lunedì 7 settembre 2015

Il castello di lunedì 7 settembre






MARTIGNANO (LE) - Palazzo baronale Palmieri

Le origini di Martignano risalgono al periodo della colonizzazione bizantina del Salento, sebbene non mancano ipotesi circa la fondazione in epoca romana. Sorto all'incrocio fra l'antica Via Traiana Calabra, che da Brindisi conduceva a Lecce e a Otranto, e la strada che da Roca Vecchia portava a Nardò, il casale è menzionato per la prima volta in un documento della seconda metà del XIII secolo in riferimento alla concessione del casale da parte degli Angioini a Simone Belvedere, genero del re Carlo I d'Angiò. Agli inizi del XIV secolo il feudo appartenne ai Conti di Brienne Gualtieri e Isabella e successivamente passò a Maria d'Enghien, nipote di Isabella e moglie di Raimondello del Balzo Orsini. A partire dal XVI secolo il feudo passò nella proprietà di varie famiglie feudatarie che si succedettero sino al 1806, anno di eversione della feudalità: i Pignatelli, i Palmieri, i Pisanelli e per ultimi i Granafei. Palazzo Palmieri, di impianto cinquecentesco, venne costruito con funzioni residenziali e difensive ed ampliato fino al XVIII secolo. Diede i natali al più illustre cittadino martignanese, Giuseppe Palmieri nato il 5 maggio 1721, che fu ministro delle Finanze del regno di Napoli. Sulla facciata, scarsamente riconoscibili, sono rimaste due tracce dell'uso difensivo: una feritoia rettangolare ed un'apertura sferica per la volata di una colubrina. Molto indicativo è il triscele (dal greco triskeles = tre gambe) sull'architrave della raffinata (murata) porta a sinistra del portale d'ingresso, motivo iconografico di origine orientale, frequente nella monetazione greca e romana, composto da bracci curvilinei che girano nella stessa direzione, associati al dinamismo, al torcere, al ruotare. L'imponente portale d'ingresso del Palazzo venne costruito negli anni settanta del Settecento. Sul portale di ingresso, costruito negli anni settanta del Settecento, è incastonata l'arme araldica della famiglia Granafei (d'oro al leone rampante di nero, lampassato di rosso, portante fra le branche anteriori tre spighe di grano di nero) ultimi feudatari di Martignano. Il Palazzo presenta due piani fuori terra, un cortile centrale pavimentato con conci di pietra dura dal quale, a destra e a sinistra, si sale ai piani superiori. Pregevole è l'elegante terrazza che si apre in alto a destra del prospetto. Tra i vari ambienti a piano terreno vi è anche l'antica cappella di famiglia, intitolata a S. Domenico, oggi totalmente dismessa ed a mala pena riconoscibile dalla porta murata che si apre immediatamente a sinistra del grande portale di ingresso. Adiacente al palazzo è un grande frantoio semi-ipogeo. Il frantoio, da un impianto ipogeo venne ampliato fino all'attuale struttura, passando da una lavorazione ai torchi alla calabrese ad una alla genovese. La macina, alla francese, presenta un'ampia vasca con due macine in pietra verticali. Visibili all'interno la stalla, le vasche di raccolta dell'olio, le stanze di deposito (le sciave) e lu ciucciu, organo verticale utilizzato per moltiplicare la forza di pressione sull'impasto delle olive. A Palazzo Palmieri ha sede il Parco Turistico Culturale Palmieri, Centro servizi al Turismo ed alla Cultura, gestito dall'Associazione Turistica Culturale Salento Griko in Convenzione con il Comune di Martignano, proprietario dell'immobile. All'interno sono presenti i servizi gratuiti di Front Office Turistico, Mediateca e Biblioteca. Durante l'intero anno sono numerosi gli appuntamenti culturali (concerti, dibattiti, presentazioni libri, mostre, visite, ecc.) che vi si svolgono. Il palazzo ha accanto anche un giardino, oggi parco pubblico.

Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Martignano, http://www.comune.martignano.le.it/itinerario-turistico.html, http://www.mondimedievali.net/Castelli/Puglia/lecce/provincia000.htm#martignano2

Foto: di Lupiae su https://it.wikipedia.org/wiki/Martignano#/media/File:Palazzo_Palmieri_Martignano.jpg e di Freddyballo su https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Martignano_(LE)_-_piazza.JPG

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