GUBBIO (PG) – Castello di Vallingegno
Il medievale castello di Vallingegno, il cui nome potrebbe
avere origine da un tempio dedicato al dio Genio (venerato dai pagani come dio
buono o malvagio capace di influenzare la vita degli uomini fin dalla nascita),
sorge nei pressi dell'abbazia benedettina di San Verecondo de Spissis (o di
Vallingegno), lungo la strada Gubbio-Perugia, pochi chilometri prima della
località di Scritto. Il castello faceva parte del sistema difensivo sulla
destra del Chiascio, insieme al castello di Petroia e a quello di Biscina. Il maniero,
il cui primo nucleo fu eretto nell'anno 1000 attorno alla torre maestra, fu
feudo della famiglia Gabrielli (Rosso, Cante I e Bino di Pietro). Nel 1206 vi
fu rinchiuso San Francesco. Nel secolo XIV dipendeva dalla curia Petrorii Comitum. Nel 1355 il castello, per mano di un certo
frate Pietro, si ribellò a Gubbio; rioccupato da milizie eugubine comandate da
Bastardo di Ceccolo Montaini da Pergola, subì notevoli danni. Nel 1370 venne
fortificato (come pure nel 1433 e nel 1626) e dotato di un capitano al comando
di una piccola guarnigione, per presidiare il tratto di strada tra Gubbio e Valfabbrica.
Tra i vari capitani degli armati si ricordano: Bartolomeus May ser Petri (1431-1432), Cristoforus Jacobi (1433), Paci
Antonii (1433). Il 3 ottobre 1387, il conte Antonio da
Montefeltro (1348-1404), marito di Agnesina di Giovanni di Vico, ordinò al
podestà di Gubbio di procedere militarmente contro alcuni ribelli autori di
eccidi e rapine nei territori confinanti con Perugia: tra questi c’era Franciscus Dominici de Vallingegno,
contro il quale fu emesso un vero e proprio ordine di cattura su tutto il
contado eugubino. Tre anni più tardi Francesco, ricercato e debitore di 1000
fiorini d’oro, promise fedeltà assoluta al conte. Nei secoli XV e
XVI il castello apparteneva ai nobili Balducci di Gubbio; nel 1487 Paolo,
Pietro, Pascuccio di Bartolomeo con i fratelli Girolamo e Simone, si divisero
le proprietà di Vallingegno; Sebastiano
divenne terzo console eugubino nel 1548. Il 12 maggio 1580, giorno
dell’Ascensione, nelle vicinanze del castello, morì per un’imboscata Francesco
Ranieri di Schifanoia, assalito da un gruppo di banditi capeggiati da Fabrizio
III Signorelli. Dai Balducci passò (secolo XVII) ai Filippetti
(Tommaso di Filippo, guardia reale nel 1808-1814), ai Mencarelli di Perugia
(Francesco, avvocato, aderente all’Associazione Liberale Monarchica di Perugia,
capeggiata da Cesare Fani, 1844-1914), al barone Teyxeira, alla famiglia pisana
degli Aldovisi, al signor Gino Bartalini di Roma. Attualmente appartiene al
neurochirurgo salernitano prof. Umile Granieri. E’ comunque possibile
effettuare visite guidate su prenotazione. Il castello possiede tutti gli
accorgimenti militari in uso nel Trecento e nel Quattrocento e una torre
poligonale. Si presenta circondato da una robusta cinta muraria (guelfa) e
rinforzato da rivellini. E’ uno dei rari esempi di castello sorto a difesa di
un’abbazia che non sia stato distrutto o abbandonato nel corso dei secoli. In
posizione dominante sulla sottostante valle del Chiascio, presenta al centro un
mastio di venti metri d’altezza e altre due torri nelle parti estreme. Restaurato
dopo l’ultimo conflitto mondiale, ha subito gravi danni durante il terremoto
del 1984, ma oggi si presenta in buono stato conservativo per merito del
proprietario che ne ha curato personalmente il consolidamento. La
vetta della torre di guardia - detta di “San Francesco” - unico esempio di
torre poligonale nel territorio eugubino, costituisce il punto migliore di
avvistamento: di fronte sono chiaramente visibili la torre di Petroia e, più
lontana, quella di Biscina, perfettamente allineate sui rispettivi contrafforti.
La sua posizione, quindi, permetteva facilmente la comunicazione tra i
castelli. Il corpo centrale rappresenta la parte abitativa del castello: in
epoca medievale era probabilmente un unico grande ambiente, rifugio della
guarnigione militare di guardia; presenta mura spesse in cui sono ricavate
piccole finestre ad arco; superiormente si sviluppa il camminamento di ronda. Diverse
foto sono visibili qui: http://www.iluoghidelsilenzio.it/castello-di-vallingegno/
Fonti: http://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Vallingegno,
http://www.umbriaearte.it/castello_vallingegno.htm,
scheda di Daniele Amoni su http://www.mondimedievali.net/Castelli/Umbria/perugia/vallingegno.htm
Foto: entrambe da http://gubbio.infoaltaumbria.it/scopri_la_citta/Dintorni/Tesori_Nascosti/Via_di_san_Francesco/Castello_di_Vallingegno.aspx
Nessun commento:
Posta un commento