CASTELLAMMARE DEL GOLFO (TP) - Castello Arabo-Normanno (di
Mimmo Ciurlia)
Le prime notizie riguardanti il castello arabo-normanno di
Castellammare del Golfo sono riferite dal geografo arabo Idrisi nella sua opera
intitolata "Il libro del Re Ruggero", risalente al 1154. Egli
riferisce che la fortezza di Castellammare era chiamata 'Al Madarig e del suo
castello scrive "nessun altro [castello] è più forte di sito ne' meglio
munito per costruzione........ cui cinge intorno un fosso intagliato nella
montagna: si entra nella fortezza per un ponte di legno che si leva e si
rimette come si vuole. Come fortezza ebbe notevoli qualità sia per le sue
caratteristiche costruttive che per la particolare ubicazione. Ha orti e vigne
e un porto ma angusto." Lo stesso Idrisi definisce Castellammare una
fortezza di importanza secondaria rispetto ad un altro castello ben più
importante, quale quello di 'Al- Hammah. Idrisi dice ancora riferendosi ad 'Al
- Hammah:"..tale fortezza ha un porto in cui è un andare e venire di navi
e vi si tendono reti per pescare tonni". Il castello, che si trova
all'estremità del porto, risalirebbe all' XI secolo d.C. ad opera degli Arabi,
che lo edificarono su un promontorio proteso sul mare e fu tra i dodici
importanti castelli siciliani arabi conquistati nel 1072 dai normanni Ruggero e
Roberto d' Altavilla. Il maniero fu più tardi modificato dai Normanni e gli
Svevi, succeduti ai Normanni, fortificarono il primitivo borgo cingendolo di
mura di cui tutt'oggi rimane qualche antico rudere. L'edificio fortificato rientra
nel censimento dei castelli siciliani operato dagli Angioini nel 1273 in
qualità di castello demaniale («castrum ad mare de gulfo»). Federico II
d'Aragona volendo togliere agli Angioini quest'unica fortezza che avevano in
Sicilia, il 18 gennaio 1316 strinse d'assedio Castellammare per mare e per
terra. Dopo replicati e durissimi assalti, nell'aprile dello stesso anno, gli
Aragonesi si impadronirono del castello, ne distrussero le muraglie e ne
abbatterono le fortificazioni. Il castello subì danni gravissimi, una delle tre
torri forse venne distrutta, tuttavia dell'antico edificio rimase la bellissima
scala di pietra e la torre che la contiene. Successivamente il castello fu
ricostruito e divenne dimora di numerose famiglie principesche, vassalle
dell'Imperatore. La fortezza fu poi proprietà di Pietro II d'Aragona, mentre
nel 1337 Castellammare del Golfo, Calatubo e Borghetto vennero concessi in
feudo a Raimondo Peralta. Nel 1356 Michele da Piazza ricorda Castellammare in
qualità di castrum. Dagli atti del Notaio Baldacci di Alcamo del 1537/38 e del
1559/60, si rileva che il castello, in quell'epoca era ben fortificato ed era
munito di due torri merlate, una detta "di San Giorgio", l'altra
"della Campana". Nel 1521 il fortilizio venne protetto da una prima cinta
muraria e, nel 1537, venne eretta una terza torre, chiamata "il
Baluardo". Quest'ultima fu edificata quando per difendere la costa dai
corsari, furono innalzate molte torri lungo il litorale. Il castello era diviso
dal sobborgo per mezzo di un ponte levatoio, sollevato il quale, si rendeva
inespugnabile essendo circondato da ogni parte dal mare. La torre di S. Giorgio
e quella della Campana erano munite di piccole bombarde. Nella torre del
Baluardo si trovavano cannoni, bombarde, macchine da guerra, colombrine,
macchine lancia-pietre ed altri proiettili chiamati provolanti. Sulle mura poi
vi erano delle enormi palle di pietra che, negli assalti, venivano lanciate
contro i nemici. Nel 1554 Castellammare, insieme al castello e alla tonnare,
passò in feudo a Pietro de Luna. Fazello, nel 1558, ricorda il paese come
piccolo abitato fortificato. Nel 1587 venne completata la seconda cinta
muraria, munita di tre porte d'accesso. È in questo periodo che il ponte
levatoio venne sostituito dal ponte in muratura tutt'oggi esistente. Nel 1649
il castello passò alla principessa di Roccafiorita, Francesca Balsamo Aragona e
nel 1698 venne investito della baronia di Castellammare il principe d'Aragona,
Baldassare Naselli. Successivamente nel corso dei secoli, il Castello Arabo
Normanno riprese il suo antico splendore grazie al fatto che la cittadina del
golfo riprese il suo ruolo strategico di centro nevralgico dei traffici commerciali.
