. Dal 1355 la villa fu inglobata nel regno di Sardegna aragonese e concessa in feudo a Bartolomeo Ces-Pujades. Quando gli aragonesi convocarono a Cagliari il primo parlamento, nel 1355, anche Teulada vi inviò i propri rappresentanti. A causa delle incursioni barbaresche dal mare e delle epidemie, il paese si spopolò ma venne rifondato ancora una volta nel Seicento in una zona ancora più interna, dove esistevano alcune case nate intorno alla chiesa campestre di San Francesco, e dove attualmente si trova il paese. Proprio a causa delle scorrerie dei pirati vennero costruite lungo tutta la costa del golfo di Teulada, così come in tutta la Sardegna, delle torri costiere di avvistamento, ancora oggi esistenti ma non visitabili (tranne in piccola parte quella del Budello). Sono le torri di Malfatano, Piscinnì, Porto Budello, Porto Scudo e Cala Piombo. Nel 1568 il paese formò una baronia, concessa in feudo ad Antonio Catalan; successivamente, per vie matrimoniali, la signoria passò ai Sanjust, ai quali venne riscattata nel 1839 con l'abolizione del sistema feudale, per cui divenne un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale. L'ultimo feudatario fu don Carlo Sanjust Amat. Tra le architetture più imponenti vi è la torre del Budello, fatta costruire dal mercante Pietro Porta nel 1601 sul promontorio che domina la stretta insenatura di Porto Budello, per controllarne l'ingresso e difendere la peschiera di Teulada, situata nel bacino interno. Grazie alla sua localizzazione, è da considerarsi strategica in quanto in contatto visivo con le altre torri circostanti di Sant’Isidoro (all’interno), di Pixinnì e di Malfatano (a sud-est), e di Porto Scudo (a sud-ovest). Data la sua posizione, pur essendo posta a soli 12 m sul livello del mare, consentiva di sorvegliare l’intera baia di Teulada ed in particolare l’insenatura del porticciolo e la foce del fiume. Nei documenti storici viene citata nel 1603 come “torre del Budel”, negli anni 1763 e 1773 “torre di Teulada”, nei secoli XVII e XVIII era dedicata a San Giovanni del Budello “Sant Joan del Budell”. A pochi anni dalla sua costruzione, tra il 1617 e il 1619, subì interventi di restauro non meglio definiti. Nel 1720 era in buono stato, mentre nell’agosto del 1763 e nel 1784 vennero eseguiti altri interventi di restauro. La piazza d’armi venne chiusa dal classico parapetto con cannoniere e merlature. Può essere classificata come “torre senzillas”, ovvero di dimensioni medie; trattandosi di una “torre de armas” era dotata di due cannoni e di una spingarda pur avendo una guarnigione simile ad una “torre gagliarda”, ovvero composta da un alcade, un artigliere e quattro soldati, successivamente nel 1801 ridotti a tre e poi, nel luglio del 1812, riportati a quattro. L'imponente edificio, alto circa 12 metri e con una circonferenza alla base di ben 33 metri, presenta una camera interna sormontata da una cupola, sostenuta da una larga colonna centrale, ed è munita di camino, lucernario e due feritoie. Una porta interna immette alla scala che porta sul terrazzo. Di importante rilievo è la torre di Sant'Isidoro prospiciente l'omonima chiesa di Sant'Isidoro in località Tuerra. Questa torre a pianta quadrata è una costruzione di origine bizantina, a differenza delle strutture difensive sparse nel territorio e risalenti all'età della dominazione spagnola. Faceva da avamposto per segnalare le incursioni saracene nell'isola ed è la testimone diretta dello scontro di popoli, per di più di religione diversa, che ha invaso il Mediterraneo e le coste che vi si affacciano: da una parte la chiesa cristiana e dall'altra i pirati saraceni, gli "infedeli", come venivano definiti i musulmani dai cristiani. La torre è costituita da due piani più il sotterraneo e aveva funzioni di allarme sulla via di Teulada: dall'alto della sua struttura, con fumate e luci, avvertiva gli abitanti dell’avvicinarsi di un pericolo. Altrimenti, la vedetta avvertiva la città col suono di un corno o con il tuonare di una colubrina. Altri link consigliati: http://www.informati-sardegna.it/?m=news&id=1388, http://torricostiere.squarespace.com/torre-del-budello, https://www.youtube.com/watch?v=jJNRCWPXdJw (video di Sardegna Drone),https://www.youtube.com/watch?v=l3HomTkk46k&feature=emb_logo (video di Michele Filannino)

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Teulada, http://www.sardegnaambiente.it/index.php?xsl=1824&s=189756&v=2&c=9448&idsito=23, https://www.teuladasardegna.it/it/articles/23/la-chiesa-campestre-di-sant-isidoro-e-la-torre-omonima.html

Foto: la prima (Torre del Budello) è presa da https://www.mondimedievali.net/Castelli/Sardegna/cagliari/teuladbudel01.jpg, la seconda (Torre di Sant'Isidoro) è di Frederick Bradley su http://www.wikitinera.it/index.php/it/la-costa-verso-chia/1212-satc-001-chiesa-e-torre-di-sant-isidoro

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