martedì 11 novembre 2014

Il castello di martedì 11 novembre






PIEVE DEL CAIRO (PV) - Castello


Insediamento gallo-romano, Cairo, fu sede di un'importante basilica cristiana, donde il nome di Plebe Cairi. Possedimento dei Conti Palatini di Lomello, fu distrutto dal Barbarossa, che nel 1164 assegnò il territorio a Pavia. Nel 1250 appare citato, nell'elenco delle terre pavesi, come Cayre Vegium, mentre Cayre Iuvene era il vicino Cairo. Nel XIV secolo divenne feudo dei Beccaria, un ramo dei quali prese dal luogo il nome di Beccaria della Pieve. Il castello di Pieve fu nuovamente assediato e distrutto, da Facino Cane, nel 1404. I Beccaria di Pieve si estinsero nel 1590 con il conte Aureliano, e nel 1597 il feudo fu acquistato da Lorenzo Isimbardi, signore di Cairo, che fu nominato Marchese di Pieve del Cairo. La famiglia Isimbardi rimase feudataria del luogo fino all'abolizione del feudalesimo (1797). Peraltro, se il feudo di Pieve era passato agli Isimbardi (che continuarono a risiedere a Cairo), i beni e il castello furono ereditati dai padri Barnabiti di Milano. Nel 1512, gli abitanti di Pieve del Cairo, liberarono il cardinale Giovanni de' Medici, legato pontificio di Papa Giulio II presso l'esercito della Lega Santa, catturato dai francesi nella battaglia di Ravenna e detenuto nel castello locale. Per ringraziare la comunità, una volta salito al soglio pontificio con il nome di Leone X, Giovanni de' Medici concesse due giubilei annui (la prima domenica di giugno e l'8 settembre). Nel 1818 fu unito a Pieve del Cairo il soppresso comune di Gallia, e nel 1890 anche il comune di Cairo Lomellino. Il castello, situato nel centro del paese, è un monumento imponente ma molto rimaneggiato, in cui si fondono apporti di molte epoche diverse. La sua pianta sembra voler realizzare una sorta di compromesso tra i progetti più antichi di castello con torre alta, unica, centrale, e quelli più tardi con torri angolari. Vanta un impianto quadrangolare con torri agli angoli e vasta corte centrale. Era difeso da un fossato esterno. L'ingresso si apre in un corpo avanzato in forma di rivellino (che conserva, ben visibili, le tracce del ponte levatoio e della passerella pedonale), sovrastato da due altane sovrapposte, ciascuna delle quali a tre fornici. Questa caratteristica, unica nella tipologia dei castelli della Lomellina, probabilmente aggiunta nel corso dei restauri eseguiti nel secolo XVIII, è ripetuta nelle due torri angolari sul lato meridionale (quello principale). Il lato settentrionale, con le sue due torri, è quello che ha maggiormente conservato i caratteri grevi e austeri del fortilizio medievale. Di grande eleganza la corte nobile, con alti archi a tutto sesto, di gusto vagamente barocco. Da rilevare al pianterreno un magnifico salone di stile neoclassico. Al centro del cortile vi è una bella fontana barocca che raffigura il dio Nettuno. Curioso lo "sdoppiamento" di immagine tra la parte esterna, che conserva in buona parte l'apparato murario medievale, e quella interna, che ha i caratteri dell'architettura civile tardobarocca. La costruzione originaria (di cui sopravvive tuttora una parte) risalirebbe al XII secolo; l'edificio attualmente visibile fu però ricostruito e ampliato - probabilmente ad opera dei Visconti - nel Trecento. Fu quindi nuovamente ripreso dai Beccaria e dagli Isimbardi, nei secoli XVII e XVIII, operandovi molteplici modifiche e apportandovi numerose aggiunte. Ne è uscito un monumento tra i più grandi della provincia di Pavia, e anche tra i più noti. Il complesso del castello ha una forma quadrilatera con fossato esterno e cortile interno. E' costituito da muratura portante in mattoni, le strutture orizzontali sono in parte in mattoni a volta e più frequentemente in legno. La copertura, a falde o a padiglione, ha struttura lignea con manto di copertura in coppi di laterizio. Attualmente l'edificio è di proprietà privata. Sul web c'è un video assai interessante, dedicato a questo castello: https://www.youtube.com/watch?v=HeJhNnAm_U8
Fonti: http://it.wikipedia.org, http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/1A130-00013/ (dove approfondire, trovando notizie sulle varie parti che compongono il castello), http://www.infolomellina.net/html/pievecairo.htm

Foto: entrambe di Solaxart su http://www.preboggion.it/CastelloIT_di_Pieve_del_Cairo.htm

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