La storia del Castello Arabo Normanno, però, tornò ad essere piena di tristi
vicende con l'Inquisizione, perché fu sfruttato dalle autorità dell'epoca come
prigione, dove uomini e anche donne venivano torturati con estrema crudeltà,
affinché abiurassero.
Nel XVII secolo il Castello Arabo Normanno fu ulteriormente
fortificato e fu teatro ancora di numerose battaglie sotto la dominazione
borbonica. Negli anni successivi, si decise di spostare il tribunale
dell’inquisizione a Palermo a causa di un incendio che scoppiò in due stanze
del castello piene di polvere da sparo e che procurò devastazione e morte nei
luoghi tutt’intorno. Nel XVII secolo d.C. furono attuate opere d’irrobustimento
delle fortificazioni e nei secoli successivi il castello arabo-normanno fu
ancora teatro di battaglie con l’egemonia borbonica. Giungendo ai giorni
nostri, il Castello Arabo Normanno è stato ulteriormente ristrutturato e
modificato nel suo complesso. Il ponte di accesso in muratura, che scavalca il
fossato ricavato dal taglio della roccia, è servito come base per la
costruzione delle case dei pescatori, poiché in passato Castellammare del Golfo
era un borgo marinaro mentre sul lato orientale del castello è sorta la
banchina. Unita alla fortezza, fu costruita una moschea araba, che fu
trasformata dai Normanni in una chiesa, dedicata a S. Giovanni Battista. Oggi
il castello è di proprietà pubblica e dell'antico impianto rimane poco, poiché
ha subìto diverse trasformazioni e alcune sue parti sono state inglobate nelle
costruzioni vicine. Il corpo di fabbrica possiede una base scarpata, esistente
già nel 1578, secondo quanto è possibile osservare dall'acquerello dello
Spannocchi. Dal medesimo disegno si osserva anche il muro di cinta dell'abitato
posto a ridosso del castello. La possente bastionatura della fortezza risulta
ulteriormente rinforzata da un torrione circolare posto a settentrione, forse
edificato durante la ristrutturazione del 1537 (…«seu turrigluni»…). Invece gli
ambienti abitativi si dislocano nella porzione meridionale del castello e si
caratterizzano, all'esterno, per la presenza di grandi balconi con mensole,
certamente frutto di successivi rifacimenti, giacché essi sono inesistenti
nell'acquerello dello Spannocchi. Attualmente si possono ammirare anche la
torre cilindrica, all'interno della quale una bella scala in pietra a
chiocciola conduce alla terrazza superiore, il basso torrione circolare ed
altri corpi di fabbrica, alcuni dei quali impreziositi nei piani alti da
balconi poggianti su mensole. All'interno l'edificio accoglie diversi ambienti
ed è sede del Polo museale "La memoria del Mediterraneo", che
comprende il Museo dell'acqua e dei mulini, il Museo delle attività produttive,
il Museo archeologico e il Museo delle attività marinare, e si prefigge lo
scopo di valorizzare il patrimonio storico, artistico ed etno-antropologico
della città e di tutto il territorio. Una seconda ala del castello ospita
invece il Museo Etno-antropologico Annalisa Buccellato. Altri link: http://www.agroericino.com/castellammare-del-golfo/il-castello-arabo-normanno/,
http://www.medioevosicilia.eu/markIII/castello-e-centro-medievale-di-castellammare-del-golfo/,
http://www.geoplan.it/luoghi-interesse-italia/monumenti-provincia-trapani/cartina-monumenti-castellammare-del-golfo/monumenti-castellammare-del-golfo-castello-di-castellammare-del-golfo.htm
Fonti:
http://www.prolococastellammare.it/monumenti/1-il-castello-arabo-normanno.htm
http://www.castellammareonline.it/main1/storicait.html
http://www.virtualsicily.it/Monumento-Castello%20Arabo-Normanno-Castellammare%20del%20Golfo-TP-1109
http://www.mondimedievali.net/Castelli/Sicilia/trapani/castellammare.htm
http://www.hotel-trapani.com/cosa_fare/castellammare_del_golfo/castello_arabo_normanno.asp
Foto: da http://www.castellammaredelgolfo.com/wp-content/uploads/2012/03/csmgolfo019.jpg
e da http://www.turismo.trapani.it/immagini/ext/2011_01_31_10_54_09.jpg
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