COSSERIA (SV) - Castello Del Carretto
I suoi ruderi emergono imponenti dalla boscaglia sulla cima del colle su cui
fu costruito a presidio del valico del Montecala ed ha costituito per secoli
una vigile sentinella dell'accesso al basso Piemonte e un sicuro rifugio per la
popolazione contro le invasioni saracene.
Il castello, che risulta
già esistente prima dell’anno Mille, fu possesso di Bonifacio del Vasto dal
1091 e, in seguito, dei marchesi di Clavesana (sec XII) e dei Del Carretto. Importante
presidio delle vie di comunicazione per il Basso Piemonte, nonché rifugio per
la popolazione nei periodi bellici, il maniero è citato nelle cronache del 1262
quando Carlo d'Angiò qui si asserragliò nell'assedio compiuto dalle truppe
genovesi, resistendo per un anno intero. Così come il vicino castello di
Millesimo, anche il castello di Cosseria fu posto a disarmo e parzialmente
demolito nel 1553 dal Commissario imperiale di Ceva Gerolamo Sacco per impedire
che cadesse nelle mani dei nemici. All'interno di questi ruderi si barricarono
nel 1796 le truppe austro-sabaude-croate di Filippo Del Carretto di Camerana -
uno degli ultimi feudatari del territorio - per sfuggire ai numerosi soldati
dell'armata napoleonica comandati dal generale Pierre Francois Charles Augereau
(vi partecipò anche il generale Claude-Victor
Perrin). I granatieri Del Carretto, pure senza artiglieria, resistettero due
giorni (13 e 14 aprile) cedendo quindi il passo alle truppe di Napoleone in
marcia verso la Lombardia. La superiorità numerica dei francesi vanificò il
coraggio di Filippo e dei suoi soldati, privi anche di pezzi di artiglieria;
numerose targhe commemorative affisse all’interno del castello e il nome della
strada che conduce ai ruderi, nota come la “via dei granatieri”, rievocano il
loro eroico gesto; anche i francesi vollero ricordare i principali luoghi della
prima campagna d’Italia: Napoleone stesso incaricò l’artista Giuseppe Bagetti
di immortalare i campi di battaglia (Cairo Montenotte, Cosseria, Dego e
Millesimo) in una serie di
vedute,
disegni ed acquarelli che in seguito furono collocati da Luigi Filippo a
Versailles. La struttura del castello si presentava a pianta poligonale, un
corpo centrale e due cinte di mura; la prima è ancora ben visibile e di essa
rimane una parte dell'ingresso, la seconda proteggeva la valle e la punta del
colle. Presso l'entrata più esterna del castello si possono ancora notare i
fori per bloccare dall'interno la porta d'ingresso. Sono ancora visibili le
volte dei sotterranei - quasi certamente utilizzati come depositi e prigioni -
il basamento di una torre d'avvistamento (abbattuta) e parte di una cappella. L'edificio
è in fase di riqualificazione e restauro, come si può vedere nel seguente sito:
http://www.gallaratiarchitetti.com/easynews/newsleggi.asp?newsid=77. Altri link
suggeriti: http://www.liguriaheritage.it/heritage/it/liguriaFeudale/Savona.do?contentId=30043&localita=2214&area=213,
http://insiemefacile.provincia.savona.it/scheda_comuni.php?aperto=1&sez=7&id=26&sottosez=2,
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Cosseria, http://www.castellivalbormida.com/Cosseria.htm,
http://bonespirit.provincia.lucca.it/it/divulgativa/578/il-castello-dei-del-carretto-a-cosseria.html
Foto: entrambe da http://www.castellivalbormida.com/Cosseria.htm
Nessun commento:
Posta un commento