MONTENERO DI BISACCIA (CB) - Torre di Montebello
E' situata su una collina a circa 50 m sul livello
del mare, a 1200 m dalla battigia e a meno di 500 m dalla sponda destra del
fiume Trigno, quello che segna il confine tra Abruzzo e Molise. Sorge nel
comune di Montenero di Bisaccia (CB), in località Montebello. Non è menzionata
dal marchese di Celenza Carlo Gambacorta, il quale cita solo quelle posizionate
direttamente a ridosso del mare. Ha svolto un importante ruolo di difesa e
allarme durante il lungo periodo delle incursioni saracene e di rifugio e
controllo doganale per i traffici che a valle passavano per il fiume Trigno e
per il torrente Tecchio, per portarsi dal territorio vastese all'entroterra
molisano e viceversa. Fu edificata nel 1566, sopra i ruderi del vecchio
castello di Montenero, per ordine del barone di Lanciano, Vialante (infatti
viene chiamata anche torre di Vialante), il quale entrò in possesso del feudo
separato di Montebello, insieme a Riccardo del Riccio. Nel 1603 fu di dominio
di Marco Tullio Tino di Ortona, da cui passò prima al figlio Francescantonio e
poi, per vendita, a Ferrante Caracciolo. Nel 1606 il feudo di Montebello venne
riunito a Montenero sotto Cesare Greco d'Isernia, da cui passò per esproprio a
Diego D'Avalos, marchese di Vasto. Nella notte del 26 settembre 1712, circa
sessanta Turchi assediarono il mulino dove vi erano una ventina di persone che,
sentendo sparare, si misero in salvo nella torre. I Turchi incendiarono il
mulino e ne iniziarono la scalata, ma furono respinti a colpi di pietra e uno di
loro morì. Ma non desistettero finché arrivò da Vasto, con cinquanta soldati a
cavallo e cento armati a piedi, il conte Filippo Ricci cosicché, dopo una breve
lotta, gli assalitori furono costretti a ritirarsi nelle loro galea. Nella
prima metà del Novecento la tenuta di Montebello passò al marchese Avv. Domenico
Battiloro tramite un testamento del duca Giovanni Quarto di Belgioioso, marito
di Ortensia D'Avalos, il quale - non avendo figli e rimasto vedovo - adottò a
81 anni il marchese, nominandolo erede universale dei beni pervenutigli dalla
consorte. Nel 1953 ne entrò in possesso, in fase di esproprio, l'ERSAM (Ente Regionale di Sviluppo
Agricolo per il Molise. La sua forma architettonica ha, come le torri di
Petacciato e Sinarca, pianta di forma quadrata di 7,70 m per lato, ma
differisce per il maggiore sviluppo in altezza di circa 14 m e per le pareti a
piombo con fori pontaioli. La sua è una forma che si riscontra in numerose
torri pugliesi. È articolata su tre livelli, i primi due coperti da volte a
botte, collegati internamente da scala a chiocciola in pietra arenaria, mentre
la copertura è a terrazzo, con la volta coronata da merli. L'ingresso
principale è posizionato al di sopra del piano di base, al quale si accede
tramite una scala esterna in muratura. Le superfici murarie, quasi del tutto
compatte, presentano quattro finestrelle rettangolari con semiarco, delineate
da mattoni in cotto a forte strombatura e distribuite una per lato a diverso
livello di altezza, e sono munite di feritoie. Oggi la torre presenta un
avanzato stato di degrado: è attraversata da una lesione verticale di oltre 50
cm che la divide in due parti. Sulla parete principale vi sono evidenti tracce
di un ponte levatoio, probabilmente a suo tempo collocato al posto dell'attuale
scala esterna: infatti la torre faceva parte di un sistema difensivo più ampio,
ossia il castello di Montenero. Sulla facciata principale campeggiava lo stemma
della famiglia Battiloro, che fu asportato nel 1953. Alla sommità conserva residui
tronconi di merlatura. La “Torre di Vialante” nel luglio 2013 è stata liberata dall’impalcatura
che l’ha avvolta negli ultimi anni, durante i quali è stata sottoposta a lavori
di restauro e riqualificazione dell’edificio storico, al termine dei quali l’immobile
sarà riconsegnato definitivamente al Comune. Altri link da consultare: http://www.regione.molise.it/web/turismo/turismo.nsf/0/918DD2C07986B96FC12575E60032A41F?OpenDocument,
http://www.monteneronline.it/speciali/torre/torre.htm (notizie recenti sul
recupero del monumento).
Fonti: testo di Alessandra Mucci su http://www.sullacrestadellonda.it/torri_costiere/montebello.htm,
http://www.primonumero.it/attualita/news/1374843888_montenero-di-bisaccia-via-le-impalcature-all-8217-antica-torre-di-montebello-ora-si-pu-ammirare.html
Foto: da http://www.vastosansalvo.it/default.asp?id=4561 e da
http://www.terraecuore.net/cultura-turismo-abruzzo-molise/tradizioni-abruzzo-molise/36/il-carabiniere-chiaffredo-bergia---la-repressione-del-banditismo-nella--valle-del-trigno-
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