MONASTEROLO DI SAVIGLIANO (CN) – Castello dei Solaro
Le prime citazioni di Monasterolo risalgono ad un documento del 907.
Il nome del luogo deriva da un monastero benedettino, forse patrimonio di
Nonantola, attorno al quale si formò il centro abitato. La costruzione dell'imponente
castello è datata al XIII secolo (1241) ed è attribuita all'iniziativa di
Raimondo e Ottone Boverio, capostipiti dei Marchesi di Busca delle Langhe e di
Rossana. Per motivi strategici e politici, in seguito, i due potenti signorotti,
con atti stipulati rispettivamente nel 1241 e nel 1244, alienarono tutte le
loro proprietà ed i diritti che vantavano in zona al marchese Manfredo III di
Saluzzo; a costui, nello stesso 1244, successe il figlio Tommaso I che assegnò la fortezza, con i privilegi
inerenti, al marchese Ottone di Nucetto. I gravi fatti che, dal 1347 al 1363,
sconvolsero lo stato sabaudo portarono alla distruzione di tutte le
fortificazioni erette in Monasterolo nei primi decenni del Duecento, tra cui il
castello; all’invasione delle armate di Luchino Visconti seguirono le guerre
fra il conte Amedeo VI di Savoia, il principe d’Acaja, i marchesi di Saluzzo
Tommaso II e Federico II, e la regina Giovanna I d’Angiò, che nel 1360
portarono al saccheggio, durato un mese, di Savigliano e dei borghi limitrofi. Tra il 1363 e il 1378 il castello venne ricostruito dai Marchesi di Saluzzo, insieme
alle mura di cinta dell'abitato. Risale infatti a questo periodo la massiccia
struttura contemporanea, nonché le tre torrette angolari e la torre cilindrica di
sud-ovest (usata per le segnalazioni), in laterizio e coronata da merli
ghibellini, unitamente al fossato perimetrale ed alla porta del
"Rivellino". Nel 1378 fu acquistato dai Solaro di Asti, nella persona
di Michelino, con versamento di "fiorini 13.000 d'oro di Fiorenza" al
conte Amedeo VI di Savoia. Dal matrimonio di Franceschina, figlia di Michelino,
con Giovanni Filippo Solaro di Moretta, signore di Casalgrasso, ebbe origine la
linea dei Solaro di Monasterolo, due membri della quale, Giovanni Francesco e
Alessandro, ottennero l’investitura del titolo comitale, con atto sottoscritto
il 7 gennaio 1604, dal duca di Savoia Carlo Emanuele I. Il maniero dal
Quattrocento al Settecento, cessate le funzioni belliche, fu soggetto a
numerosi lavori di ristrutturazione per trasformarlo in villa residenziale,
quali: l'aggiunta delle volte unghiate in alcuni ambienti, la costruzione della
scenografica scala a tre rampe su pilastri e la copertura del tetto. Nella
primavera del 1630, l'esercito del cardinale Richelieu installò il campo a
Monasterolo, in guerra con il duca sabaudo Carlo Emanuele I. La contessa Maria
Solaro di Monasterolo, moglie del cavaliere Carlo Buglione di Monale, con
rogito del 3 gennaio 1928, alienò il castello al comune di Monasterolo.
Attualmente è sede degli uffici comunali e, inserito nel circuito dei
"Castelli Aperti" del Basso Piemonte, si può visitare. All'interno
spiccano i soffitti a cassettoni intagliati e policromi dei due saloni al primo
piano, risalenti all'inizio del Seicento. Nel corso del secolo successivo
furono realizzate le decorazioni rococò dei due saloni al piano rialzato
(graziosa è la cosiddetta "sala d'oro", per la ricchezza e la finezza
delle cesellature e per le sei graziose tele incastonate nelle pareti, raffiguranti
alcuni mazzi di fiori ed i busti di due donne), e la costruzione del padiglione
nord del castello con la conseguente apertura dell'ingresso sulla piazza
omonima. L'ultimo intervento riguardò, all'inizio dell'Ottocento, l'erezione
dell'ala rivolta a nord-ovest per completare la facciata.
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