LONIGO (VI) - Castello
Il nome di Lonigo si è prestato a più interpretazioni
fantasiose da parte degli storici locali. Alcuni lo fanno derivare da Lumi,
toponimo estrusco, altri da Luna o da Leone, sia l'animale che il segno
zodiacale. L'ipotesi più attendibile è che il nome derivi da una famiglia
patrizia romana Leonicenae o Leonicenses. Nel passato spesso un luogo prendeva
il nome da una famiglia nobile, con l'aggiunta del suffisso "-icus-",
che indica una proprietà, come una villa o un fondo. Nei documenti storici il
nome Lonigo compare nel X sec., ma nelle colline circostanti sono state trovate
tracce di insediamenti preistorici, dell'età del bronzo. Il primo nucleo
abitato fu nella frazione di Bagnolo. Soltanto nel IX sec., dopo un'invasione
degli Ungari, la popolazione si raccolse nel centro di Lonigo, sulla collinetta
che oggi ospita il Duomo, dove nacque il castello Calmano di cui a noi rimane
il "mastio" detto Torron. L'area fortificata Leonicena era compresa fra l’ansa
del Guà (Fiume Nuovo), ad Ovest e a Nord, e il Fiumicello ad Est. Entro detto
perimetro erano situati due Fortilizi: il Castello Calmano o Castellaccio o
Castello Maior e il Castel Giuncoli o Castel Minor. Il primo era situato
sull’area corrispondente a quella dell'attuale Villa Mugna, mentre il secondo
era situato su quella dell’attuale Duomo. Numerosi documenti ne attestano l'esistenza
a partire dal X secolo e, a proposito del Borgo, affermano che esso si è
arricchito, durante i primi anni del 2° millennio, di importanti e numerosi
palazzi: il Palazzo della Curia Vicentina in cui si riscuotevano le Decime, il
Palazzo del Podestà, il Palazzo dei conti Maltraversi, il Palazzo dei conti
Nogarola, il Palazzo dei conti di Sarego, casati questi ultimi imparentati con
i Signori della Scala, potenti per mezzi finanziari, milizie e cultura. Nel
Medioevo Lonigo fu fondo dei duchi longobardi e dei conti Franchi di Vicenza e
il Castello fu proprietà dei conti Malacapella di Vicenza dal 1067 al 1194. Nella lotta tra Guelfi di Padova e Ghibellini di Verona subì prima la tirannia
di Ezzelino da Romano. Il Castello occupava una posizione strategica importante per cui fu
conteso da varie Signorie, tra le quali è prevalso Cangrande della Scala che,
verso la fine del 1200, annesse tutto il Vicentino, terra che non aveva
mai avuto una Famiglia importante che la governasse e la difendesse. Cangrande
potenziò il Castello inglobando e munendo di mura e torri il borgo, che sorgeva
nella parte bassa, ad est; un piccolo ponte sul Fiumicello vicino all’attuale
“Torrione”, assicurava la comunicazione fra le due realtà urbanistiche. Dopo lo
sfaldamento della Signoria Scaligera, verso la fine del Trecento, Lonigo passò
sotto i Visconti Signori di Milano, che nel 1392 ricostruirono e potenziarono
le difese del Castello e del Borgo, con la supervisione dell'Ing. Marco Gambaretti
di Verona. All' inizio del 1404, a seguito dell' indebolimento dei
Visconti, l'ultimo dei della Scala, Guglielmo, si riappropriò di Verona e
Vicenza con l’apporto determinante dei Nogarola e dei di Sarego. Di lì a poco,
però, egli venne ucciso dai Carrara, Signori di Padova. Lonigo, con Cologna
Veneta e Vicenza decise allora (era l’ 8 Maggio del 1404) di sottoscrivere un
patto di dedizione alla Repubblica di Venezia con cui accettava la
dominazione della Serenissima ma si garantiva dei privilegi economici già
riconosciuti dall'Imperatore Federico I. In seguito a ciò, i Casati Nobili locali furono
costretti a cedere il passo a quelli Veneziani, vere potenze economiche
(ricordiamo i Pisani, i Mocenigo, i Soranzo, i Venier, i Contarini). Lonigo
era cinta da mura, governata da un Podestà, aveva sgravi fiscali nei commerci
di cereali, vini e biade, poiché era zona di confine tra Vicenza e Verona e
aveva un mercato settimanale e delle fiere con cui l'alto Vicentino si riforniva
di cereali che provenivano da Ferrara e Mantova. A fine Quattrocento il
banditismo, le carestie, le incursioni di eserciti in lotta con Venezia
portarono gravi violenze e distruzioni anche a Lonigo, che culminarono
nell'eccidio del 1511 in cui il Castello fu raso al suolo. Oggi rimangono solo
due torri, ben conservate: il mastio e la torre delle carceri. Visitando il
seguente link potete trovare diverse valide foto delle torri superstiti: http://www.magicoveneto.it/Berici/Lonigo/Lonigo-1.htm
Fonti: http://www.prolonigo.it/index.php/storia, http://www.il1400leoniceno.com/storia_3.html
Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la
seconda (Torre delle carceri) è di Flaviano Pellizzaro su http://it.worldmapz.com/photo/218267_ru.htm,
la terza (mastio) è di yuna57 su http://rete.comuni-italiani.it/foto/2009/388408
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