SARENTINO (BZ) – Castello Regino (o Reinegg)
Edificato su un pendìo nel lato sinistro del Talvera nel XIII secolo, veglia
sopra Sarentino. Il mastio e la cappella risalgono al XIII secolo - la prima
menzione è del 1263 (
castrum Sarentine) - ma non sono da escludere
costruzioni antecedenti. Caratteristica di questo maniero è il fatto che, nella
sua conformazione originaria, il palazzo aveva un'unica grande sala, ornata da
colonne gotiche. In questa sala si ha notizia di una grande festa per le nozze
della figlia del castellano - signore di Velturno - con Alberto di Matsch, nel
1265. Ancora del Duecento è la cappella dedicata a S. Giorgio (
St.
Georgskapelle) che vanta un affresco del 1250 ca., il più antico della
valle. La torre di ingresso merlata riporta gli stemmi della casa d'Austria e
dei conti di Tirolo. Dopo i Velturno, il castello cambiò più volte proprietà,
così nel 1363 andò quale feudo asburgico al nobile
Petermann von Schenna.
Nel 1635 fu acquistato da David Wagner di Bolzano, capostipite di una famiglia
di commercianti, che dal 1681 si fecero chiamare conti di Sarentino (
Grafen
von Sarnthein) e risiedevano per di più nel castel
Kellerburg a
Sarentino stessa. Il castello rimase di proprietà dei conti di Sarentino fino
al 1963, quando fu acquistato dalla famiglia Vergerio. Una leggenda è legata
alla nascita del castello. Intorno al 370 un esercito barbaro stava
saccheggiando e depredando i borghi della zona, e puntava su Sarentino. Gli
anziani decisero di stipare la torre di viveri e far rinchiudere la popolazione
nel castello. I barbari, misero sotto assedio il castello, ma - nonostante
ripetuti tentativi - non riuscirono ad espugnarlo. L'assedio si protrasse: i
barbari speravano di prendere il castello per fame. Due anni dopo l'assedio
però durava ancora, e gli assedianti (ormai a corto di viveri) sentivano
giungere dall'interno del castello rumori di banchetti. L'assedio fu tolto
quando gli assediati scaraventarono giù dalle mura un bue arrostito. I barbari
deposero le armi e si misero a coltivare i campi dei dintorni, abbandonati da
tempo e nel frattempo cominciarono le trattative fra le due parti. La
situazione precipitò però quando uno dei barbari scoprì, scavando, la galleria
attraverso la quale il castello era stato rifornito durante quei mesi. L'assedio
fu immediatamente ripreso e la galleria ostruita. Poche settimane dopo, il
castello capitolò, e pochi furono i sopravvissuti. Un fondo di verità alla
leggenda è dato dall'esistenza della galleria, che collega il castello ad un
maso distante 600 metri, e dal ritrovamento di frecce con la punta in pietra in
un fossato ai piedi della torre. Il castello fu per lungo tempo sede del
tribunale e della prigione.
Nel 1540 vi ebbe
luogo un grande processo contro la famosa strega sarentinese
"Pachlerzottl" che fu condannata al rogo. Attualmente non è
accessibile al pubblico.
Fonti:
http://it.wikipedia.org,
https://www.flickr.com/photos/giovanni_novara1/4499133639/,
http://www.sentres.com/it/sarentino,
http://www.suedtirol-it.com/sarentino
Foto: di RUDY33 su http://rete.comuni-italiani.it e da http://www.fotost.eu/sud-dell-alto-adige/val-sarentino/castel-regino.asp
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