GUALDO CATTANEO (PG) – Rocca dei Borgia
La fondazione di Gualdo Cattaneo, risale al 975, quando Edoardo Cattaneo, un
vassallo di Ottone II di Sassonia, la ricevette in feudo e vi costruì una Rocca. Molto contesa tra Spoleto e
Foligno, appartenne prima a Spoleto, poi fu assegnata a Foligno da Federico
Barbarossa, tornò a Spoleto, fu acquisita dai Trinci di Foligno e nel 1439
passò al Papato, che per affermare l‘appoggio della Chiesa alla dominazione
spoletina, ampliò la rocca preesistente in forme rinascimentali. Nella metà del
Quattrocento, l'architettura militare venne completamente modificata in seguito
all'introduzione e all'uso di una nuova realtà bellica: l'artiglieria. Non fu
più necessario costruire alte torri o murature inaccessibili per impedire ai
nemici di scalare le cortine murarie per entrare nelle strutture difensive, ma
era sufficiente abbatterle dalla distanza opportuna, per poi permettere la
penetrazione delle truppe. La Rocca di Gualdo Cattaneo nacque proprio sulla
base di questi nuovi criteri e per la sua progettazione e costruzione fu
chiamato il 15 agosto 1494 l' "architetto" Francesco di Bartolomeo da
Pietrasanta. La Rocca fu l'ultima di un intero sistema di fortificazioni che si
sviluppava ad oriente del castello di Gualdo Cattaneo, all'interno di un
territorio storicamente di frontiera fra le terre di Todi, Foligno e Perugia,
ancora oggi costellato da una serie di fortificazioni (castelli, torri di
avvistamento, ville fortificate), di origine basso-medievale, tra le quali il
castello di Torri, il castello di Barattano e la torre di Grutti. Portata al
termine nel 1500 (alla sua costruzione si alternarono diverse maestranze), La
Rocca "Dei Borgia", così chiamata in onore di Papa Alessandro VI, è
un esempio di fortezza militare a pianta triangolare in cui ad ogni vertice
corrisponde una torre rotonda e troncoconica, comunicante con le altre per
mezzo di cunicoli sotterranei. Il mastio, la torre più alta (ha una base di 80
mt di circonferenza ed un’altezza di 20 mt), domina tutto il borgo medievale, cinto
dalle sue mura medievali con vari inserimenti di torri difensive, e l’intera
vallata sottostante. Esso è costituito da 5 piani in
cui si trovano tutti gli elementi abitativi necessari alla difesa e alla
residenza della guarnigione. Il primo castellano, al completamento del cassero,
fu Giovanni Olivieri da Foligno che era obbligato a risiedervi permanentemente
con tutta la guarnigione. I suoi discendenti acquisirono il feudo di
Frecco (Valfabbrica). Perugia fu sempre contraria
all’opera difensiva, tanto da inviarvi un contingente militare guidato da
Virginio Orsini per abbatterla, ma vani furono gli assalti, sia per la validità
della struttura, concepita per resistere autonomamente anche a un lungo
assedio, sia per il coraggio del comandante Crispoldi di Foligno. Nel 1624 la
rocca ospitò Galileo Galilei, che vi soggiornò per alcuni giorni. Nella seconda
metà del ‘600, il complesso militare andò incontro ad un costante decadimento
tanto da richiedere nel 1695 adeguate opere di restauro a spese del comune di
Foligno. Nel 1877 l’edificio versava ancora in grave degrado e parte dei
beccatelli crollarono; vennero ripristinati con il restauro del 1955. Nel
corso del tempo la rocca non ha subito interventi di rilievo, conservando il
suo aspetto originario quasi immutato: il mastio ha perduto la tradizionale
copertura a tutta ronda o a doppia ronda, ma all’interno ha conservato invariate
le proprie stanze disposte in maniera irregolare, dove si possono individuare
le originarie destinazioni. L'edificio è anche conosciuto col nome di Rocca
Sonora in quanto è dotato di un percorso sonoro, dove
una voce recitante (la Rocca) racconta la propria storia attraverso intermezzi
recitativi (i soldati in battaglia_ i contadini al mercato_ il castellano…),
dal momento della sua costruzione fino all’abbandono.
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