TAVIANO (LE) – Palazzo Marchesale De Franchis
Fonti storiche certe si hanno a partire dal periodo normanno, quando nel 1190
Tancredi d’Altavilla infeudò Taviano al capitano Ottavio Foggetta, sotto il cui
governo, e nel XII secolo, ospitò i Calogeri Basiliani che bonificarono vaste
aree di terreno e fondarono nel secolo successivo la scomparsa Abbazia di Santa
Maria del Civo. Nel 1301, il feudo di Taviano fu tolto ad Ottone Foggetta e
concesso dagli Angioini a Ugone Del Balzo. Successivamente la Regina di Napoli
Giovanna I d’Angiò, incorporò il feudo nel Principato di Taranto, il quale fu
donato a Raimondello Orsini Del Balzo. Nel 1463, con la morte del figlio di
Raimondello, Giovanni Antonio, Taviano cadde nel Regio Fisco e fu acquistato
nuovamente dai Foggetta, che ne rimasero proprietari fino al 1599. Nel 1604
passò a Jacopo De Franchis, il quale ottenne il titolo di marchese nel 1612.
Con il successore Giovan Battista, nel 1614, il casale di Melissano fu
acquistato e aggregato a Taviano. Nel 1719, estintisi gli eredi della famiglia,
i feudi di Taviano e Melissano passarono sotto il controllo dei Caracciolo che
ne mantennero il possesso fino al 1806, data di soppressione della feudalità. Il
Palazzo Marchesale De Franchis, considerato il fiore all’occhiello del centro
storico tavianese, risale agli inizi del XVII secolo, periodo in cui il feudo
di Taviano venne acquistato da Jacopo De Franchis. L’edificio sorge nella parte
più antica del paese e prospetta sull’attuale piazza del Popolo e su via Nizza.
Ai sensi della legge n. 1089 del 1939, è stato dichiarato bene di particolare
interesse storico e, come tale, soggetto a tutte le disposizioni di
tutela contenute nella stessa
legge. In origine, al posto dell'attuale edificio doveva sorgere un altro
palazzo, forse un castello. Il prospetto è scandito da finestre con balconi e
sul portale d'accesso vi è lo stemma della famiglia De Franchis. L'interno si
articola su due piani; il primo piano era chiaramente la residenza nobiliare
mentre il piano terra ospitava le stalle e gli ambienti per le attività
produttive. Ci sono inoltre dei piani ammezzati, utilizzati come granai e
depositi alimentari. Negli anni '60 l'edificio è stato anche la sede della
scuola elementare. Ma la proprietà privata dello stesso ne impediva il recupero
e la sua rinascita. E' così che nel lontano 1993, sotto l'amministrazione di
Lorenzo Ria,
si incominciò a discutere in paese e nei piani alti della politica cittadina
dell'idea di acquistare il palazzo da parte del comune, per metterlo a
disposizione della città. Il 21 dicembre del 1993 il Consiglio comunale approvò
il Piano triennale delle Opere Pubbliche 1994-1996 che prevedeva, fra le altre
cose,
l'acquisizione e il restauro del palazzo marchesale, da
destinare successivamente a centro socio-culturale. Con delibera n. 55 del 31
gennaio 1996, l'amministrazione acquisiva un Progetto preliminare redatto
dall'arch.
Massimo Evangelista finalizzato allo stesso scopo. Nel
settembre 1999 il castello marchesale veniva acquisito dal Comune di Taviano,
mentre nell'aprile del 2001 veniva approvato il
Progetto Generale definitivo
per il relativo restauro e recupero funzionale. Da allora, tutte le
Amministrazioni comunali di questa città si sono interessate al recupero del
Palazzo, e a tale scopo
sono stati intercettati e richiesti finanziamenti specifici. Con
l'amministrazione
Longo arrivò il primo miliardo di lire, e con quella
Tanisi un
milione di euro.
D'Argento ha dato il via ai lavori ed ha inserito il
completo recupero del
Palazzo marchesale sia nel piano triennale delle
opere pubbliche 2006-2008, sia in quello 2008-2010. Finora, dunque, il castello
marchesale "
De Franchis" è stato interessato da
due distinti lotti di restauro
e recupero funzionale. Il
primo (finanziato dalla legge 222/1985) ha consentito la realizzazione di opere
di consolidamento statico ed altri lavori edili di carattere generale che hanno
consentito di arrestare il degrado strutturale dell'edificio. Con lo stesso
intervento sono stati demoliti tutti gli intonaci, interni ed esterni, ad
eccezione di quelli relativi alle facciate esterne poste su piazza del Popolo e
su via Nizza; inoltre sono state realizzate le pavimentazioni di tutte le
terrazze di copertura. Con il secondo progetto, dell'importo complessivo di
1.000.000,00 di euro (finanziato con fondi POR Puglia 2000-2006), è stato
possibile rendere completamente fruibile il piano terra dell'immobile ed
utilizzabile per attività culturali (
sale polifunzionali per congressi, conferenze e
dibattiti) e per la sistemazione di idonei ambienti per mostre ed
esposizioni. Con la cerimonia del
19 giugno 2008, alla presenza di un
gran numero di cittadini e di autorità civili, militari e religiose, il
Palazzo De Franchis
è stato ufficialmente e concretamente destinato alla fruizione pubblica.
L'edificio ospiterà la
Pinacoteca comunale, grazie alla preziosa donazione di
numerosi dipinti pervenuti dalla collezione privata di un illustre cittadino di
Taviano: Antonio Piccinno. Sarà inoltre sede della "Biennale del
Mediterraneo – Taviano città dei fiori", manifestazione che mira alla
promozione e valorizzazione del patrimonio artistico salentino. In data 23
giugno 2009 l'amministrazione ha ottenuto un ulteriore finanziamento di 400.000
euro (Fondi POR 2000-2006) per il rifacimento delle facciate; ha altresì
avanzato richiesta di finanziamento alla Presidenza del Consiglio dei Ministri,
per il completamento della
ristrutturazione del primo piano. Il completo recupero e la
successiva valorizzazione del Palazzo Marchesale De Franchis è stato inserito
nel
Piano
strategico di sviluppo della città denominato "Taviano 2000",
per il quale si attende il finanziamento nell'ambito di Area Vasta.
Taviano è da sempre città attiva nel settore culturale (
stagioni teatrali,
associazioni culturali, pittori, scultori, scrittori e quant'altro).
Attualmente alcuni dei locali del Palazzo ospitano un ristorante.
Foto: entrambe mie, realizzate in occasione di una vacanza
in Salento nel 2006, ben prima dei lavori di restauro del palazzo, il cui
aspetto attuale è differente (visitando il sito
www.cicciopanza.it potrete rendervene
conto)
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