venerdì 1 giugno 2012

Il castello di sabato 2 giugno




ROMA – Casale (o castello) della Cervelletta

E’ un complesso arroccato su una rupe tufacea, a controllo delle antiche vie Collatina e Prenestina e della Valle dell’Aniene, costituito da una torre medievale circondata da più corpi di fabbrica fatti costruire dagli Sforza e dai Borghese tra il XVI ed il XVII secolo. Il casale è sito nella Riserva naturale Valle dell’Aniene, in via della Cervelletta. Il corpo principale del casale, realizzato dai Borghese nel 1630, presenta una facciata scandita da due file di finestre rettangolari riquadrate in tufo e da una fascia centrale delimitata da due cornici di tufo, di cui quella marcapiano, di forma arrotondata ed aggettante, segna il limite del piano inferiore a scarpa. Un'altra cornice sempre in tufo fa da coronamento al piano superiore dove, sulla finestra centrale, campeggiava fino al 1950 lo stemma dei Borghese. La torre, a pianta rettangolare e sita sul lato nord est del cortile, risale al XIII secolo ed è alta 30 metri. La sua merlatura è guelfa ed è ricca di fori e feritoie. Doveva avere funzioni soprattutto di giurisdizione e di vedetta, come suggeriscono anche anelli marmorei, collocati sulla sua sommità, che dovevano sostenere le fiaccole per le segnalazioni luminose. Nel lato sud ovest vi è una latrina, mentre sul lato NE si apre una piccola porta. L’accesso al casale avviene attraverso un elegante portale che immette in un portico, il quale a sua volta conduce agli ambienti residenziali e, attraverso un cortile interno, agli spazi di servizio con le stalle ed i fienili. Nel piano nobile è un salone con camino, sul quale è dipinto lo stemma della famiglia Salviati; degna di nota è anche l’ampia loggia coperta, caratterizzata da due grandi aperture ad arco. Una cappella dedicata all’Assunta sorgeva invece dove oggi si trova la Chiesa di S. Maria Immacolata, eretta nel 1911 su disegno del Marchese Carlo Lepri. Il nome del casale deriva secondo alcuni studiosi dal termine “cervaretto” da cui “cervaretta” e quindi “cervelletta” che stava ad indicare l’antica presenza di cervi nel territorio. La costruzione della torre avvenne in un periodo in cui la tenuta della Cervelletta era un vasto fondo medievale di proprietà ecclesiastica, che fu prima del monastero di S. Tommaso in Formis (bolla di Innocenzo III del 1202) con la denominazione di Casale sancti loci, poi della Basilica Lateranense ed in seguito della Basilica di S. Lorenzo fuori le mura. Nel 1585 secolo il fondo venne rilevato dalla famiglia Sforza che lo tenne sino al 1616, anno in cui lo vendette a Papiro Alvari. Alla morte di questi fu comprata all'asta dal cardinale Scipione Borghese nel 1628. La famiglia Borghese trasformò il casale in una elegante residenza di campagna, dando avvio ad una produttività agricola delle terre circostanti. Prima che vi sorgesse il palazzo fu anche prigione. Probabilmente vi fu rinchiusa Beatrice Cenci che morì sul patibolo nel 1599. Nel 1835 ne divenne proprietaria la famiglia Salvati, la quale bonificò l’area circostante per timore della malaria che girava al tempo. Oggi, dall’altura su cui si erge il complesso, è possibile percepire il suo isolamento e l’assedio progressivo degli edifici e dell’urbanizzazione moderna che minacciano e modificano progressivamente il paesaggio antico, di cui il casale rappresenta uno degli ultimi e precari testimoni.

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