sabato 16 maggio 2015

Il castello di sabato 16 maggio






SCORDIA (CT) – Palazzo Branciforti

In possesso feudale alla Sede Apostolica, passò poi alle nobili famiglie di Virgilio Scordia, di Russo Rosso ed infine divenne principato dei Branciforti di Militello, che la governarono sino al 1812, anno in cui, abolito il feudalesimo, ottenne l’autonomia comunale. Il Palazzo del Principe Branciforti fu costruito nel 1628 e misura, secondo Mario De Mauro, mt. 51 di lunghezza e mt. 60 di larghezza. La bellezza di un tempo si può solamente intuire, avendo subito sia all’interno che all’esterno numerosi interventi che ne hanno profondamente modificato la consistenza strutturale. Il suo prospetto principale è quello posto a sud, originariamente delimitato dalla vasta arena del Principe, la cui area attualmente è occupata dal palazzo municipale. All’arena si accedeva attraverso un  portale barocco di tufo locale. In corrispondenza di questo portale, sulla facciata principale (il cui angolo di sud-est, seriamente danneggiato dal terremoto del 1693, fu fatto ricostruire e rinsaldare con robusti contrafforti nel 1712 da Giuseppe I Branciforte, come attesta un'epigrafe latina posta sul timpano del portone centrale: "Ioseph Brancifortius Tertius Scordiae Princeps. A.D. 1712") si apre una grande porta-galleria che immette in un vasto cortile interno, corrispondente ad un arco da cui vi si accede da nord. Ancora oggi sono raggiungibili alcuni dei sottostanti sotterranei adibiti a prigione dei principi di Scordia. Attualmente il palazzo, diventato proprietà di privati, versa in una condizione di degrado per cui è stato dichiarato pericolante e transennato. Il portale si trova invece smontato nei locali del vecchio macello, dove non sono più reperibili due dei suoi elementi più significativi: lo stemma dei Branciforti e del Comune (il leone rampante), risistemato in un vano della Biblioteca Comunale, e la lapide, di cui molto parla il De Mauro, con l’iscrizione che ricordava la restaurazione del paese ad opera del Branciforte, sistemata presso il museo etno-antropologico "M. De Mauro". Ecco un interessante video sul web: https://www.youtube.com/watch?v=xHBJezSfaWk (di scordia.info)


Foto: da http://www.siciliano.it/go-foto.cfm?id=786&provincia=ct&citta=SCORDIA e da http://www.siciliano.it/go-foto.cfm?id=791&provincia=ct&citta=SCORDIA

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