FAVIGNANA (TP) - Castello di Punta Troia in frazione
Marettimo
Secondo la storiografia locale, sull’altopiano scosceso di
Punta Troia, i Saraceni costruirono una torre di avvistamento, probabilmente
coeva a quelle costruite a Favignana e a Levanzo. Successivamente tale torre di avvistamento fu
convertita da Ruggero II, re normanno di Sicilia, in castello. Un altro autore
che parla del castello di Punta Troia è Guglielmo Pepe, che vi fu recluso
durante i primi anni dell’ 800. Egli descrive così la sua reclusione: “L’isola
di Marittimo, collocata su vasto arido scoglio, è posta dirimpetto alla città
di Trapani, dalla quale dista sol trenta miglia. Nella punta dell’isola, che
forma una roccia isolata, fu costruito un piccolo castello per avvertire con
segnali convenuti la presenza di quei legni barbareschi che da più secoli
molestavano il mare e le spiagge delle Due Sicilie. Sulla piattaforma del
castello, esposto a settentrione, erasi scavato nel vivo della roccia una
cisterna, la quale verso la metà del XVII secolo fu votata dell’acqua che
conteneva, e convertita in prigione affin di richiudervi un tristo giovine, il
quale aveva ucciso barbaramente il padre… Nel 1799, sotto il governo del re
Ferdinando, fu riputato ergastolo ben adatto a rei di stato… Quando noi tre vi
giungemmo, trovammo dentro quella fossa due altri prigionieri… Scendemmo nella
fossa per una scala mobile di legno. La fossa era larga sei piedi e lunga
ventidue, ma di disuguale altezza, perché la volta era incurvata molto verso le
due estremità, in modo che appena nel mezzo di essa potevasi stare in piedi.
Era poi oscura da non potervisi leggere né pure in pieno meriggio, e facea
mestieri tenervi sempre una lampada accesa. E siccome la bocca della fossa non
si poteva chiudere con porta di legno, atteso che avemmo potuto morir soffocati
per mancanza d’aria, così avveniva che la pioggia vi cadeva, e l’umidità vi
produce tant’insetti”. Il castello di Punta Troia è sito sulla cima dell’omonimo
promontorio (circa 116 metri), dell’isola di Marettimo e si trova a strapiombo sul mare,
caratteristica che, dal punto di vista difensivo, costituiva un prezioso
requisito. Nel 1600 circa gli spagnoli edificarono l'attuale fortificazione,
dotandola di una grande cisterna per la raccolta dell'acqua e di una chiesetta che fu chiamata "Real Chiesa Parrocchiale" di
Marettimo. Già alla fine del XVI secolo, la guarnigione spagnola di
stanza a Marettimo era composta da un vice castellano, 1 artigliere, 15 soldati
e 3 guardie. La cisterna venne successivamente
adibita dagli stessi Spagnoli a prigione per i reati più gravi: il primo
"ospite" fu un giovanissimo parricida. Dalla fine del '700 fu
utilizzata come prigione per i reati politici: nel 1798, come già scritto, vi
fu rinchiuso Guglielmo Pepe, il più famoso dei patrioti della Repubblica
Partenopea che trovarono orrende sofferenze in questa fossa senza luce né aria.
Dalla chiusura del carcere, nel 1844 (voluta dal re Ferdinando II in seguito ad
una ispezione), la fortezza fu utilizzata a scopi militari fino all'ultima
guerra. Il piano inferiore è costituito da un solo ambiente e da una
scalinata che conduce al piano superiore a cui si accede tramite una sorta di
androne e, attraverso un piccolo passaggio, chiuso da un cancello si arriva ad
una piccola scalinata che porta ad un terrazzamento dove vi sono varie stanze. A
differenza dei forti di Favignana, il
castello di Punta Troia è stato recentemente ristrutturato ed è aperto al
pubblico, grazie ad un finanziamento dell'Unione Europea. Al castello di Punta
Troia si può arrivare percorrendo il sentiero realizzato dalla Forestale che, pur
non essendo molto adatto per i bambini, è senz’altro l’ideale per chi ama le
passeggiate nei sentieri di montagna. La via più facile e breve per raggiungere
il castello è comunque in barca, con una delle guide locali. Intorno al
castello di Punta Troia aleggiano tante leggende, tra cui quella celeberrima
che narra la storia di due sorelle che dividevano, insieme al castello, l'amore
per lo stesso principe, fino alla tragica fine, quando, una delle due, in preda
ad un raptus di gelosia d'amore, spinse l'altra giù dalla rupe urlandole contro
"l'appellativo" che poi divenne il nome della punta di Marittimo. Ecco
un interessante video (di Vito Vaccaro), riguardante il castello di Punta
Troia: https://www.youtube.com/watch?v=cdzr1QmlYgo. Ecco anche una pagina su
Facebook, dedicata al monumento: https://www.facebook.com/Il-Castello-di-Marettimo-118112318270066/timeline/
Fonti: http://www.egadivacanze.it/marettimo/il-castello-di-punta-troia.html,
http://www.trapaninostra.it/libri/Giuseppe_Romano/Carceri/Giuseppe_Romano_Carceri-005.htm
(da visitare per approfondire), http://www.marettimoresidence.it/ita/storia.php,
http://www.mondimedievali.net/Castelli/Sicilia/trapani/provincia000.htm#marett
Foto: da http://www.marettimoweb.it/images/trekking/big/marettimo_trekking_08.jpg
e da http://www.leconchiglie.org/immagini-marettimo
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