LADISPOLI (RM) – Torre Flavia
Monumento principale e simbolo della città, fu costruita forse nel medioevo
sui resti di precedenti costruzioni romane, a scopo di difesa e controllo del
litorale. Infatti sono visibili, con la bassa marea, i resti di muri romani,
molto probabilmente, appartenuti ad una villa oramai sommersa dall’acqua. Tra
il 1568 e il 1581 venne completamente riedificata dal Cardinale Flavio Orsini
dal quale prende il nome. Torre Flavia, che all’epoca era sulla terra ferma,
faceva parte di un sistema di torri di avvistamento esteso su tutto il litorale
e di cui facevano parte le torri del Castello di Palo, la Torre Saracena di
santa Severa, la torre del Castello Odescalchi di S. Marinella. La torre però
non fu armata di cannoni fino agli inizi del XVII secolo; troviamo infatti in
un documento del 1603 in cui il comandante Curzio Gallacci raccomandava
vivamente di inviare alla torre
" ... dui pezzo di arteglieria per
guardia di detta tuore..." Nel 1631 la torre poteva invece vantare un
notevole armamento consistente in
"un falconetto di metallo porta di
palla libre 4, due mortaletti, due moschetti, una spingarda ...". Nel XVIII
secolo ci fu una disputa tra il Duca di Bracciano al quale spettava l'amministrazione
della torre e la Camera Apostolica in quanto egli voleva spostare a Torre
Flavia anche il presidio posto nella Torre di Palo per poter usufruire del
Castello di Palo come luogo di residenza. La Camera Apostolica rifiutò e, forse
per ripicca, ridusse la guarnigione di stanza a Torre Flavia da 5 a 3 soldati.
La torre fu utilizzata come difesa costiera fino agli inizi dei XIX secolo,
infatti, nei primi anni dell'800 era armata con due cannoni di calibro 12 e 3
fucili con baionette per i soldati. Da un documento catastale del 1845 risulta
che all'epoca essa era ancora pavimentata con lastroni di peperino, i parapetti
erano ancora in buono stato e vi era una fornacella per le segnalazioni.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1943, fu irreparabilmente danneggiata:
nel tentativo di farla saltare in aria fu completamente distrutta la parte
superiore.
La
fortificazione presenta una base a scarpa relativamente bassa e delimitata da
una cordonatura in calcare; al di sopra erano due piani collegati da una scala
in muratura con ampie stanze illuminate da finestrelle. Il terrazzo superiore
aveva quattro torrette angolari a prova di proiettile. L'accesso alla torre era
al primo piano ed avveniva mediante l'ausilio di rampe di scale; solo in
seguito si aprì una porta d'ingresso nella scarpa, in asse con quella
originaria. La muratura comprendeva un nucleo in cementizio rivestito da
regolare cortina laterizia, rinforzata agli spigoli con blocchi di calcare travertinoso.
Fortunatamente sono rimasti piante, prospetti e numerose immagini fotografiche
della torre prima che subisse il bombardamento alleato ad essa fatale; tale
materiale consente perciò una conoscenza approfondita anche delle parti ormai
scomparse. Negli ultimi anni la torre ha subito una forte erosione e il mare
l'ha ancora di più "inghiottita", a dispetto della fila di
frangiflutti posti negli anni settanta per salvaguardarla. Le 4 pareti
originali si sono rotte in 8 tronconi che si stanno separando sempre di più. Si
ha in mente di risanarla, con varie associazioni che auspicano il restauro conservativo
di Torre Flavia e la sua musealizzazione all'aperto per una migliore fruizione
da parte del pubblico. Ecco un video per ammirarla via web: http://www.youtube.com/watch?v=Ou7_ykxN468
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