ARVIER (AO) - Casaforte dei Signori di Avise in frazione
Planaval
La casaforte di Planaval sorge su di uno sperone roccioso ad un’altezza di
1560 metri s.l.m.(è la casaforte valdostana posta a maggior altitudine), a
picco sulla vallata sottostante, in una posizione strategica di controllo. E'
la capostipite valdostana delle fortificazioni dette "a monoblocco" e
avrà tra i suoi maggiori epigoni il Castello di Ussel. Fu costruita da
Rodolfo di Avise,
già signore di Rochefort e Montmayeur, agli inizi del XIV secolo, probabilmente
nel
1330.
La signoria di Avise, una delle più antiche della Valle, era molto estesa e
comprendeva anche la Valgrisenche che, grazie al Col du Mont, era all’epoca
molto frequentata per recarsi in Savoia. Le fortezze di Rochefort dominante il
borgo di Leverogne, di Montmayeur all'imbocco della Valgrisenche e Planaval in
posizione centrale, permettevano di sorvegliare il transito sulle vie
commerciali verso la Francia oltre ad affermare la giurisdizione dei signori. A
tal proposito, è bene ripercorrere alcuni aspetti storici che caratterizzano
questo periodo del Medioevo in Valle d'Aosta. I signori sabaudi che avevano
abituale residenza in Chambéry dovevano necessariamente essere rappresentati
quindi, nella seconda metà del Duecento, quando in tutto il loro dominio si
istituirono i
baillages, venne nominato un balivo ad Aosta. Da quest'ultimo
dipendevano amministrativamente e militarmente i castellani, egli esercitava
dunque il controllo sulle fortificazioni del baliato. La costruzione del
castello di Planaval fu oggetto di un importante contenzioso tra Rodolfo
d'Avise e il balivo per approdare infine al cospetto del Commissario del Sovrano,
e solo a seguito della sentenza favorevole al nobile d'Avise che ne seguì,
sempre nel 1312, Rodolfo poté procedere con la costruzione. È documentato che,
il 3 novembre 1332, per la casaforte di Planaval Rodolfo d'Avise compì l'omaggio
feudale a Casa Savoia. Nel XV secolo il ricco feudo dei d'Avise venne suddiviso
tra i quattro eredi della famiglia: Jean detto
le Jeune divenne signore
di Runaz, Jean detto
l'Ancien divenne signore di Valgrisenche, Boniface d'Avise
divenne signore di Avise mentre Rolet d'Avise ereditò le proprietà di Léverogne
e di Planaval, e quindi la casaforte di Planaval. I vari rami dei d'Avise si
distinsero grazie ai nomi dei possedimenti, per cui i d'Avise di Planaval
assunsero questo nome. A Rolet d'Avise successe il figlio Théodule, e dopo di
lui il primogenito di questi, Jean, che fece carriera e divenne magistrato e
poi Senatore di Savoia, lasciando in eredità i possedimenti ai propri
discendenti. Tra essi, Prospero d'Avise non ebbe figli e nel testamento fece
eredi i nipoti Claude e Josué di Blonay, figli di un nobile della famiglia
Blonay e della sorella: Claude venne investito del feudo alla morte della
madre, nel marzo 1649. Nel 1663, i signori di Planaval riuscirono quindi ad
ottenere dal duca Carlo Emanuele II la baronia. La casaforte è un edificio
rettangolare di modeste dimensioni: mt 15,50 x 10. L'intera struttura
originaria è costruita con semplici pietre appena sbozzate sostenute da conci
angolari meglio squadrati. Degli originali quattro lati possiamo ancora
ammirarne tre, mentre il muro posto verso sud, successivamente ricostruito,
così come il tetto, risultavano già crollati all’inizio del XX secolo. L’interno,
in origine, era suddiviso in tre grossi ambienti sovrapposti, separati da
tramezzature. L’insieme era coperto da un tetto a due pioventi che scolavano
l'acqua piovana da piccoli fori quadrati lungo le pareti. La porta d'accesso,
abbellita da un architrave in pietra, si trova sopraelevata al primo piano
com'è d'uso nelle fortificazioni medievali: essa era raggiungibile tramite una
scala a pioli che appoggiava su di un ballatoio in legno, di cui oggi restano
evidenti solo i fori per le mensole d'appoggio. Sul lato opposto, vi era una
porta secondaria di “soccorso” che si apriva su uno stretto sentiero a
strapiombo sul precipizio sottostante. Le finestre erano poche e poco luminose,
non vi sono tracce di camini. Sul lato corto della costruzione, una lattrina
aggetta dal secondo piano. Nel XX secolo, la casaforte ha subito un pesante
ammodernamento che ha condizionato il suo aspetto attuale, caratterizzato
dall’accostamento di parti in cemento armato e di parti originali in muratura. Nei
sotterranei della casaforte si segnala la presenza di una marmitta dei giganti,
ricordo del lavorìo del ghiacciaio. Attualmente l'edificio è di proprietà
privata e non visitabile.
Fonti: http://www.arvier.eu/beni-storico-artistici.html,
https://it.wikipedia.org/wiki/Casaforte_di_Planaval
Foto: entrambe di patafisik su https://it.wikipedia.org/wiki/Casaforte_di_Planaval#/media/File:Casaforte_di_Planaval_abc7.JPG
e su https://it.wikipedia.org/wiki/Casaforte_di_Planaval#/media/File:Casaforte_di_Planaval_abc3.JPG
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