ORMEA (CN) - Castello
Della storia di Ormea è molto importante il periodo dei Saraceni, nel X secolo. Rimangono segni sul territorio nella torre cilindrica di Barchi, in quella del Castelletto (oggi rimangono solo le fondamenta) e nella caverna fortificata detta Balma del Messere a Cantarana. Nel '700 divenne marchesato e per merito del suo marchese Carlo Vincenzo Ferrero d'Ormea si costruì un lanificio che poteva competere con le industrie inglesi, tanto che fu scelto come fornitore di stoffe rosse dell'esercito sabaudo. La rivoluzione francese e la campagna napoleonica in Italia portò morte e distruzione. In quegli anni furono ridotti in macerie sia la fabbrica che l'antico castello che domina il centro storico. L'antico castello di Ormea pare sia sorto intorno al X secolo e da quell'epoca ha segnato la storia del borgo. Come tutti i primi insediamenti occupava la zona che offriva maggiori possibilità di difesa. La montagnola rocciosa che si stacca dalle ultime falde del monte Antorotto era infatti ideale per dominare tutta la valle del Tanaro ed era quasi inespugnabile. Dal castello era possibile bloccare il passaggio alle popolazioni liguri confinanti qualora avessero tentato di invadere la valle per raggiungere la pianura; questo fu il principale scopo di tutti i vari possessori del baluardo che cercavano in ogni modo di arginare le continue incursioni dei nemici. In un primo tempo era costituito da una piccola cerchia di mura che circondava una preesistente alta torre cilindrica. Con la cessione del territorio ai marchesi di Ceva iniziò l'ampliamento della fortezza. Il marchese Giorgio II detto il "Nano" e Garcilasco furono i maggiori artefici del suo sviluppo: il "Nano" nel 1296 incluse il castello al borgo con una seconda e vasta cerchia di mura; nel 1538 Garcilasco lo rafforzò aggiungendo altri bastioni e torrioni. Nel 1625 fu acquistato dal Principe Maurizio di Savoia che lo completò con la costruzione di 3 baluardi: uno a ponente, uno a mezzogiorno e l'altro a levante, tutti con ampie feritoie per l'uso delle bocche da fuoco.
La costruzione era una fortezza e con ogni probabilità non venne mai abitata dai signori del luogo; si pensa infatti che essi risiedessero nella casa di via Tanaro. Il castello fu smantellato nel 1795 quando l'esercito francese lo distrusse a forza di mine provocando danni anche alle case sottostanti. Attualmente rimangono i suoi ruderi, ricoperti dal verde dei pini, a sovrastare la città ricordandoci i suoi otto secoli di storia. Una recente opera di recupero dell'area circostante, che ha previsto, oltre al ripristino dei brevi sentieri per raggiungerlo e l'illuminazione permanente della costruzione, anche l'installazione di una serie di pannelli illustrativi della flora e fauna locale, ha reso il luogo interessante anche dal punto di vista naturalistico. Per approfondire potete visitare i seguenti siti: http://www.truciolisavonesi.it/articoli/numero217/ormea.pdf, http://www.culturaterritorio.org/zfiles/CMAVT_7.htm
Fonti: http://www.fungoceva.it/valli/ORMEAcast1.htm (Dal
libro "Ormea piccola patria" di Sandro Pelazza edito Bordone
Bertilino – Mondovì), http://it.wikipedia.org/wiki/Ormea, http://www.mongioie-leader.it/turismo/visitare/castelli_e_torri/castello_di_ormea.shtml
Foto: entrambe da http://www.culturaterritorio.org/zfiles/CMAVT_7.htm
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