STIMIGLIANO (RI) – Castello Orsini
Si entra in Stimigliano passando da una porta ad arco
a tutto sesto che era attentamente sorvegliata dai soldati in servizio nel
corpo di guardia ubicato nell'adiacente costruzione cilindrica. All'interno
della stessa è ancora visibile la feritoia attraverso cui si poteva controllare
il ponte
levatoio. Poco avanti, sulla sinistra, si osserva il magnifico portale
bugnato cinquecentesco di ingresso al castello Orsini. Sulla sua architrave
è scolpito un verso dell'Eneide di Virgilio. Il castello ha origine strutturale
intorno al XIV secolo, per opera dei figli di Giordano Orsini, ai quali fu dato
dalla Chiesa il potere su Stimigliano per i meriti che il loro padre aveva
acquisito combattendo al servizio del cardinale Albornoz, impegnato nel
ristabilimento dell'autorità pontificia nella Sabina che era stata percorsa,
negli anni precedenti, da violente ribellioni alle quali avevano attivamente
partecipato anche gli abitanti del paese. Certamente Stimigliano, per la sua
felice posizione geografica, rappresentava un feudo davvero importante, giacché
dalle sue mura era possibile controllare agevolmente i movimenti che si
svolgevano in questa parte della Sabina affacciata sul Tevere. È molto
probabile che il castello sorga sui resti di un'antica villa romana. Esso è
costituito da tre corpi principali che si dispongono a "C" intorno a
un cortile interno. Sul lato destro rispetto alla Piazza Vittorio Emanuele, si
erge un torrione a pianta quadrata che è visibile a molti chilometri di
distanza. Il suo aspetto originario è stato stravolto, così come quello dell’altra
torre del complesso, anch’essa a pianta quadrata e che oggi accoglie un
orologio. In particolare sulla sua sommità i merli ghibellini sono rimasti come
unici elementi decorativi. All'interno del castello, ampliato e abbellito, nel
XVI secolo, dal marchese Enrico Orsini, si possono ammirare le sale riccamente
decorate con affreschi eseguiti dagli Zuccari o, più probabilmente, da uno dei
loro allievi. Dal cortile si accede nella cappella gentilizia, dedicata a San Giuseppe
inaugurata nel 1595 come riportato sull'epigrafe posta nella cappella stessa, e
di cui la proprietà attuale ne possiede alcune quote. Si può ammirare
all'interno un affresco raffigurante la Fuga in Egitto. Dopo alterne vicende,
sempre strettamente legate alle mutevoli fortune degli Orsini, Stimigliano
tornò alle dirette dipendenze della Camera Apostolica nel 1604, anno della
morte del marchese Enrico Orsini. Nel XVIII secolo, i Conti Negroni, nuovi
proprietari del castello, apportarono ulteriori modifiche alle strutture
architettoniche della residenza che è rimasta praticamente immutata fino ai
nostri giorni, anche dopo l'acquisto effettuato
dalla famiglia Bartoli nel 1832. E' poi da ricordare che nel XVII secolo
il castello di Stimigliano, fu, per alcuni anni sede del governo della Sabina
Tiberina. Il prelato aveva il titolo di preside generale. Attualmente il
castello, sul quale si trovano sul web annunci di vendita di alcune sue
porzioni in vari siti di agenzie immobiliari, non è visitabile.
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