martedì 6 ottobre 2020

Il castello di martedì 6 ottobre



POPPI (AR) - Castello dei Conti Guidi

Il Castello di Poppi è considerato il simbolo, non solo di Poppi, ma dell’intero Casentino. E’ infatti visibile da buona parte di questa valle della Toscana orientale nella provincia di Arezzo. Ci appare spesso diverso, a secondo dell’ora, delle condizione ambientali e delle stagioni, ma sempre suggestivo e affascinante. Fu edificato tra la fine del XII e gli inizi del XIV secolo dalla nobile famiglia dei Guidi ed è il castello più “giovane” tra tutti quelli costruiti da questa potente casata in Casentino, terra toscana rinomata appunto per i suoi castelli. Questa sua relativa giovinezza, la cura e la solidità con cui fu realizzato sono sicuramente i motivi principali per cui l'edificio, a parte la torre che a fine ‘800 fu oggetto di un rifacimento della sua parte alta, si presenta oggi in un aspetto molto vicino quello che poteva essere nel periodo medievale. La prima traccia nelle cronache del castello, costruito nel Medioevo, risale al 1191. L'edificio è stato ristrutturato a partire dal 1274 per volontà del conte Simone Guidi e di suo figlio Guido. Da viste panoramiche di Poppi il castello mostra già la sua imponenza, questa diventa sempre maggiore via via che ci avviciniamo. Osservato dagli antistanti giardini ci comunica la forza della sua possente struttura in pietra nonché l’eleganza della sua forma d’insieme e di alcuni suoi elementi architettonici quali la torre, i merli e le finestre bifore ornate di stemmi gentilizi. Data l’asimmetria stilistica con cui si presenta la sua facciata vengono citati due architetti, ma senza riscontri storici documentati, per il progetto del castello: Lapo di Cambio prima e Arnolfo di Cambio poi (fine XIII secolo). Quest’ultimo avrebbe utilizzato il Castello di Poppi, in particolare la torre, come prototipo per la realizzazione di Palazzo Vecchio a Firenze. Un busto di Dante Alighieri posto nella piazza antistante ricorda il legame del Sommo Poeta con questa storica costruzione, ove nel 1310 fu ospitato per un anno dal Conte Guido di Simone da Battifolle durante il suo esilio da Firenze. Dante sembra abbia composto in questo periodo il XXXIII canto dell’Inferno. Il complesso era dotato di due sole porte, una più grande rivolta a valle verso Ponte a Poppi con una ripida rampa di accesso, e una più piccola sul lato opposto verso la piazza d'armi. Dopo l'ultima grande ristrutturazione del castello nel 1470 fu quest'ultima, con il nome di Porta del Leone, a diventarne l'accesso principale. Il castello fu ampliato con la costruzione del blocco rettangolare posto sulla destra della torre (guardando dalla piazza d'armi). Questo era il primitivo cassero, adibito dai piani bassi basso verso l'alto rispettivamente a carcere, deposito ed abitazione. Sebbene oggi sia unito alla torre da una cortina muraria, originariamente le due costruzioni erano staccate, collegate solo da ponti levatoi ai piani alti, per essere ognuna indipendente e eventualmente a difesa dell'altra. Nel salone del piano superiore del cassero, oggi sede delle riunioni del consiglio comunale, fu redatta nel 1440 la resa dell'ultimo dei conti Guidi, Francesco, alla Repubblica Fiorentina. Quasi contemporaneamente fu iniziata anche la costruzione dell'altra ala del castello, dal lato opposto della torre. Questa era costruita solo fino al primo piano quando fu terminato il cassero, ma già così si era creato il cortile interno che ammiriamo ancora oggi, ricco di stemmi in pietra delle famiglie fiorentine che svolsero il vicariato al castello. Sul lato verso Ponte a Poppi il cortile è chiuso dalla Cappella. Gran parte di queste opere