mercoledì 21 ottobre 2020

Il castello di mercoledì 21 ottobre


OLEVANO LOMELLINA (PV) - Castello

Nulla si conosce delle vicende del borgo sotto la dominazione dei Longobardi e dei Franchi. Nel 1014 lo ritroviamo citato in un diploma di Enrico II col nome di Olivolum, nell'elenco delle terre concesse al Vescovo di Vercelli. Nel corso dell'XI secolo entrò a far parte della Contea di Lomello, che, sotto la guida di Ottone, conte del Sacro palazzo di Pavia, si andava estendendo su tutto il territorio dell'attuale Lomellina. Nel 1164 l'imperatore Federico Barbarossa concesse il feudo ad Uberto de' Olevano, ammiraglio, giurista ed abile negoziatore dell'impero, capostipite della nobile famiglia Olevano, che pur perdendo i diritti feudali, conservò le numerose proprietà, dominando ininterrottamente dal poderoso fortilizio olevanese fino al XIX secolo. Con l'avvento della signoria Sforzesca il feudo fu concesso nel 1467 agli Attendolo Bolognini che condivisero i redditi del feudo camerale con la famiglia Beccaria (del ramo di Santa Giulietta) fino al 1630, quando, estinti questi ultimi, poterono riunire nelle loro mani le rendite del feudo. Nel 1688 fu acquistato interamente da Lorenzo Taverna, conte di Landriano e signore di Cilavegna, ed i suoi discendenti rimasero Signori di Olevano fino alla fine del feudalesimo (1797). Per quanto riguarda l'istituzione comunale, i delegati di Olevano parteciparono alla congregazione del principato di Pavia tenutasi a Pieve del Cairo nel 1566 in cui venne definito il corpo amministrativo delle comunità del Principato di Pavia. Una nuova congregazione si svolgerà a Pavia tra il 4 e il 6 gennaio 1567, sono presenti tutte le 20 comunità già precedentemente riunitesi, compresa Olevano, che hanno diritto di voto. A seguito della guerra di successione spagnola, nei primi mesi del 1707 (ma ufficialmente con il trattato di Utrecht, del 17 aprile 1713), l'Austria consegnò a Vittorio Amedeo II la Lomellina ed il 18 marzo Olevano e le altre comunità prestarono giuramento di fedeltà e omaggio al nuovo signore, entrando a far parte del regno sabaudo. In tale anno conta 525 abitanti. Nella compartimentazione territoriale sabauda del 1723 il comune entra a far parte della provincia Lomellina e dipende dalla prefettura di Mortara. Nel corso del Settecento Olevano cambiò volto: i marchesi Olevano trasformarono l'antico castello (di cui avevano mantenuto il possesso nonostante non fossero feudatari del luogo) in una comoda villa, ricostruirono con l'aiuto di tutta la popolazione una nuova chiesa ed intrapresero importanti opere di bonifica e canalizzazione, estendendo la coltivazione del riso. Un punto di inizio per la visita di Olevano è il Castello Medievale che sorse, come la maggior parte degli altri fortilizi lomellini, verso il Mille per far fronte alle invasioni degli Ungari, ben presto fu ulteriormente fortificato, dotato di alte torri e di un fossato ad acqua corrente, che in parte sussiste anche oggi. Fu più volte distrutto o danneggiato ma sempre ricostruito e riparato. Gli assalti più noti cui venne sottoposto sono quelli del Barbarossa verso la metà del XII secolo, di Facino Cane nel 1404, delle truppe francesi nel 1557 e degli austro-piemontesi del 1745. Nel 1758 Gerolamo III de Olevano affidò al suo architetto di fiducia, il pavese Lorenzo Cassani, il compito di sistemare il castello trasformandolo in comoda abitazione. L'artista, seguendo la moda del tempo, la cosiddetta poesia delle rovine, venuta dall'Inghilterra, seppe fondere gli antichi edifici medievali con la nuova costruzione realizzata secondo le forme del barocchetto. Numerose integrazioni stilistiche vi vennero aggiunte ancora nel 1912. Il romantico complesso, con pianta a "C", è immerso in un caratteristico parco ben curato: a sud ha l'aspetto di una bella villa settecentesca mentre a nord presenta l'originaria fierezza delle fortificazioni medievali. Il corpo murario è del Quattrocento ma l'alta torre a pianta rettangolare e base scarpata risale al XII secolo: è alta 23 metri, coronata da una merlatura ghibellina ed ornata da una cornice seghettata e da due finestrelle in cotto, una monofora ed una bifora. In prossimità della torre è posto un oratorio settecentesco. Un'altra torre, più bassa, sorge sul corpo edilizio posteriore. L'accesso avviene attraverso un massiccio portone carraio, ai piedi della torre; sotto l'androne una lapide marmorea rievoca le vicende storiche del castello. La facciata meridionale segue le forme tranquille ed armoniose delle ville piemontesi dello stesso periodo: ampie finestre incorniciate ed una doppia rampa di scale ne costituiscono gli elementi principali e si armonizzano perfettamente con il romantico giardino ottocentesco.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Olevano_di_Lomellina, http://www.comuneolevanolomellina.it/castello.html, http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/1A050-00193/

Foto: la prima è di Silviastro su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/342324/view, la seconda è di Solaxart 2012 su https://www.preboggion.it/CastelloIT_di_Olevano_Lomellina.htm

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