TRICASE (LE) – Castello di Tutino
Edificato nel XV secolo su una preesistente struttura
normanno-sveva, costituì nei secoli un rifugio sicuro per gli abitanti del
casale di Tutino. Le sue possenti mura, alte 6-7 metri e spesse 1,40 metri,
sono realizzate in pietrame e bolo. Delle nove torri poste originariamente lungo
il circuito murario, ne rimangono solo cinque, alcune con base a scarpa,
collegate sulla sommità da un cammino di ronda visibile ancora in alcuni
tratti. Il castello è tra i pochi nel Salento a conservare ancora parte del
fossato originario. Le due torri situate a nord-est, prive di scarpata e di
coronamento, sono state più volte oggetto di rifacimenti e rimaneggiamenti. Verso
la fine del XVI secolo, divenuto obsoleto rispetto ai dettami dell'architettura
militare dell'epoca, il castello fu ceduto dal conte di Alessano Andrea Gonzaga
a don Luigi Trane, il quale ne ampliò e trasformò la struttura per farne una
dimora signorile. Sul lato orientale, la costruzione del palazzo baronale
comportò l’abbattimento di alcune torri e il riempimento della parte
settentrionale del fossato. Venne realizzata un'elegante facciata
rinascimentale in carparo giallastro, articolata su due livelli con un severo
portale in stile catalano-durazzesco, sormontato dallo stemma nobiliare: un
drago alato e rivoltato, mirante una stella di 8 raggi e sostenente con la
branca destra una testa di toro e con quella sinistra un libro. Lungo la
facciata un registro con un'epigrafe in latino ne ricorda la costruzione
avvenuta nel 1580. Le finestre sono in pietra leccese e decorate con motivi
floreali e delle massime incise sulle architravi che sono ancora perfettamente
leggibili. Da sinistra verso destra si legge: VINCE IN BONO MALUM (Vinci il
male con il bene- (San
Paolo)
MELIOR DIES MORTIS QUi\M NATIVITATIS (Meglio il giorno della morte che quello della nascita)
CORONA SAPIENT(I)UM DIVITIE(AE) EORUM (Corona dei sapienti è la loro ricchezza) MISERICORDIA ET VERITAS CUSTODIUNT REGEM (Misericordia e verità proteggono il regnante)
QUID PRODEST STULTO HABERE DIVICIAS CUM SAPIENTIAM EMERE NON POSSIT (Che cosa giova allo stolto avere la ricchezza se non può comprare la sapienza?)
VERE PRINCIPUM EST SIMULARE (Fingere è proprio dei principi) NON ETS (EST) CONC(S)ILIUM CONTRA DOMINUM (Non sia complotto contro il signore).
MELIOR DIES MORTIS QUi\M NATIVITATIS (Meglio il giorno della morte che quello della nascita)
CORONA SAPIENT(I)UM DIVITIE(AE) EORUM (Corona dei sapienti è la loro ricchezza) MISERICORDIA ET VERITAS CUSTODIUNT REGEM (Misericordia e verità proteggono il regnante)
QUID PRODEST STULTO HABERE DIVICIAS CUM SAPIENTIAM EMERE NON POSSIT (Che cosa giova allo stolto avere la ricchezza se non può comprare la sapienza?)
VERE PRINCIPUM EST SIMULARE (Fingere è proprio dei principi) NON ETS (EST) CONC(S)ILIUM CONTRA DOMINUM (Non sia complotto contro il signore).
Divenuto di proprietà della famiglia Gallone nel 1653,
ultimi baroni di Tutino fino all’abolizione della feudalità nel 1806, passò poi
nelle mani della famiglia Caputo che ne destinò gli ambienti alla lavorazione
del tabacco fino agli anni sessanta del secolo scorso. La struttura, allo stato
attuale, necessita di tempestivi ed urgenti interventi di consolidamento
statico e recupero funzionale. La parte meglio conservata del castello è quella
posteriore rivolta ad est.
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