VITERBO – Palazzo Doria Pamphili in frazione San Martino al
Cimino
San Martino al Cimino è una frazione
del comune di Viterbo, parte del territorio della VIII circoscrizione comunale.
L'antico centro medioevale è cresciuto intorno all'abbazia costruita dai monaci
cistercensi di Pontigny. Nei secoli successivi, il borgo conobbe una notevole
espansione urbanistica, demografica ed economica grazie all'interessamento di Olimpia
Maidalchini, più nota come Donna Olimpia, vedova del marchese Pamphilio
Pamphilj e cognata di papa Innocenzo X, dal quale ebbe il titolo di Principessa
di San Martino al Cimino. Donna Olimpia affidò al Borromini la ristrutturazione
architettonica del borgo; questi si occupò dei lavori sull'abbazia cistercense
(l'innalzamento dei due campanili, con la funzione aggiunta di contrafforti, è
opera sua) e, a sua volta, affidò all'architetto militare Marc'Antonio de Rossi
il disegno delle mura perimetrali, delle porte e delle abitazioni così come di
altri palazzi civili. La realizzazione viene definita un esperimento
urbanistico ante litteram: i costruttori del palazzo di corte furono gli stessi
che poi acquistarono le case a riscatto, costruite mano mano attorno ad esso: i
primi esempi di costruzione pianificata. Le casette, addossate le une alle
altre,ospitavano i sudditi all'interno del borgo che era dotato di tutto quanto
necessitasse (spacci,osterie,divertimenti organizzati). La principessa aveva
esentato i sudditi dal pagamento delle tasse,voleva essere benvoluta creando
attorno a sé un nutrito stuolo di sudditi,al punto di stabilire una dote alle
ragazze che dopo il matrimonio avessero scelto di rimanere nel paese. La parte
alta del centro dell'abitato, raggiungibile mediante due porte collegate dalla
strada principale, conserva la chiesa e il secentesco Palazzo Doria Pamphili,
costruito su un preesistente edificio dei monaci per iniziativa di Donna
Olimpia Pamphilj, utilizzando parte dei materiali avanzati dalla
ristrutturazione del palazzo di proprietà della famiglia Pamphilj sito a Roma
in piazza Navona, dove la donna abitò fino alla morte del cognato pontefice. All'interno
dell’edificio è possibile vedere una vera e propria rarità, infatti il soffitto
a cassettoni della stanza da letto di Olimpia Maidalchini, ha una particolarità
comune soltanto ad altri due palazzi in Europa, che è quella di potersi
abbassare tramite un sistema di carrucole, per ridurre il volume totale della
stanza, favorendone il riscaldamento. L'imponente palazzo, completamente
ristrutturato negli anni Ottanta del secolo scorso dall'allora Ente provinciale
per il Turismo di Viterbo, è oggi sede dell'Azienda di Promozione Turistica ed
ospita un elegante centro congressuale. Il cantinone, che è la parte più antica
del palazzo ed è diviso da grandi pilastri su cui poggiano le volte cistercensi
della primitiva abbazia, è destinato ad attività espositive, mostre, sfilate di
moda, concerti, ricevimenti. Il piano rialzato con sei sale didattiche, la
réception e la Sala Aldobrandini, costituisce l'ambiente adatto per seminari e
corsi di formazione. Il Piano nobile, invece, innalzato su progetto degli
architetti della scuola romana facenti capo al Borromini (Spada, De rossi,
Marucelli), si articola in una serie di sale per meeting e convegni, con
eleganti soffitti a cassettone, che confluiscono nella sala Donna Olimpia impreziosita
da un grande camino con raffinate decorazioni. Tutti gli spazi hanno il pregio
di una grande luminosità. Dal livello superiore, adibito a comodo spazio per il
coffee-break, si può godere di uno spettacolare panorama: dalle ampie finestre
lo sguardo spazia dai tetti a coppi delle caratteristiche case a schiera alla
piana viterbese e, a perdita d'occhio, al mare. Un comodo ascensore occupa il
«vuoto» della ardita scala elicoidale a doppia rampa che collega tutti i piani.
Il giardino-cortile viene spesso attrezzato per spettacoli all'aperto,
ricevimenti e parcheggio riservato. Nelle immediate adiacenze si aprono la Sala
dei Monaci, con volte a crociera, per party e concerti, e la Sala del Granaio,
già occupata dal dormitorio dell'abbazia ed oggi un utile spazio per riunioni.
Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/San_Martino_al_Cimino,
http://www.provincia.viterbo.gov.it/turismo/39-servizi/106-visitare_la_tuscia/49-monumento.html,
http://www.latuscia.com/it_comune_san-martino-al-cimino.php
Foto: da
http://idiprotrartorpidi.blogspot.it/2012/10/io-tuscio-tu-tusci-egli-tuscia-34.html
e da http://www.eventiesagre.it/images/upload/image/2011/feste/lazio/ottobre/festa_castagne_e_caldarosta_a_san_martino.jpg
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