CASTELVETRANO (TP) – Castello Bellumvider di Federico II di
Svevia
E’ un castello della Sicilia occidentale annoverato
nel 1239 nell’elenco dei castra exempta, dell’imperatore Federico II di Svevia.
A causa delle note vicende storiche siciliane, a partire dal 1355, di esso non
si ha alcun riscontro nelle fonti storiche ed archivistiche; ne è stata
accertata l’esatta ubicazione. Nel palazzo Ducale della città di Castelvetrano,
residenza delle famiglie Tagliavia e Pignatelli Aragona Cortes, sono stati
individuati diversi resti di fabbrica riconducibili ad un castello del XIII
secolo. Questo lavoro, supportato da un attento rilievo del palazzo Ducale e
attraverso il confronto con architetture sveve coeve, identifica i resti
medievali contenuti all’interno del palazzo Pignatelli con il castello
federiciano di Bellumvider. Le caratteristiche architettoniche dell’edificio,
pianta quadrilatera con torri ottagonali e l’uso del cubito salomonico, hanno
permesso di ipotizzare che si tratta di un edificio del XIII secolo ideato da
Riccardo da Lentini, noto architetto di corte. E’ stata infatti rilevata la
presenza di diversi elementi architettonici di età sveva, quali: una torre angolare ottogonale con
copertura a volta e costoloni; i resti di una torre mediana; il fossato a scarpa, caratteristiche architettoniche riscontrate in molti
edifici federiciani. L’edificio risulta ruotato di 23.5°, rispetto
all’asse Est –Ovest, angolo di declinazione terrestre impianto analogo a molti
edifici federiciani. La forma rettangolare del nucleo centrale è ottenuta
dall’accostamento di due rettangoli aurei, costruiti sul lato di 40 cubiti
sacri, modulo riscontrato nel castello di Andria. Il castello di Bellumvider
assieme al castello di Bellumreparum (Campobello) e la torre di Burgimilluso
(Menfi), vennero realizzati dall’Imperatore a servizio della riserva di caccia
di Birribaida e a controllo di un vasto territorio abitato da popolazioni
musulmane. Il castello di Bellumvider costituisce, dunque, una sorta di anello
di congiunzione tra il castello quadrilatero di Catania (Ursino) e il castello
ottagonale di Andria. Questa ricerca, infine, arricchisce il panorama degli
studi dedicati all’architettura sveva dell’isola, suggerendo una rivisitazione
delle conoscenze storiche riguardanti la Sicilia durante il XIII secolo. L’edificio
ducale, di epoca aragonese, venne assegnato prima a Tommaso Leontino e poi a
Bartolo Tagliavia, cameriere della regina Eleonora (1296). Dopo alcuni secoli
esso pervenne a Giovanni Vincenzo Tagliavia che nel 1538 ricevette il titolo di
conte di Castelvetrano ed il cui nipote Carlo Tagliavia Aragona, che ereditò il
castello, ebbe conferito da re Filippo I di Sicilia, il titolo di principe. Con
Giovanna Tagliavia Aragona Cortes, che sposò Ettore Pignatelli, il castello
passò a questa nobile famiglia la quale acquistò anche il titolo principesco di
Castelvetrano. Dal 1912 al 1930 ne fu signore il principe Diego Pignatelli dal
quale pervenne alla figlia principessa Anna Maria Pignatelli Cortes, attuale
proprietaria. Nel 1613 grandi feste vi si tennero per il trionfale arrivo di
Ottavio d'Aragona, reduce della vittoria contro i turchi. Qualche anno dopo,
nel 1622, il castello nuovamente in festa si accinse ad accogliere il maestoso
corteo di Don Giovanni Tagliavia Aragona, il quale tornava dalla Spagna con la
sposa Giovanna Mendoza. Ma, con Maria Carolina, la famosa regina austriaca
(sposa di Ferdinando I di Borbone re delle due Sicilie) che il castello divenne
noto nei primi anni del sec. XIX, poichè la regina vi rimase confinata per 84
giorni che segnarono la fine della sua permanenza in Sicilia. In attesa del suo
arrivo molti lavori si fecero al castello sotto la direzione dell'architetto
Cardona e tutti i cittadini furono tassati per sopperire alla spesa. Finalmente
nel 1813 la regina fece il suo ingresso al castello accompagnata dal figlio
Leopoldo. Molti illustri personaggi si recarono a rendere omaggio alla regina
durante la sua forzata permanenza e fra essi il principe Diego Pignatelli, il
marchese Giacomo di Saint-Clair, Don Giuseppe Lanza Branciforti principe di
Trabia il conte di Sommatino. Anche il re si recò al castello per trovarvi la
moglie. Infine il 14 giugno del 1813 fu costretta a lasciare il castello
partendo per l'Oriente insieme al figlio. Interamente cancellato il primitivo
aspetto del castello dalle successive modifiche, esso, nella sua attuale
struttura, non è più che un bel palazzo dalle linee severe. Per
approfondimenti, Vi invito a visitare il sito ufficiale: http://www.bellumvider.it/.
Fonti: testo tratto da “Castelli di Sicilia" di Alba Drago Beltrandi e da
"Bellumvider - La reggia di Federico II di Svevia a Castelvetrano"
presentazione di Maurizio Oddo su http://www.insicilia.it/castello_bellumvider_castelvetrano_sicilia.htm,
testo di P.Calamia, M. La Barbera, G. Salluzzo su http://www.stupormundi.it/Bellumvider1.htm.
Foto: da http://www.castelli-sicilia.com/photo/castelvetrano_castello_1.jpg
e da http://www.vieniatrapani.com/doc_text/castelvetrano%5B1%5D.jpg
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