VENTOTENE (LT) – Castello Borbonico
Dopo la caduta dell'impero romano, solo una timida presenza
di monaci benedettini, poi sostituiti dai cistercensi, abitò un'isola
considerata improduttiva dai suoi molti padroni che si sono succeduti nel
tempo. Soltanto nel 1731, con la morte dell'ultimo dei Farnese, l'isola passò
piano piano sotto il dominio dei Borboni, che gettarono i presupposti per una
sua nuova urbanizzazione. Nel 1768, sotto Ferdinando IV, si diede il via ad un
progetto organico di urbanizzazione dell'isola affidato a due illustri tecnici:
Antonio Winspeare e Francesco Carpi. La città borbonica si sviluppò intorno ai
due edifici simbolo del potere: il Castello e la Chiesa di Santa Candida. Per
entrambi furono pensate due belle vie di accesso: al castello ci si sarebbe
arrivati tramite una via carrabile che, sovrastando l'antico camminamento
romano, avrebbe percorso in salita ed in modo concentrico il Pozzillo per poi
sbucare nella Piazza del Castello. Alla chiesa ci si sarebbe arrivati invece
tramite una scenografica serie di rampe che dal Porto Romano avrebbe raggiunto
la Piazza Chiesa. Attualmente il castello è la sede del Municipio di Ventotene
e, dal 1983, del suo Museo Archeologico, ma la sua fisionomia originaria è
stata alterata dalla sopraelevazione di due piani effettuata in epoca fascista
per adattarlo meglio alla sua funzione di allora, che era di carcere, mentre la
sua funzione originaria era quella di una fortezza come è testimoniato dal suo
orientamento, che presenta uno "spigolo" alla marina di Cala Nave,
per meglio resistere alle cannonate. Il piano seminterrato era adibito a
cisterna e fognatura, il primo ad alloggio per i militari e il secondo ad
alloggio per gli ufficiali e i funzionari del governo. Il Museo Archeologico
espone un ricco patrimonio storico, artistico e ambientale.
Fonti: http://www.zingarate.com/foto/italia/cosa-vedere-sull-isola-di-ventotene/castello-di-ventotene.html,
http://www.sullacrestadellonda.it/archeo/musventotene.htm,
http://www.ventotene.it/escursioni.aspx
Foto: una cartolina postale e di eternit su http://rete.comuni-italiani.it
Nessun commento:
Posta un commento