sabato 19 settembre 2015

Il castello di sabato 19 settembre






STRASSOLDO (UD) – Castello di Strassoldo di Sopra

Secondo la tradizione, Strassoldo venne costruito in epoca ottoniana per contrastare le scorrerie degli Ungari ma è probabile che le origini del complesso siano langobarde, baluardo contro la pericolosa presenza bizantina proveniente dal litorale. La famiglia, discendente dai signori di Lavariano, apparteneva ai feudali liberi, cioè stanziati in Friuli prima del 1077, anno della formalizzazione del potere temporale del patriarca d'Aquileia, e in ogni epoca rivestì un ruolo di primo piano nella storia friulana. Attorno all'antichissimo torrione del secolo VI, scapezzato nell'Ottocento ma ancora alto 12 metri, si sviluppa il castello di sopra, al quale si accede attraverso l'antica porta Cistigna, con il palazzo signorile affacciato su un elegante giardino racchiuso da corsi d'acqua, vari fabbricati un tempo con funzione agricola ed amministrativa (posti a semicerchio dietro alla chiesa: le scuderie, le case degli artigiani, i granai e la cancelleria dove sono reimpiegate due stele romane) e al centro la chiesa di San Nicolò, antica cappella castellana ampliata nel Settecento, di bel disegno, con interessanti esempi dell'arte locale. Il castello superiore fu abbattuto nel 1381 dal patriarca Filippo d'Alencon per ribadire il dominio di Aquileia su quella terra, promessa dagli Strassoldo alla potestà della Serenissima. Ma l'impegno fu comunque soddisfatto di lì a pochi anni. Saccheggi e devastazioni rovinarono il complesso fortificato e le residenze per le lotte provocate dalla lega di Cambray (1509). Risale a quel tempo la ricostruzione degli edifici, protrattasi per ben tre secoli, con sovrapposizioni, aggiunte e demolizioni. L'interno del palazzo presenta ambienti ricchi di memorie familiari. Uno dei gioielli del castello è il suo parco, nel quale la temperatura del suolo non scende mai al di sotto dei 13 gradi, un fenomeno che influenza positivamente la natura e permette la crescita di molte specie esotiche, dalle palme alle rose cinesi. Nato alla fine del Seicento quando era venuta meno la funzione difensiva del complesso, è ricco di elementi decorativi, pozzi, statue ed una magnifica orangèrie con possenti colonne. La siepe di carpini neri, che, nel Settecento, delimitava il perimetro del giardino, si è oggi trasformata in un insieme di alberi secolari, con tronchi dalla profonde scanalature verticali, accanto ai quali si stagliano altissime altre piante contemporanee; un maestoso esemplare di magnolia grandiflora di trecento anni e numerose piante di taxus baccata. In anni più recenti sono poi stati piantati aceri campestri, tigli, ippocastani ed un singolare gazebo di palme, tutti di dimensioni ragguardevoli e, sulle sponde più lontane salici piangenti, dove regnano indisturbati germani reali, anatre e cigni. Le numerose aiuole dei giardini sono piene di rose antiche, tea ed inglesi, camelie ed ortensie. Il castello ha ospitato molti personaggi importanti. La visita dell’imperatore Federico IV nel 1489 è la dimostrazione dell’importanza della famiglia a cui apparteneva il maniero. Nel 1593 i provveditori della Serenissima si riunirono qui per firmare l’atto per la costruzione della vicina fortezza di Palmanova. Molti anche i rappresentanti della corte imperiale austriaca che soggiornarono nel castello, come il feldmaresciallo Radetzky, che sposò la contessina Francesca Romana Strassoldo nella cappella del maniero ed il feldmaresciallo, barone Kuhn von Kuhnenfeld, Consigliere e Ministro di Guerra dell’imperatore Francesco Giuseppe e Cancelliere dell’Ordine di Maria Teresa, la cui figlia sposò Giulio Cesare Strassoldo. In quest’atmosfera aleggiano molte leggende. La prima vuole che il nome abbia tratto origine da Rambaldo di Strassau, valoroso comandante del generale romano Flavio Ezio, che combattè contro Attila quando costui distrusse Aquileia; una più romantica, che trae origine da un fatto vero accaduto nel IV sec. e diede l’avvio a feroci lotte tra feudatari liberi e ministeriali, narra che la bellissima Ginevra Strassoldo fu rapita dal pretendente Federico di Cucagna, subito dopo le sue nozze con Odorico di Villalta e che si trasformò in pietra per resistere al pretendente, tornando in vita solamente quando l’amato sposo la trovò e la baciò, dopo mille peripezie. Il castello ha un sito ufficiale, di cui consiglio la visita per approfondire: http://castellodistrassoldo.it/


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