sono da attribuire al conte Simone Guidi, artefice della grande prima ristrutturazione, iniziata nel 1274, che innalzò al rango di residenza signorile il precedente fortilizio. Per aumentarne l'eleganza furono aperte le bifore sulla facciata del castello. Un'altro grande intervento fu portato avanti dal 1470. Questo interessò principalmente il cortile interno con la costruzione della splendida scala in pietra di accesso ai vari piani dell'edificio e il recinto esterno. Fu scavato il fosso di separazione tra il castello e la piazza d'armi e sulla cinta esterna fu eretta l'antiporta 'della Munizione', praticamente un rivellino, a difesa della porta del Leone. La "Munizione" fu anche dotata di ponte levatoio, oggi scomparso. Il castello era ormai uno splendido palazzo residenziale. L'ultimo restauro del secolo scorso, con il rifacimento di gran parte della merlature e il restauro delle bifore ed altre parti della muratura, ha dato lo splendido aspetto odierno al complesso. Per accedere al Castello dei Conti Guidi di Poppi si attraversa un piccolo ponte su un fossato a secco che ci introduce nella “munizione”, costruzione a base quadrata adibita a guardia armata del castello. Attraversato questo piccolo edificio ci troviamo nel cortile esterno che gira intorno al palazzo dei Guidi, in questo spazio si trova un elegante pozzo. Prima di entrare nel castello fermiamoci un momento davanti al portone d’ingresso e guardiamo verso l’alto. Ci sentiremo “intimoriti e dominati” da un bassorilievo raffigurante un grande leone e dai 50 metri di altezza della possente torre. Altezza ridotta di una decina di metri a fine ‘800 dopo che la struttura era stata seriamente danneggiata da un fulmine. In quell’occasione l’elegante corona di merli ghibellini fu sostituita con una cella campanaria. Tre-quattro metri della base sono attualmente interrati, sottraendoci alla vista la scarpatura di cui era dotata la torre, complemento alla difesa piombante dell'epoca. Le scarse aperture presenti nella muratura sembrano essere originali. Fu poi costruito il recinto murato fortificato attorno alla torre, dal quale si svilupparono gli altri edifici della fortificazione. Appena si entra nel castello ci si ritrova nella corte interna. Lo sguardo si volge istintivamente verso l’alto, attratto dallo sviluppo verticale dell’edificio, dai ballatoi in legno, dall’armoniosa scala realizzata a fine XV secolo su progetto dell’architetto Jacopo di Baldassarre Turriani, una straordinaria opera dal punto di vista tecnico. Cominciando la visita al castello dal piano terreno, a destra, appena entrati, una piccola porta immette nella stretta e angusta prigione. Continuando il giro della corte in senso antiorario troviamo le Scuderie dei Guidi, un’ampia sala con una caratteristica architettura medievale utilizzata oggi per mostre. In fondo alla corte si trova un tavolo in pietra che è chiamato “tavolo della giustizia” perché dalla metà del ‘400, periodo in cui Poppi comincia ad essere amministrato da un vicario inviato dalla Repubblica Fiorentina e vi venne istituito il tribunale, su questo tavolo si amministrava la giustizia e venivano emesse le sentenze. A qualche metro dal tavolo una porta conduce ad una sala posta sotto la corte che è stata dedicata a Tommaso Crudeli, poeta di Poppi della prima metà del Settecento. Le pareti interne dell’intero Castello di Poppi sono impreziosite da numerosissimi stemmi gentilizi, al piano terreno troviamo i più raffinati perché invece che scolpiti su pietra furono realizzati in terracotta invetriata dai Della Robbia, la nota famiglia di ceramisti fiorentini. Saliti al primo piano possiamo visitare il Salone delle Feste. Qui i Conti