lunedì 14 settembre 2015

Il castello di lunedì 14 settembre






ARVIER (AO) - Casaforte dei Signori di Avise in frazione Planaval

La casaforte di Planaval sorge su di uno sperone roccioso ad un’altezza di 1560 metri s.l.m.(è la casaforte valdostana posta a maggior altitudine), a picco sulla vallata sottostante, in una posizione strategica di controllo. E' la capostipite valdostana delle fortificazioni dette "a monoblocco" e avrà tra i suoi maggiori epigoni il Castello di Ussel. Fu costruita da Rodolfo di Avise, già signore di Rochefort e Montmayeur, agli inizi del XIV secolo, probabilmente nel 1330. La signoria di Avise, una delle più antiche della Valle, era molto estesa e comprendeva anche la Valgrisenche che, grazie al Col du Mont, era all’epoca molto frequentata per recarsi in Savoia. Le fortezze di Rochefort dominante il borgo di Leverogne, di Montmayeur all'imbocco della Valgrisenche e Planaval in posizione centrale, permettevano di sorvegliare il transito sulle vie commerciali verso la Francia oltre ad affermare la giurisdizione dei signori. A tal proposito, è bene ripercorrere alcuni aspetti storici che caratterizzano questo periodo del Medioevo in Valle d'Aosta. I signori sabaudi che avevano abituale residenza in Chambéry dovevano necessariamente essere rappresentati quindi, nella seconda metà del Duecento, quando in tutto il loro dominio si istituirono i baillages, venne nominato un balivo ad Aosta. Da quest'ultimo dipendevano amministrativamente e militarmente i castellani, egli esercitava dunque il controllo sulle fortificazioni del baliato. La costruzione del castello di Planaval fu oggetto di un importante contenzioso tra Rodolfo d'Avise e il balivo per approdare infine al cospetto del Commissario del Sovrano, e solo a seguito della sentenza favorevole al nobile d'Avise che ne seguì, sempre nel 1312, Rodolfo poté procedere con la costruzione. È documentato che, il 3 novembre 1332, per la casaforte di Planaval Rodolfo d'Avise compì l'omaggio feudale a Casa Savoia. Nel XV secolo il ricco feudo dei d'Avise venne suddiviso tra i quattro eredi della famiglia: Jean detto le Jeune divenne signore di Runaz, Jean detto l'Ancien divenne signore di Valgrisenche, Boniface d'Avise divenne signore di Avise mentre Rolet d'Avise ereditò le proprietà di Léverogne e di Planaval, e quindi la casaforte di Planaval. I vari rami dei d'Avise si distinsero grazie ai nomi dei possedimenti, per cui i d'Avise di Planaval assunsero questo nome. A Rolet d'Avise successe il figlio Théodule, e dopo di lui il primogenito di questi, Jean, che fece carriera e divenne magistrato e poi Senatore di Savoia, lasciando in eredità i possedimenti ai propri discendenti. Tra essi, Prospero d'Avise non ebbe figli e nel testamento fece eredi i nipoti Claude e Josué di Blonay, figli di un nobile della famiglia Blonay e della sorella: Claude venne investito del feudo alla morte della madre, nel marzo 1649. Nel 1663, i signori di Planaval riuscirono quindi ad ottenere dal duca Carlo Emanuele II la baronia. La casaforte è un edificio rettangolare di modeste dimensioni: mt 15,50 x 10. L'intera struttura originaria è costruita con semplici pietre appena sbozzate sostenute da conci angolari meglio squadrati. Degli originali quattro lati possiamo ancora ammirarne tre, mentre il muro posto verso sud, successivamente ricostruito, così come il tetto, risultavano già crollati all’inizio del XX secolo. L’interno, in origine, era suddiviso in tre grossi ambienti sovrapposti, separati da tramezzature. L’insieme era coperto da un tetto a due pioventi che scolavano l'acqua piovana da piccoli fori quadrati lungo le pareti. La porta d'accesso, abbellita da un architrave in pietra, si trova sopraelevata al primo piano com'è d'uso nelle fortificazioni medievali: essa era raggiungibile tramite una scala a pioli che appoggiava su di un ballatoio in legno, di cui oggi restano evidenti solo i fori per le mensole d'appoggio. Sul lato opposto, vi era una porta secondaria di “soccorso” che si apriva su uno stretto sentiero a strapiombo sul precipizio sottostante. Le finestre erano poche e poco luminose, non vi sono tracce di camini. Sul lato corto della costruzione, una lattrina aggetta dal secondo piano. Nel XX secolo, la casaforte ha subito un pesante ammodernamento che ha condizionato il suo aspetto attuale, caratterizzato dall’accostamento di parti in cemento armato e di parti originali in muratura. Nei sotterranei della casaforte si segnala la presenza di una marmitta dei giganti, ricordo del lavorìo del ghiacciaio. Attualmente l'edificio è di proprietà privata e non visitabile.

Fonti: http://www.arvier.eu/beni-storico-artistici.html, https://it.wikipedia.org/wiki/Casaforte_di_Planaval
Foto: entrambe di patafisik su https://it.wikipedia.org/wiki/Casaforte_di_Planaval#/media/File:Casaforte_di_Planaval_abc7.JPG e su https://it.wikipedia.org/wiki/Casaforte_di_Planaval#/media/File:Casaforte_di_Planaval_abc3.JPG

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