VETRALLA (VT) – Rocca Di Vico
La posizione di Vetralla, dominante e facilmente
fortificabile, nel cuore del territorio degli Etruschi è stata occupata con
continuità a partire dall'Alto Medioevo. In epoca romana sulla via Cassia a
circa due km dagli insediamenti medioevali era presente una stazione della
posta; tuttora nei pressi di S.Maria di Forcassi sono presenti alcuni muri e
parte della pavimentazione del Forum Cassii romano. Nel tardo impero la
popolazione, ridotta numericamente, si spostò nell'attuale posizione più
facilmente difendibile. La piccola fortezza venne incorporata nei possedimenti
papali fin dalla loro origine storica grazie alla Donazione di Sutri (728)
effettuata dal re longobardo Liutprando a favore del papa Gregorio II; tra gli
anni 1110 e 1134 fu sotto il dominio dei signori di Viterbo. Dal 1145 il papa
Eugenio III si installò a Vetralla per sfuggire alla violenza e alle lotte
intestine di Roma; da qui indisse la Seconda Crociata con la bolla Quantum
praedecessores. Nel 1188 i Viterbesi misero a ferro e fuoco il borgo poiché Giusso
e Borgognone, signori del luogo, vi avevano eretto una rocca la quale venne
subito demolita. Il territorio fu a lungo conteso tra i papi e i signori di
Viterbo e, ancora oggi a titolo commemorativo il sindaco di Vetralla nella
cerimonia dello Sposalizio dell’albero riafferma i diritti del comune sul
controllo di Monte Fogliano. Questo feudo fu assegnato nei secoli a varie
famiglie nobiliari legate al papato: per primi gli Orsini, poi i prefetti Di
Vico. Questo fu il periodo di maggiore sviluppo della cittadina; i prefetti
infatti lo scelsero quale presidio fortificato sulla Cassia per vigilare sui
confini meridionali dei loro possedimenti. Nel 1432 Giovanni Di Vico fu però
costretto dalle truppe pontificie a rifugiarsi in Toscana. I Di Vico
ritornarono temporaneamente a Vetralla ma nel 1435 essi furono definitivamente
sconfitti dal cardinale Giovanni Vitelleschi e l'ultimo signore, Giacomo di
Vico, fu imprigionato nella fortezza di Soriano e decapitato. Vetralla passò
poi al cardinale Giovanni Borgia (1474), a Lorenzo Cybo (1529), e al cardinale Alessandro
Farnese nel 1534. Della Rocca dei prefetti Di Vico, distrutta da un
bombardamento aereo durante la Seconda Guerra Mondiale, oggi resta un grande
torrione cilindrico merlato, visibile nella Piazza della Rocca. Sul lato
meridionale del paese, a ridosso della cinta muraria, sono visibili altri resti
del fortilizio.
Foto: di Croberto68 su http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Rocca_di_Vico_%28Vetralla%29.JPG e da http://www.eventuscia.it/portale/images/eventlist/venues/piazza_della_rocca_vetralla_1339513452.jpg
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