STRASSOLDO (UD) – Castello di Strassoldo di Sopra
Secondo la tradizione, Strassoldo venne costruito in epoca
ottoniana per contrastare le scorrerie degli Ungari ma è probabile che le
origini del complesso siano langobarde, baluardo contro la pericolosa presenza
bizantina proveniente dal litorale. La famiglia, discendente dai signori di
Lavariano, apparteneva ai feudali liberi, cioè stanziati in Friuli prima del
1077, anno della formalizzazione del potere temporale del patriarca d'Aquileia,
e in ogni epoca rivestì un ruolo di primo piano nella storia friulana. Attorno
all'antichissimo torrione del secolo VI, scapezzato nell'Ottocento ma ancora
alto 12 metri, si sviluppa il castello di sopra, al quale si accede attraverso
l'antica porta Cistigna, con il palazzo signorile affacciato su un elegante
giardino racchiuso da corsi d'acqua, vari fabbricati un tempo con funzione
agricola ed amministrativa (posti a semicerchio dietro alla chiesa: le
scuderie, le case degli artigiani, i granai e la cancelleria dove sono
reimpiegate due stele romane) e al centro la chiesa di San Nicolò, antica
cappella castellana ampliata nel Settecento, di bel disegno, con interessanti
esempi dell'arte locale. Il castello superiore fu abbattuto nel 1381 dal
patriarca Filippo d'Alencon per ribadire il dominio di Aquileia su quella
terra, promessa dagli Strassoldo alla potestà della Serenissima. Ma l'impegno
fu comunque soddisfatto di lì a pochi anni. Saccheggi e devastazioni rovinarono
il complesso fortificato e le residenze per le lotte provocate dalla lega di
Cambray (1509). Risale a quel tempo la ricostruzione degli edifici, protrattasi
per ben tre secoli, con sovrapposizioni, aggiunte e demolizioni. L'interno del
palazzo presenta ambienti ricchi di memorie familiari. Uno dei gioielli del
castello è il suo parco, nel quale la temperatura del suolo non scende mai al
di sotto dei 13 gradi, un fenomeno che influenza positivamente la natura e
permette la crescita di molte specie esotiche, dalle palme alle rose cinesi. Nato alla fine del Seicento quando era venuta meno la funzione difensiva del
complesso, è ricco di elementi decorativi, pozzi, statue ed una magnifica orangèrie
con possenti colonne. La siepe di carpini neri, che, nel Settecento, delimitava
il perimetro del giardino, si è oggi trasformata in un insieme di alberi
secolari, con tronchi dalla profonde scanalature verticali, accanto ai quali si
stagliano altissime altre piante contemporanee; un maestoso esemplare di
magnolia grandiflora di trecento anni e numerose piante di taxus baccata. In
anni più recenti sono poi stati piantati aceri campestri, tigli, ippocastani ed
un singolare gazebo di palme, tutti di dimensioni ragguardevoli e, sulle sponde
più lontane salici piangenti, dove regnano indisturbati germani reali, anatre e
cigni. Le numerose aiuole dei giardini sono piene di rose antiche, tea ed
inglesi, camelie ed ortensie. Il castello ha ospitato molti personaggi
importanti. La visita dell’imperatore Federico IV nel 1489 è la dimostrazione
dell’importanza della famiglia a cui apparteneva il maniero. Nel 1593 i
provveditori della Serenissima si riunirono qui per firmare l’atto per la
costruzione della vicina fortezza di Palmanova. Molti anche i rappresentanti
della corte imperiale austriaca che soggiornarono nel castello, come il
feldmaresciallo Radetzky, che sposò la contessina Francesca Romana Strassoldo
nella cappella del maniero ed il feldmaresciallo, barone Kuhn von Kuhnenfeld,
Consigliere e Ministro di Guerra dell’imperatore Francesco Giuseppe e
Cancelliere dell’Ordine di Maria Teresa, la cui figlia sposò Giulio Cesare
Strassoldo. In quest’atmosfera aleggiano molte leggende. La prima vuole che il
nome abbia tratto origine da Rambaldo di Strassau, valoroso comandante del
generale romano Flavio Ezio, che combattè contro Attila quando costui distrusse
Aquileia; una più romantica, che trae origine da un fatto vero accaduto nel IV
sec. e diede l’avvio a feroci lotte tra feudatari liberi e ministeriali, narra
che la bellissima Ginevra Strassoldo fu rapita dal pretendente Federico di
Cucagna, subito dopo le sue nozze con Odorico di Villalta e che si trasformò in
pietra per resistere al pretendente, tornando in vita solamente quando l’amato
sposo la trovò e la baciò, dopo mille peripezie. Il castello ha un sito
ufficiale, di cui consiglio la visita per approfondire: http://castellodistrassoldo.it/
Fonti: http://www.consorziocastelli.it/icastelli/udine/strassoldo_sopra,
http://www.turismofvg.it/Castelli/Castello-e-Borgo-di-Strassoldo-di-Sopra,
http://www.archeocartafvg.it/portfolio/cervignano-del-friuli-fraz-strassoldo-i-castelli/
Nessun commento:
Posta un commento