venerdì 29 maggio 2015

Il castello di venerdì 29 maggio






VETRALLA (VT) – Rocca Di Vico

La posizione di Vetralla, dominante e facilmente fortificabile, nel cuore del territorio degli Etruschi è stata occupata con continuità a partire dall'Alto Medioevo. In epoca romana sulla via Cassia a circa due km dagli insediamenti medioevali era presente una stazione della posta; tuttora nei pressi di S.Maria di Forcassi sono presenti alcuni muri e parte della pavimentazione del Forum Cassii romano. Nel tardo impero la popolazione, ridotta numericamente, si spostò nell'attuale posizione più facilmente difendibile. La piccola fortezza venne incorporata nei possedimenti papali fin dalla loro origine storica grazie alla Donazione di Sutri (728) effettuata dal re longobardo Liutprando a favore del papa Gregorio II; tra gli anni 1110 e 1134 fu sotto il dominio dei signori di Viterbo. Dal 1145 il papa Eugenio III si installò a Vetralla per sfuggire alla violenza e alle lotte intestine di Roma; da qui indisse la Seconda Crociata con la bolla Quantum praedecessores. Nel 1188 i Viterbesi misero a ferro e fuoco il borgo poiché Giusso e Borgognone, signori del luogo, vi avevano eretto una rocca la quale venne subito demolita. Il territorio fu a lungo conteso tra i papi e i signori di Viterbo e, ancora oggi a titolo commemorativo il sindaco di Vetralla nella cerimonia dello Sposalizio dell’albero riafferma i diritti del comune sul controllo di Monte Fogliano. Questo feudo fu assegnato nei secoli a varie famiglie nobiliari legate al papato: per primi gli Orsini, poi i prefetti Di Vico. Questo fu il periodo di maggiore sviluppo della cittadina; i prefetti infatti lo scelsero quale presidio fortificato sulla Cassia per vigilare sui confini meridionali dei loro possedimenti. Nel 1432 Giovanni Di Vico fu però costretto dalle truppe pontificie a rifugiarsi in Toscana. I Di Vico ritornarono temporaneamente a Vetralla ma nel 1435 essi furono definitivamente sconfitti dal cardinale Giovanni Vitelleschi e l'ultimo signore, Giacomo di Vico, fu imprigionato nella fortezza di Soriano e decapitato. Vetralla passò poi al cardinale Giovanni Borgia (1474), a Lorenzo Cybo (1529), e al cardinale Alessandro Farnese nel 1534. Della Rocca dei prefetti Di Vico, distrutta da un bombardamento aereo durante la Seconda Guerra Mondiale, oggi resta un grande torrione cilindrico merlato, visibile nella Piazza della Rocca. Sul lato meridionale del paese, a ridosso della cinta muraria, sono visibili altri resti del fortilizio.

Fonti: testo “Rocche e castelli del Lazio” di A.C. Cenciarini e M. Giaccaglia, http://it.wikipedia.org/wiki/Vetralla, http://www.viefrancigene.org/it/resource/poi/vetralla-1/, http://www.calino.it/Turismo/Lazio/Vetralla.pdf

Foto: di Croberto68 su http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Rocca_di_Vico_%28Vetralla%29.JPG e da http://www.eventuscia.it/portale/images/eventlist/venues/piazza_della_rocca_vetralla_1339513452.jpg

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