Guidi tenevano banchetti, feste, spettacoli. La sala è riccamente decorata, una particolare attenzione va rivolta al soffitto. Qui sono presenti varie opere d’arte tra cui una terracotta di Benedetto Buglioni raffigurante la Madonna della Cintola e Santi. Oggi questa prestigiosa sala è spesso utilizzata per convegni e conferenze. A questo piano si trova il gioiello culturale non solo del castello e di Poppi, ma dell’intero Casentino: la Biblioteca Rilliana. Un inestimabile patrimonio di 25000 volumi antichi. Fu realizzata alla morte del Conte Fabrizio Rilli Orsini (1828) che donò il suo enorme patrimonio librario alla comunità di Poppi. L’ultimo piano del Castello di Poppi è detto anche Piano Nobile perché qui si trovavano le stanze residenziali dei Conti Guidi. In cima all’ultima rampa di scale si incontra subito la cariatide del Conte Guido Simone da Battifolle. Questi visse a cavallo tra il XIII e XIV secolo e fu una delle figure di maggior rilievo della nobile e potente casata dei Guidi. Con lui il Castello di Poppi crebbe in dimensioni assumendo praticamente quelle odierne. Fu colui che nel 1310 ospitò l’esiliato Dante Alighieri. Le stanze dei Guidi sono tutte affrescate. Nella più grande è esposto l’interessante plastico della Battaglia di Campaldino che mostra la disposizione degli schieramenti delle truppe Guelfe e Ghibelline prima di affrontare questo sanguinoso scontro che si tenne l’11 giugno 1289 in una piana (di Campaldino) a poca distanza e in vista dal castello. Un’altra di queste sale è la Cappella dei Guidi, di grande interesse perché è da considerarsi uno dei gioielli artistici della regione. La parte alta delle sue pareti e la volta a crociera della navata unica ci mostrano affreschi di Taddeo Gaddi, allievo di Giotto, eseguiti nella prima metà del ‘300 e raffiguranti sei scene sacre: due dedicate a Giovanni Evangelista, due alla Vergine, due a Giovanni Battista. In una nicchia collocata al di sotto di una finestra vi è un polittico trompe-l'œil affrescato, mentre su ognuno dei quattro angoli della volta sono dipinti gli Evangelisti in trono. Un’altra stanza, posta tra le due sopra descritte e degna di attenzione, è la “Sala del Caminetto” interessante proprio per la presenza di questo elegante elemento. Dal ballatoio del Piano Nobile parte un’irta scalinata in legno che conduce alla cella campanaria posta in cima alla torre del Castello di Poppi, dopo aver salito 104 scalini. Tra gli interessanti particolari di questo suggestivo ambiente, è degno di nota l’antico meccanismo dell’orologio. Giunti in cima alla torre è possibile godere degli ampi panorami sul Casentino circostante. Altri link suggeriti: https://ecomuseodelcasentino.it/content/castello-dei-conti-guidi-di-poppi-mostre-permanenti, http://www.fortezze.it/castello_poppi_it.html?fbclid=IwAR0c8ZIKQPRksWlRzaEbG81xV_Es5ftPrV4MwCrvp6DjLVVOnlqUUHqM8Zc, https://www.settemuse.it/viaggi_italia_toscana/arezzo_poppi.htm (video), https://www.youtube.com/watch?v=Ru786E1i9Xg&feature=emb_logo (video con drone di civigrafarezzo), https://www.youtube.com/watch?v=tKkgaX9wa40 (video di Il rifugio del Funghetto), https://www.youtube.com/watch?v=r_qFrk--1ZQ (video di Italia Off Maps)

Fonti: https://www.ilbelcasentino.it/castello_poppi.html, https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_dei_Conti_Guidi_(Poppi), https://www.castellitoscani.com/poppi/

Foto: la prima è presa da https://www.comune.poppi.ar.it/mostre-e-musei/castello-dei-conti-guidi-sec-xiii/, la seconda è del mio amico Claudio Vagaggini su https://www.facebook.com/CastelliRoccheFortificazioniItalia/photos/a.412819680344/372302310344

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