mercoledì 13 giugno 2012

Il castello di mercoledì 13 giugno




BITONTO (BA) – Torrione Angioino

Forte segno di identità della città e da sempre emblema della sua inespugnabilità, fu innalzato sul finire del XIV secolo dagli angioini, da cui prende il nome, a difesa di Porta Baresana, probabilmente sui resti di una fortificazione normanna (donjon). Certamente è la più ampia e più resistente di tutte le altre ventisette torri disposte lungo la cinta muraria della città, strategicamente e sapientemente collegate tra loro da cunicoli sotterranei. La sua esistenza è accertata solo nel 1399 in un documento della regina Margherita, consorte del re di Napoli Carlo III. Fu utilizzato dapprima come sede del “castellano”, un funzionario, e delle milizie di presidio; successivamente come punto di difesa (di tipo radente) e fondamentale rifugio per molti cittadini del centro storico vittime di assedi, infine divenne una prigione. Ha una pianta circolare di diametro 16,10 mt ed è simile alle costruzioni angioine francesi e napoletane. La muratura del basamento, che raggiunge uno spessore di 4,90 mt, è costituita da grossi blocchi di tufo calcareo allisciati, detti "a bauletto". Essa è interrotta dalla porta d’accesso che forma nelle mura un cunicolo (dotato di un triplice ordine di stipiti in pietra che indica la presenza, in passato, di tre porte consecutive che costituivano un ulteriore ostacolo agli aggressori), dalle finestre disposte a diverse altezze e, in cima, dalla merlatura. I tre ambienti interni, disposti su tre piani sono collegati tramite dei corridoi fortificati, simili ad altri sistemi difensivi dell’Italia borbonica. Mentre gli ambienti del primo e terzo piano hanno forma circolare, quello al secondo ricorda Castel del Monte, essendo a pianta ottagonale e con volta a crociera. Il fatto che l’ambiente sia dotato di camino, impreziosito da piccole colonne terminanti in capitelli, rendono plausibile l’idea che questo del secondo piano sia stato l’ambiente utilizzato dalla nobile famiglia del castellano. Tramite una scala in muratura si accede infine al terrazzo merlato, che conserva ancora un pozzo un tempo utilizzato per il rifornimento idrico durante gli assalti. Spesso il torrione è stato impropriamente definito “castello”, anche in molti documenti che ne attestano le antiche origini, forse in virtù delle notevoli dimensioni rispetto agli altri elementi difensivi, è in realtà un maschio, alto 24 metri. Era una notevole fortezza tanto che nel 1503 il duca di Nemours, durante la guerra franco-spagnola, lo definì "Non men forte della torre di Bruges e Montemar" e lo citò tra i luoghi più forti del Regno di Napoli. Successivamente fu anche adibito a carcere dal duca di Calabria. Grazie ad accurate e pregevoli opere di restauro, recentemente concluse, la massiccia struttura a lungo nascosta tra cortine ed edifici laterali, è stata riportata all’antico splendore. Gli scavi effettuati, hanno permesso di recuperare le antiche casematte, i rivellini, il fossato, con il basamento pentagonale della torre stessa e una passerella a ponte levatoio, che collegava la torre alla piazza circostante. Attualmente il Torrione, restaurato anche internamente, è sede della Civica Galleria d’Arte Contemporanea che ospita la collezione permanente del maestro Matteo Masiello oltre ad essere importante spazio per eventi culturali di rilievo, ad ulteriore conferma di Bitonto come importante città d’arte e cultura. Dalla terrazza si domina l’intero territorio circostante, dal mare all’altipiano murgiano. Per approfondire : http://www.ba.itc.cnr.it/BTN/BTN0052.html

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